x

x

Assegno unico: da marzo i primi soldi

Domande da gennaio, i primi versamenti dal mese di marzo
Valencia senza sole
Ph. Giacomo Martini / Valencia senza sole

Assegno unico: quando parte?

Assegno unico: in arrivo il Decreto attuativo, che dovrebbe essere in Consiglio dei Ministri già la settimana prossima.

E' quanto si apprende dal sito dell'Ansa, che scrive una road map dell'attuazione dell'assegno unico: domande, che potranno essere presentate a partire dal mese di gennaio 2022 e prime erogazioni già dal mese di marzo 2022.

L'assegno unico verrà sempre erogato dal mese di marzo al marzo successivo di ciascun anno. Dal ministero si affrettano a far sapere che non si tratta di uno slittamento ma di una scelta ponderata, legata al bisogno di permettere alle famiglie di presentare l'Isee dell'anno precedente.
 

Assegno unico: ma a quanto ammonta?

SI va da un minimo di 50 a circa 180 euro per ogni figlio, con una maggiorazione erogata dal terzo figlio in su e un incremento ulteriore nel caso di entrambi i genitori che lavorano.

E' questo l'ammontare dell'assegno unico, calcolato però sulla base dell'Isee dell'anno precedente.

Attenzione; pare che l'assegno unico verrà erogato in automatico, nella misura minima, ovvero 50 euro per figlio, anche a chi decida di non presentare Isee.


Assegno unico: cos’è e come funziona

L’assegno unico è il nuovo contributo previsto per i figli a carico e che sarà riconosciuto a entrambi i genitori (metà per ciascuno) per ciascun figlio dal 7° mese di gravidanza fino ai 18 anni di età. L'assegno verrà concesso fino al compimento dei 21 anni, ma con importo ridotto qualora i figli studino o siano impegnati in programmi di formazione, tirocini oppure svolgano il Servizio civile universale.

L’assegno unico si definisce unico perché mira a raggruppare gli altri benefici già in essere (bonus bebè, bonus natalità e adozione, assegni familiari, bonus per nuclei familiari numerosi) e gradualmente a sostituirli tutti in un unico benefit.


Assegno unico: a chi spetta?

L'assegno unico spetta a tutte le famiglie che hanno un figlio fino a 21 anni a carico. Avrà un valore massimo di 180 euro: in questa cifra globale confluiscono una parte fissa e una variabile, legata al reddito complessivo della famiglia.

Il beneficio verrà attribuito per la prima volta a tutti i lavoratori, che siano dipendenti, autonomi o incapienti, mentre prima spettava solo ai dipendenti.

Per ottenerlo si dovrà avere la cittadinanza italiana o essere cittadini extracomunitari con permesso di soggiorno europeo, risiedere e pagare le tasse in Italia.

Potranno richiederlo tutte le mamme a partire dal settimo mese di gravidanza

Dai 18 anni di età, inoltre, si potrebbe avere diritto a una somma ridotta rispetto all'assegno ed essere accreditata direttamente al figlio qualora questo:

- sia iscritto all’università;
- sia un tirocinante;
- sia iscritto a un corso professionale;
- svolga il servizio civile;
- svolga un lavoro a basso reddito.

 

Assegno unico familiare: quali sono le maggiorazioni?

Il contributo di base dell'assegno unico prevede una serie di aumenti e maggiorazioni nei seguenti casi:

- per i figli successivi al secondo (o al terzo);

- per le madri con meno di 21 anni;

- per i figli disabili (con un aumento che starà tra il 30% e il 50%).

- se entrambi i genitori lavorano.


Assegno unico: come si chiede

Per le modalità di richiesta dell'assegno unico si attendono ora i decreti attuativi del family act in arrivo la settimana prossima in Consiglio dei Ministri e le simulazioni che indicheranno anche gli importi, l’iter da seguire e i limiti ISEE che riguarderanno il bonus unico familiare.


Assegno unico: quanti ne avranno diritto?

Dai calcoli fatti, pare che circa la metà delle famiglie italiane dovrebbe avere diritto all'importo massimo dell'assegno unico pari a 180 euro, che entrerà in vigore come visto da marzo. E' quanto rivelato dafonti ministeriali, sulla base dei dati dell'Istat secondo cui circa la metà delle famiglie italiane ha un Isee che non supera i 15mila euro.