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Booster: terza dose per la fascia 40-60 anni

Rouge! Rovigo, 21 marzo 2021
Ph. Francesca Russo / Rouge! Rovigo, 21 marzo 2021

Nella Question time alla Camera dei Deputati il Ministro della Salute Roberto Speranza ha annunciato che dal 1 dicembre 2021 coloro che hanno tra i 40 e i 60 anni d’età potranno effettuare la terza dose del vaccino anticovid, detta dose Booster.

 

Ministro Speranza presenta il Booster per combattere il Covid

Dopo aver annunciato la necessità della somministrazione della terza dose del vaccino anti-covid, il Governo ha in un primo momento indicato gli over 60 come fascia d’età di partenza per la vaccinazione. Tuttavia, su 17 milioni di vaccinati over 60 soltanto 2 milioni hanno aderito e si sono sottoposti alla somministrazione della terza dose anticovid. Ciò ha indotto il Governo e il Ministro Speranza a estendere la terza dose a soggetti rientranti nella fascia d’età compresa tra i 40 e i 60 anni. Il vaccino che sarà utilizzato per la terza dose è a base di mRna ed è stato definito “Booster”.

 

Ministro Speranza: a chi potrà essere somministrato la Booster?

Il Ministro della Salute Roberto Speranza ha, con una circolare ministeriale, indicato la c.d. “Dose addizionale” per pazienti con patologie gravi. Infatti, i pazienti trapiantati, oncologici e con patologie autoimmuni, che hanno effettuato l’ultima dose almeno da 28 giorni, possono effettuare la vaccinazione anti-covid. Quella che è stata definita la dose “booster” è stata indicata come la terza dose anticovid per il personale delle Residenze sanitarie assistite, gli over 80 e medici così come indicato dalla circolare ministeriale del 27 settembre 2021. Successivamente il ministro Speranza con una nuova circolare ministeriale dell’8 ottobre 2021 ha esteso la vaccinazione anti-covid a tutti gli over 60 e ai soggetti iperfragili, ossia coloro che hanno malattie respiratorie e neurologiche. Infine, il ministro Speranza ha indicato come soggetti vaccinabili con la terza dose Booster coloro che si sono vaccinati da almeno 180 giorni con dose unica del vaccino Johsohn & Johnson. In tale ultimo caso la circolare ministeriale ha precisato che il requisito dell’età non risulta essere rilevante per la dose anticovid.

Tuttavia, come affermato nella circolare ministeriale del 11 novembre 2021 dal Ministro Speranza la priorità resta quella di somministrare la vaccinazione a quei soggetti che sono in attesa di ricevere la seconda dose o addirittura la prima dose,in particolare per quanto riguarda le categorie più vulnerabili a forme gravi di Covid-19 per età o elevata fragilità”.

 

Il ministro Speranza presenta la Booster: che tipo di vaccino è questo?

Booster significa che è un vaccino esclusivamente mRna. Per tale motivo chi ha fatto come prima dose l’AstraZeneca o Johsohn & Johsohn dovrà sottoporsi ad una dose diversa. Per coloro che hanno ricevuto la prima dose di Moderna potranno avere una dose dimezzata.

Il ministro della Salute Roberto Speranza ha dichiarato che dal 1 dicembre coloro che hanno completato le prime due dosi di vaccino anti-covid, anche detto ciclo primario, potranno sottoporsi alla dose Booster. Tuttavia, sarà necessario il decorso di almeno 6 mesi dalla seconda dose per poter ricevere la Booster secondo il ministro Speranza.

 

La Lombardia accoglie la booster presentato dal Ministro Speranza

Il Presidente della Lombardia Attilio Fontana a margine della conferenza di presentazione di Eicma 2021 ha affermato: “Invito i cittadini che già ne hanno o, a breve, ne avranno diritto, a prenotare la terza dose del vaccino. E mi riferisco, in particolare, a chi ha ricevuto il 'richiamo' 6 mesi fa e potrà quindi ricevere la terza dose iscrivendosi sulle piattaforme digitali".

"Lo dicono gli scienziati: la terza dose è il completamento della fase vaccinale e quindi il mezzo attraverso cui si ottiene una copertura immunitaria che dovrebbe durare anni". "Di conseguenza è molto importante - ha concluso - che si porti a termine questo ciclo vaccinale".

Tali parole evidenziano l’assoluta rilevanza della terza dose Booster, riconosciuta non solo dal Ministro Speranza ma anche da uno dei governatori delle principali regioni italiane.

 

Per il Ministro Speranza la dose Booster è necessaria?

“Si tratta di un ulteriore passo in avanti perché riteniamo che la terza dose sia un tassello importante per la nostra strategia di contrasto al Covid: siamo all'83,7% di persone che hanno completato il ciclo vaccinale. Il richiamo ad oggi è stato offerto a 2,4 milioni di persone. “ Sono queste le parole pronunciate dal Ministro Speranza nella Question Time della Camera dei Deputati per la presentazione della dose Booster per combattere il covid 19. La protezione dai contagi si riduce a partire dal sesto mese dal completamento della doppia dose. Per tale motivo il Ministro Speranza ha evidenziato l’assoluta necessità della terza dose Booster, al fine di far diminuire i decessi e i ricoveri. Tuttavia, non essendo tutta la popolazione vaccinata il virus continua a circolare e si formano le varianti. La terza dose Booster permette di prevenire anche eventuali infezioni. Inoltre, non esiste l’obbligo di terza dose per nessun cittadino, pur se nelle prossime settimane sarà varata la proroga dell’obbligo vaccinale per i sanitari e per il personale delle RSA. Infatti, l’aumento della diffusione dei contagi tra il personale sanitario, che è stato il primo a vaccinarsi nel nostro paese, ha indotto il ministro Speranza e tutto il governo a ritenere la dose Booster l’unica arma esistente per limitare la diffusione del covid-19.

Nelle ultime settimane è stato introdotto l’obbligo del green pass. In tal caso l’aggiornamento automatico dell’avvenuta dose Booster porta al rilascio della certificazione anti-covid sin dal giorno successivo alla somministrazione della suddetta dose Booster. La stessa certificazione ha validità pari a 12 mesi dalla Booster.

 

Oltre al Ministro Speranza cosa dicono gli esperti sulla dose Booster?

Roberto Cauda, infettivologo del Policlinico Agostino Gemelli di Roma ha affermato: "credo che somministrare la terza dose anche alla fascia di età che va dai 40 ai 60 anni sia una scelta corretta e assolutamente condivisibile. Sappiamo infatti che nel tempo per le caratteristiche sia del virus sia dei vaccini c'è una progressiva riduzione dell'immunità. Questo non vuol dire che la vaccinazione diventi inefficace ma potrebbe ridurre la capacità di contrastare l'infezione".

In senso contrario si è espresso Matteo Bassetti, infettivologo del San Martino di Genova, ha affermato: “Aprire ora ai 40enni che si sono vaccinati ad agosto, quindi al primo dicembre non saranno passati ancora i sei mesi, non vorrei che finisse per creare la psicosi della terza dose. Non sono così sicuro che i 40enni abbiano bisogno già a dicembre del richiamo, le priorità rimangono gli over 60 e i fragili”.