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Chico Forti… l’ipocrisia della politica: due pesi e due misure

Lettere dal carcere
Chico Forti
Chico Forti

Chico Forti… l’ipocrisia della politica: due pesi e due misure

 

Il detenuto Chico Forti, è stato con successo estradato in Italia per scontare la sua pena all’ergastolo in un penitenziario italiano come previsto dalla legge… qualcosa però non torna: la spettacolarizzazione del suo rientro, il compiacente comportamento di una certa politica che mette a disposizione un aereo militare, lo accoglie come un capo di stato, lo ossequia e determina corsie preferenziali accelerate che in due giorni consentono al detenuto di incontrare l’anziana madre…(che non risulta essere i gravi condizioni di salute da giustificare un provvedimento così rapido),  si fanno fotografare in compagnia del detenuto all’interno del carcere e diffondono sui social l’immagine, …nello sconcerto generale e col disappunto dei detenuti comuni che vedono passare sotto i loro occhi un privilegio che da un lato sbeffeggia il rigore e la prudenza necessarie nell’esecuzione penale e dall’altro cozza contro il rigorismo predicato da questa politica che invocando la certezza della pena si oppone a qualsiasi attenuazione del rigore penitenziario ed alla introduzione di misure deflattive…

Vi è poi un aspetto più delicato che probabilmente è troppo sottovalutato e che si riassume nella delegittimazione della sentenza in esecuzione… una sentenza che condanna il detenuto Forti all’ergastolo e per la quale l’esecuzione penale impone forme e modi assai riservati nel silenzio di una revisione critica che deve essere testata come per tutti i detenuti secondo le indicazioni dell’ordinamento. Che Chico Forti si dichiari innocente è  un suo diritto (molti detenuti si dichiarano innocenti) che l’esecuzione della pena in Italia sia scandita da tempi e  modi specifici è un dato effettivo, che nel caso del detenuto Forti si stiano sorvolando tutte le prescrizioni con una eccezionalità mai vista, mette in serio rischio il valore della sentenza. Nel caso di Forti c’è una sentenza ma la convinzione che Forti sia innocente autorizza una certa politica a considerarlo non colpevole e per tale a trattarlo… ma questo è legittimo ? e ancor più : è opportuno ?

Non sono passati molti mesi quando questa politica (questa che oggi ritenendo Forti innocente, si fa spregio della sentenza e spettacolarizza il rientro del detenuto Forti in Italia arrivando a farsi usare dallo stesso che proclama la sua innocenza e chiede, ottenendolo, un immediato provvedimento per vedere la madre )  da quando questa politica gridava allo scandalo per i post di cordoglio alla morte di Barbara Balzerani, ex terrorista  condannata all’ergastolo poi ammessa ex lege alla Libertà condizionale e successivamente Riabilitata. La differenza è che Chico Forti è oggi un condannato all’ergastolo mentre Barbara Balzerani una cittadina riabilitata il cui passato era stato di terrorista ed anche di condannata, ma oggi libera e reinserita. …La differenza vera è che Barbara Balzerani è rimasta una pensatrice rivoluzionaria di “estrema sinistra”  Chico Forti è stato adottato dalla politica di destra che lo ha assunto a vessillo e lo vuole liberare per dimostrare che è capace di “fare giustizia”, con questa politica c’è da temere che la separazione delle carriere finisca per asservire l’accusa (il PM) al potere politico che utilizzerà la magistratura inquirente per finalità più o meno politiche. Due pesi e due misure : da una parte si urla alla vergogna per un saluto ad una cittadina morta, dall’altra in nome di una asserita giustizia si ostenta la condivisione di un condannato all’ergastolo considerandolo innocente e quindi per questo ci si può far giuoco della Sentenza che lo condanna.

…Ci si domanda,  come si chiedo i detenuti di Montorio Veronese, questo Magistrato di Sorveglianza che con tanta celerità ha firmato l’autorizzazione alla visita di Forti alla madre, sarà così veloce anche con tutte le altre istanze ? e soprattutto sarà così comprensivo e disponibile anche con gli altri detenuti?  Forti è giunto a Trento dalla madre come una star, ripreso e fotografato, incontrando amici e parenti … ci sono detenuti che non riescono a vedere il familiare morire, addirittura non sono autorizzati alle esequie funebri ed alla tumulazione … cosa hanno di tanto diverso questi da Forti ?

Ho conosciuto una detenuta a cui fu negata la possibilità di andare a vedere la madre in fin di vita in terapia intensiva perché non in pericolo di vita (a detta del Magistrato di Sorveglianza), di li a qualche ora l’anziana madre spirava. Alla detenuta non fu consentito di andare a vedere la madre morta all’obitorio dell’ospedale perché era già spirata , andrà al funerale (rispose lo stesso Magistrato). Quella detenuta non era condannata per omicidio ma per reati contro il patrimonio…!

Due pesi e due misure…!

La vicenda del detenuto Chico Forti ha innescato una reazione a catena di delegittimazioni e diseguaglianze pericolose,  ci si attende all’improvviso un deflagrare della situazione, o forse tutto è semplicemente preordinato. Sibilline le parole dell’avvocato di Forti : Presto chiederemo la Libertà vigilata (alias Liberazione Condizionale  che per gli ergastolani si chiede dopo 26 anni di detenzione), e nel frattempo si corre per ottenere la Liberazione Anticipata  per buona condotta carceraria (45 gg ogni semestre)  che in America non esiste ma in Italia c’è (anche se questa politica la vuole sopprimere perché contraria alla certezza della pena…ma lo farà dopo averla commessa a Forti).

Facendo i conti 45 gg x ogni semestre di detenzione , considerato che Forti di Semestri ne ha fatti 48, fanno 2160 gg pari a 72  mesi e quindi 6 anni, che aggiunti ai 24 scontati fanno 30 ! ecco fatto la Liberazione Condizionale può essere concessa.

L’avvocato di Forti ha aggiunto sottovoce : per un atto di clemenza è ancora presto …

Non ci si scandalizzerebbe se invece arrivasse presto una Grazia… con buona pace per la certezza della pena , l’uguaglianza dei detenuti, la certezza delle sentenze.

Due pesi e due misure ….!