DE UNZOLA, PETRUS: Lectura ac pratica artis notarius
Lectura ac pratica artis notarius domini Petri de Unzola Bononiensis, varios acutilissimos effectus declarans in legum uarus titulis,utipsi lectori apparebit,& utilissima quaeque declarans. Cum privilegio. Excudebat Lugduni, Nicolaus Petit impensis …Francisci de Porta, 1538. In 8° (160 x 108), ([1], 227, [6] cc.), legatura in pergamena antica, capilettera xilografici, testo in gotico, ordinato su due colonne,lievi uniformi bruniture, ma genuino e fresco esemplare.
Di famiglia benestante, Pietro D’Anzola, seguì le orme del nonno Lorenzo, notaio in Unciola divenendo membro della corporazione dei notai fin dal 1275. Dottore in notaria (ovvero abilitato all’insegnamento) dal 1301, fu l’allievo più illustre del grande Rolandino dei Passeggeri, nonché suo successore in cathedra e continuatore delle opere del magister rimaste incompiute (valga per tutte l’Aurora Novissima, continuazione di un trattato di Rolandino recante il medesimo titolo). Autore di un noto commentario al liber IX della Summa rolandiniana, nonchè di un commentario al Tractatus de Notulis – oltre ad un corpus di additiones al Flos ultimarum voluntatum, compose con la Practica, scritto rarissimo quanto importante e manuale di notariato tra i più antichi mai dati alle stampe, l’opera della vita. Seconda edizione, dopo la princeps vicentina del 1490 e prima impressa nel XVI° secolo, aumentata di tre nuovi paragrafi e con un index arricchito, di estrema rarità ed importanza.
Ref: Baudrier, VII, 361; Savigny F.C.: Geschichte des römischen Rechts im Mittelalter, Heidelberg, 1829, t. V, pp.482-483 (ove peraltro è erroneamente qualificato come commentario al Tractatus de notulis rolandiniano); Fantuzzi, Scrittori bolognesi, I, 265; Sarti, I, 43; Facci. M. Anzola dell’Emilia – La parrocchia, il Comune, Anzola, 2005,v. II, pp. 96 -104.
[Studio Bibliografico Lex Antiqua - www.lexantiqua.com]
Lectura ac pratica artis notarius domini Petri de Unzola Bononiensis, varios acutilissimos effectus declarans in legum uarus titulis,utipsi lectori apparebit,& utilissima quaeque declarans. Cum privilegio. Excudebat Lugduni, Nicolaus Petit impensis …Francisci de Porta, 1538. In 8° (160 x 108), ([1], 227, [6] cc.), legatura in pergamena antica, capilettera xilografici, testo in gotico, ordinato su due colonne,lievi uniformi bruniture, ma genuino e fresco esemplare.
Di famiglia benestante, Pietro D’Anzola, seguì le orme del nonno Lorenzo, notaio in Unciola divenendo membro della corporazione dei notai fin dal 1275. Dottore in notaria (ovvero abilitato all’insegnamento) dal 1301, fu l’allievo più illustre del grande Rolandino dei Passeggeri, nonché suo successore in cathedra e continuatore delle opere del magister rimaste incompiute (valga per tutte l’Aurora Novissima, continuazione di un trattato di Rolandino recante il medesimo titolo). Autore di un noto commentario al liber IX della Summa rolandiniana, nonchè di un commentario al Tractatus de Notulis – oltre ad un corpus di additiones al Flos ultimarum voluntatum, compose con la Practica, scritto rarissimo quanto importante e manuale di notariato tra i più antichi mai dati alle stampe, l’opera della vita. Seconda edizione, dopo la princeps vicentina del 1490 e prima impressa nel XVI° secolo, aumentata di tre nuovi paragrafi e con un index arricchito, di estrema rarità ed importanza.
Ref: Baudrier, VII, 361; Savigny F.C.: Geschichte des römischen Rechts im Mittelalter, Heidelberg, 1829, t. V, pp.482-483 (ove peraltro è erroneamente qualificato come commentario al Tractatus de notulis rolandiniano); Fantuzzi, Scrittori bolognesi, I, 265; Sarti, I, 43; Facci. M. Anzola dell’Emilia – La parrocchia, il Comune, Anzola, 2005,v. II, pp. 96 -104.
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