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Decreto Covid: prorogato lo stato di emergenza

Governo Draghi proroga lo stato di emergenza
Governo Draghi proroga lo stato di emergenza

Nella giornata del 14 dicembre il Governo ha deliberato in merito alla proroga dello stato di emergenza fino al 31 marzo 20220. Lo stato di emergenza doveva infatti terminare nel mese di gennaio, ma alla luce dell’attuale condizione pandemica il Governo ha adottato nuove misure.

Attualmente sono in corso i lavori sul nuovo decreto Covid, costituito per il momento da 11 articoli. Vediamo le principali disposizioni.

 

Decreto Covid: Green Pass

Il nuovo Decreto Covid, dunque, non solo dispone la proroga dello stato di emergenza fino al mese di marzo ma conferma le misure fino ad ora conosciute e adottate per limitare i contagi.

Si conferma la possibilità di adottare ordinanze finalizzate alla programmazione della prosecuzione in via ordinaria delle attività necessarie al contrasto e al contenimento del fenomeno epidemiologico da COVID-19. Alla luce di quanto sopra viene perciò prorogato l’utilizzo del Green pass rafforzato in zona bianca fino al 31 marzo 2022, necessario per accedere alle attività di ristorazione, cinema, spettacolo e sport, luoghi preclusi ai soggetti non vaccinati e quindi non in possesso del Super Green Pass.

Inoltre, i soggetti positivi o che sono entrati a contatto con un soggetto positivo potranno essere limitati negli spostamenti su specifiche parti del territorio nazionale fino al lockdown e alla quarantena.

Ai sensi dell’art. 4 del Decreto Covid vengono inoltre stanziati 45 milioni di euro per consentire di effettuare i tamponi a prezzi calmierati e gratuitamente per tutto il 2022.

Per il momento non è stato invece disposto l’obbligo di mascherine nei parchi e nei luoghi all’aperto, si dovrà però aspettare la versione definitiva del Decreto.

Infine, si rinnova il sistema di attribuzione dei criteri nell’istituzione della zona gialla, arancione e rossa.

Per consentire il potenziamento delle infrastrutture strategiche per fronteggiare le esigenze connesse all'epidemia e garantire una capacità per eventuali emergenze sanitarie future, l’art.6 autorizza per l’anno 2022 la spesa di 6 milioni di euro per la realizzazione e l'allestimento di un'infrastruttura in un sito militare idoneo a consentire lo stoccaggio e la conservazione delle dosi vaccinali per le esigenze nazionali.

 

Decreto Covid: altre misure

Il Decreto, in seguito alle disposizioni sopra menzionate, produce e dispone ulteriori effetti. Ai sensi dell’art. 9 si proroga l’utilizzo dell’ormai conosciuto smart working. L’articolo infatti consente ai dipendenti pubblici e ai dipendenti privati, di adottare la forma del lavoro da remoto. Viene meno quanto disposto dal protocollo Nazionale sul lavoro in modalità agile per la contrattazione collettiva, adottato il 7 dicembre 2021, che all’art.1, comma 2, disponeva “L’adesione al lavoro agile avviene su base volontaria ed è subordinata alla sottoscrizione di un accordo individuale, fermo restando il diritto di recesso ivi previsto “(PROTOCOLLO-NAZIONALE-LAVORO-AGILE-07122021-RV.pdf).

Il Protocollo sarà adottato una volta terminata la fase di emergenza, quindi presumibilmente dopo il 31 marzo 2022, ma fino a quel momento l’art.9 stabilisce che con decreto ministeriale, “da adottare entro trenta giorni, sono individuate le patologie croniche con scarso compenso clinico e con particolare connotazione di gravità, in presenza delle quali, fino al 31 marzo 2022, la prestazione lavorativa è normalmente svolta in modalità agile, anche attraverso l'adibizione a diversa mansione, e specifiche attività di formazione professionale sono svolte da remoto”.

Infine, il suddetto articolo proroga anche l’utilizzo dei congedi parentali per i lavoratori dipendenti che abbiano un figlio minore di 14 anni, con lui convivente, la cui attività didattica è stata sospesa o qualora il minore risulti positivo al COVID-19.