Drastica riduzione del numero degli uffici giudiziari in Austria?

Nell’ambito dei tentativi di contenimento della spesa pubblica, l’attuale titolare del dicastero della Giustizia ha proposto, in sede di attuazione del c.d. Sparpaket, un accorpamento delle strutture giudiziarie esistenti ed una consistente riduzione del numero degli uffici giudiziari. Nel mirino del ministro della Giustizia sono soprattutto i “Bezirksgerichte” (uffici giudiziari di primo grado con competenze circoscritte). Ne esistono ancora 141 in Austria (dopo la “Auflassung”, avvenuta sotto il ministro Böhmdorfer, di 51 di essi, anni orsono).

“Abolire” parte dei Bezirksgerichte, (o addirittura tutti, come proposto), non sarà impresa facile, essendo a tal fine richiesto il consenso dei “Bundesländer”, nei quali sono siti (ciò in base al “Verfassungsüberleitungsgesetz” del 1920). Minori resistenze si prospettano da parte della “Richtervereinigung” (associazione dei magistrati) e delle organizzazioni sindacali . Una “proposta shock” – almeno per i fautori del mantenimento delle attuali strutture – è stata avanzata dalla presidente dell’OGH (cessata dal servizio il 31.12.2011) secondo la quale la soluzione migliore consisterebbe non solo in una specie di “fusione” tra i 141 Bezirksgerichte ed i 20 Landesgerichte, ma anche, una volta effettuata la “fusione”, nel dimezzamento del numero dei Landesgerichte, diventati “Eingangsgerichte”. La già attuata riduzione della “Gerichtspraxis” e dei “Gerichtsferien” non sarebbe altro che una “Scheinsparmaßnahme”.

Nettamente contraria si è dichiarata l’attuale ministra della Giustizia ad un “Aufnahmestopp” per giudici, PM e personale amministrativo. Ciò avrebbe, sono le testuali parole della titolare del dicastero della Giustizia, conseguenze fatali “für den Rechtsstaat”. L’organico di giudici e PM sarà pertanto aumentato di 300 unità entro il 2014, mentre l’incremento dell’organico del personale amministrativo è ancora da determinare.

Con l’accorpamento delle sedi degli uffici giudiziari e con l’aumento degli organici, si tende non soltanto a “velocizzare” (e a razionalizzare) la “macchina della giustizia”, ma anche a favorire la specializzazione dei magistrati e a garantire un impiego più razionale e più proficuo del personale amministrativo.

Resta da vedere quale sarà il risultato a seguito degli obbligati “passaggi parlamentari” delle proposte ministeriali già formalizzate e di quelle informali avanzate dai c.d. addetti ai lavori. È auspicabile che i propositi riformatori si traducano in un miglioramento dei “servizi” per gli “utenti” della Giustizia.

Da notare è che già oggi si riscontra una “Kostendeckung” al 100% nel settore giudiziario (fatta eccezione per le strutture carcerarie ove la “Kostendeckung” è pari al 75% ca.).

Per quanto concerne la durata dei processi in Austria negli ultimi anni, rinvio all’articolo già pubblicato da FILODIRITTO.

Nell’ambito dei tentativi di contenimento della spesa pubblica, l’attuale titolare del dicastero della Giustizia ha proposto, in sede di attuazione del c.d. Sparpaket, un accorpamento delle strutture giudiziarie esistenti ed una consistente riduzione del numero degli uffici giudiziari. Nel mirino del ministro della Giustizia sono soprattutto i “Bezirksgerichte” (uffici giudiziari di primo grado con competenze circoscritte). Ne esistono ancora 141 in Austria (dopo la “Auflassung”, avvenuta sotto il ministro Böhmdorfer, di 51 di essi, anni orsono).

“Abolire” parte dei Bezirksgerichte, (o addirittura tutti, come proposto), non sarà impresa facile, essendo a tal fine richiesto il consenso dei “Bundesländer”, nei quali sono siti (ciò in base al “Verfassungsüberleitungsgesetz” del 1920). Minori resistenze si prospettano da parte della “Richtervereinigung” (associazione dei magistrati) e delle organizzazioni sindacali . Una “proposta shock” – almeno per i fautori del mantenimento delle attuali strutture – è stata avanzata dalla presidente dell’OGH (cessata dal servizio il 31.12.2011) secondo la quale la soluzione migliore consisterebbe non solo in una specie di “fusione” tra i 141 Bezirksgerichte ed i 20 Landesgerichte, ma anche, una volta effettuata la “fusione”, nel dimezzamento del numero dei Landesgerichte, diventati “Eingangsgerichte”. La già attuata riduzione della “Gerichtspraxis” e dei “Gerichtsferien” non sarebbe altro che una “Scheinsparmaßnahme”.

Nettamente contraria si è dichiarata l’attuale ministra della Giustizia ad un “Aufnahmestopp” per giudici, PM e personale amministrativo. Ciò avrebbe, sono le testuali parole della titolare del dicastero della Giustizia, conseguenze fatali “für den Rechtsstaat”. L’organico di giudici e PM sarà pertanto aumentato di 300 unità entro il 2014, mentre l’incremento dell’organico del personale amministrativo è ancora da determinare.

Con l’accorpamento delle sedi degli uffici giudiziari e con l’aumento degli organici, si tende non soltanto a “velocizzare” (e a razionalizzare) la “macchina della giustizia”, ma anche a favorire la specializzazione dei magistrati e a garantire un impiego più razionale e più proficuo del personale amministrativo.

Resta da vedere quale sarà il risultato a seguito degli obbligati “passaggi parlamentari” delle proposte ministeriali già formalizzate e di quelle informali avanzate dai c.d. addetti ai lavori. È auspicabile che i propositi riformatori si traducano in un miglioramento dei “servizi” per gli “utenti” della Giustizia.

Da notare è che già oggi si riscontra una “Kostendeckung” al 100% nel settore giudiziario (fatta eccezione per le strutture carcerarie ove la “Kostendeckung” è pari al 75% ca.).

Per quanto concerne la durata dei processi in Austria negli ultimi anni, rinvio all’articolo già pubblicato da FILODIRITTO.