Editoriale: Sistema 231
Arriva il terzo numero annuale di Sistema 231 e come sempre è ricco di contributi autoriali di particolare interesse e di elevata qualità.
Si propone in apertura “I reati di cui alla legge 22/2022: profili di vantaggio e obblighi di custodia” di Sergio Cosentini e Rita Scerbo, focalizzato sulle novità normative, sia codicistiche che proprie dell’elenco dei reati presupposto del Decreto 231, introdotte dalla Legge 22/2022.
Segue “La “mediazione penale” in ambito ambientale dopo la riforma della l. 68/2015: il procedimento delle prescrizioni e gli istituti ripristinatori” di Mara Chilosi e Matteo Riccardi, che descrivono il composito sistema sanzionatorio previsto per gli eco-delitti e la tendenza, da valutarsi favorevolmente, ad introdurvi istituti di tipo riparatorio e ripristinatorio.
È poi la volta di “Profili transnazionali del d.lgs. 231/2001 ed evoluzione in senso normativo del concetto di “territorialità” alla luce di Cass. Pen., sez. IV, sentenza n. 32899/2021” di Marzia Mancino, un’interessante riflessione che si incrocia con i temi della transnazionalità della giurisdizione e la perseguibilità in ambito nazionale di condotte ascrivibili ad enti stranieri.
Segue “Enti e doppi binari punitivi” di Silvia Francazi, uno studio focalizzato sulla duplicazione delle sanzioni punitive conseguenti agli illeciti tributari compiuti in ambito di impresa.
Jean-Paule Castagno e Andrea Alfonso Stigliano, autori di “La messa alla prova degli enti avanti alle Sezioni Unite: un primo momento di riflessione per un istituto sempre più reale”, offrono ai lettori un’analisi sul crescente spazio guadagnato dall’istituto della messa alla prova per gli enti e sugli innegabili vantaggi di questa tendenza, tali da giustificare il superamento delle ancora presenti resistenze ad una sua diffusa applicazione.
È quindi il turno di “La delega di funzioni nel settore privato. Condizioni e limiti alla trasferibilità della posizione di garanzia nella sicurezza sui luoghi di lavoro”, di Ettore Fabiani.
Completano il numero “Cyber crime tra accountability e colpa organizzativa” di Susanna Viggiani e “Dalla compliance “emergenziale” alla business compliance: best practices e presidi in ambito sanctions” di Alberto Bernardi, Angelo Bussi e Marco Salvadego.
Il primo di questi due interessanti lavori prende in rassegna le misure che le imprese sono chiamate ad attuare per prevenire cybercrimes e non incorrere in responsabilità da inadeguatezza del trattamento, della tutela e della protezione dei dati personali.
Il secondo illustra le opportunità, a fronte del sempre più nutrito sistema di sanzioni adottate dalla comunità internazionale nei confronti della Federazione Russa, di strutturare un adeguato programma di compliance a presidio dei rischi connessi ai rapporti commerciali in aree geografiche interessate dalle sanzioni.
Buona lettura.
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