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Il codice di Metaverso

Il code del metaverso concorrerà con il potere normativo dei nostri ordinamenti giuridici
La solitudine delle barche
Ph. Cinzia Falcinelli / La solitudine delle barche

Il codice di Metaverso

Metaverso: premessa

 

La trasmutazione di Facebook in Metaverso è stata giustificata principalmente adducendo l’esigenza di progettare e riunire ambienti digitali più immersivi in cui l’intrattenimento potrebbe essere consumato, svolto il lavoro, visualizzata la pubblicità e sorvegliati i lavoratori.

L’esperienza viscerale dell’immersione può essere straordinariamente emotiva. Molti degli attuali prototipi di sistemi di MR [mixed reality] dispongono di tecnologie di tracciamento del viso, degli occhi, del corpo e delle mani. La maggior parte dei sistemi MR dispone di fotocamere sofisticate. Alcuni incorporano persino la tecnologia dell’elettroencefalogramma (EEG) per rilevare modelli di onde cerebrali. In altre parole, tutto ciò che dici, che manipoli, che guardi o anche solo ciò che pensi può essere monitorato in MR. I dati generati da questi sistemi saranno quantitativamente smisurati ed estremamente preziosi.

Il mondo digitale ideato da metaverso suggerisce la domanda se è lecito tutto ciò che è tecnicamente possibile e se l’architettura tecnico-normativa con cui Facebook è trasmutato in metaverso è stata previamente approvata dalle autorità politiche.

Se invece i regolatori pubblici aspettano di intervenire a valle, cioè a cose fatte, dobbiamo chiederci quali sono le effettive fonti del diritto in Internet. La risposta a questo quesito è stata data dai sostenitori del code-based approach, ad avviso dei quali la legge non è la fonte primaria del diritto digitale bensì lo è il code, cioè l’insieme dei software e degli hardware che regola il funzionamento di Internet.


Metaverso: code is law

Il code è una delle poche forze ad aver sfidato il dominio della legge nella regolamentazione del comportamento umano. Nel metaverso il confronto tra code e legge raggiungerà un livello completamente inedito.

Meta è la società madre rinominata di Facebook, Instagram, WhatsApp e Oculus. Non limitato alla realtà virtuale, il CEO di Meta Mark Zuckerberg definisce il metaverso come un Internet immersivo e incarnato nell’esperienza reale. Questa versione del metaverso segnala l’inizio di una profonda riforma delle funzioni economiche, sociali e giuridiche, aspirando a fondere definitivamente il mondo virtuale con quello fisico.

Nel metaverso immaginato da Zuckerberg le attività sociali e personali si sposteranno ulteriormente dalla realtà alla virtualità. Tra gli estremi di questo continuum si trova la “realtà mista”, termine utilizzato per descrivere la fusione del mondo reale con i mondi virtuali. Allo stesso tempo, questo movimento globale verso la virtualità continuerà a sollevare interrogativi su come il comportamento umano può essere regolato all’interno di un framework contraddistinto da una continua tensione tra code e legge.

La discussione sulla regolamentazione dei mondi virtuali non è nuova.

Nel 1996, il giudice Frank H. Easterbrook della Corte d’Appello del Settimo Circuito degli Stati Uniti suggerì di definire il diritto digitale come un segmento a se stante degli studi giuridici. Un anno dopo, in un articolo intitolato "Lex Informatica", Joel Reidenberg, esperto di diritto delle tecnologie dell’informazione, ha sostenuto e difeso l’impiego nel cyberspazio della lex informatica – un insieme di regole che disciplinano il trattamento delle informazioni digitali – al fine di offrire stabilità e prevedibilità alla socialità digitale in modo che i partecipanti abbiano sufficiente fiducia per far prosperare le loro comunità virtuali.

Secondo Reidenberg, la legge e le policies governative hanno storicamente stabilito regole predefinite per la politica dell’informazione, comprese le regole costituzionali sulla libertà di espressione e i diritti di proprietà delle informazioni, ma per gli ambienti di rete e la società dell’informazione, la legge e la regolamentazione del governo non sono l’unica fonte di produzione di regole, poiché le capacità tecnologiche e le scelte di progettazione del sistema impongono regole ai partecipanti.

Nel 1999, l’avvocato e costituzionalista Lawrence Lessig ha sostenuto che la legge potrebbe dover rispondere allo sconvolgimento dei grandi valori giuridici causato dal code. E più recentemente, nel considerare la regolamentazione dei registri distribuiti (DLT), i giuristi Primavera De Filippi e Aaron Wright fanno riferimento a framework normativi privati che le blockchain creano e che porteranno all’espansione di un nuovo sottoinsieme di leggi chiamato Lex Cryptographia, cioè un insieme di regole amministrate attraverso contratti intelligenti self-execution, autonomi e decentralizzati.
 

Metaverso: la lotta tra legge e code

L’architettura centralizzata del cyberspazio significa che gli organi di governo possono far rispettare le norme di legge alle aziende che operano online. Spostare le nostre attività commerciali e sociali in una realtà mista metterebbe il mondo fisico – dove i nostri ordinamenti giuridici esistono e prevalgono normativamente – contro il mondo virtuale, che è il regno del code. In quanto tale, lo spostamento delle nostre funzioni economiche e sociali verso la virtualità (sul continuum realtà - virtualità) richiederà una significativa risposta da parte dei nostri ordinamenti giuridici.

Ad esempio, se il diritto dei consumatori deve proteggere efficacemente gli utenti da pratiche sleali o abusive nel metaverso, dovrà essere in grado di esaminare gli accordi commerciali con cui gli utenti effettuano transazioni nel metaverso e promuovono campagne di marketing che si svolgono interamente nel mondo virtuale.

Nella realtà mista l’interazione tra utenti e le aziende nel metaverso può rendere ridondanti i termini scritti; i nostri ordinamenti giuridici potrebbero regolamentare le imprese attive nel metaverso per garantire che le regole di protezione dei consumatori siano recepite by design direttamente nel code, garantendo una conformità ab initio. Dovrebbe anche essere possibile proiettare informazioni obbligatorie precontrattuali in un ambiente di realtà mista, non necessariamente in forma scritta.

Dal punto di vista dell’antitrust, le autorità di regolamentazione potrebbero essere in grado di attingere efficacemente nel metaverso per monitorare le pratiche di mercato, per identificare comportamenti anticoncorrenziali e per garantire l’accesso alle strutture essenziali per i nuovi operatori del mercato. Ciò può comportare la regolamentazione dell’accesso al codice sorgente da parte delle autorità garanti della concorrenza.

I raid all’alba (ovvero, indagini in loco senza preavviso da parte delle autorità antitrust alla ricerca di informazioni su comportamenti potenzialmente criminali) sono un importante strumento investigativo nell’arsenale delle autorità garanti della concorrenza, che quasi certamente vorrebbero avere a disposizione in un ambiente di realtà mista.

La legge dovrebbe facilitare l’applicazione delle regole di concorrenza nell’interesse superiore degli utenti e per la tutela della concorrenza.

Anche la transazione di risorse digitali rappresenterà una sfida significativa per la regolamentazione nel metaverso. I token non fungibili (NFT) sono risorse digitali che rappresentano la proprietà di un oggetto o un contenuto unico aventi la capacità di generare nuovi ecosistemi aziendali nel metaverso. Le NFT musicali o artistiche, ad esempio, possono prevedere pagamenti di royalty automatizzati sul token trasferito tra gli utenti.

La legge dovrebbe garantire che la proprietà e la transazione nelle NFT possano essere esecutive e reali, poiché gli utenti virtuali potrebbero essere in grado di eludere l’esecutività a seconda della loro posizione o delle impostazioni di identità.

Nell’ultimo decennio, l’attività sui social media ha avuto un profondo impatto sui processi elettorali e su altri processi democratici in tutto il mondo. Attingendo a queste esperienze, la propagazione di contenuti falsificati e dannosi nel metaverso – comprese le notizie false e l’uso di “deep fake” o persino la propaganda sponsorizzata dallo stato – dovrà essere affrontata con decisione per proteggere lo stato di diritto, la coesione sociale e le nostre democrazie.

L’evoluzione giuridica per l’era del metaverso comporterebbe l’inserimento del diritto nel code in modo da bilanciare i diritti fondamentali, come la libertà di espressione con la tutela dell’interesse pubblico.
 

Future sfide per la legge

Mentre i mondi virtuali performano la nostra realtà fisica, il code su cui girano questi mondi può prevalere sulla legge. La legge dovrà raccogliere la sfida di garantire che il code aderisca alle regole applicabili nel mondo fisico e nel cyberspazio convenzionale.

In alternativa, il code può assurgere a ordinamento normativo prevalente nel metaverso, privo di qualsiasi collegamento con gli ordinamenti giuridici positivi. Un tale cambiamento vedrà gli attori privati capaci potenzialmente di esercitare un controllo sui nostri corsi di azione nel metaverso e privarci delle protezioni sviluppate dai nostri ordinamenti giuridici nel corso dei secoli.

Dato che l’attività del metaverso corrisponderà a individui e aziende esistenti nel mondo fisico, il code del metaverso concorrerà con il potere normativo dei nostri ordinamenti giuridici. Le leggi esistenti non saranno sempre adatte alle circostanze che si verificheranno nella virtualità e sarà necessario sviluppare una nuova legislazione.

Allo stesso tempo, la regolamentazione non dovrebbe soffocare i benefici che gli ambienti di realtà mista potrebbero apportare nelle nostre vite.

Tenendo presente quanto sopra, il modo più efficace di regolare il comportamento nel metaverso sarà quello di garantire che gli elementi e le componenti della realtà mista soddisfino determinati standard obbligatori sui quali esiste un consenso generale. Tale obiettivo richiederà la cooperazione tra le autorità di regolamentazione e le società tecnologiche. Gli ordinamenti giuridici che non si adegueranno alle sfide poste dal metaverso rischieranno di essere soppiantati dalla governance del code.

In definitiva, la questione potrebbe non essere più se il codice o la legge regoleranno la condotta nel metaverso, ma piuttosto se la legge dovrà allinearsi al code o essere sostituita da esso.