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L’ordinamento giudiziario in Francia, Germania, Regno Unito e Spagna. Possibili spunti per la riforma dell’ordinamento giudiziario italiano?

il dono del giorno
Ph. Ermes Galli / il dono del giorno
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Bibliografia e sitografia

[1] Per informazioni sull’organizzazione del Ministero della giustizia, cfr. la scheda informativa La Justice en France (2008) pubblicata sul sito del Ministero della Giustizia.

[2] L’art. 30 Cpp è stato introdotto con la Legge n. 2004-204 del 9 marzo 2004, recante adattamento della giustizia all’evoluzione della criminalità (si tratta della cosiddetta “Legge Perben II”, dal nome del Guardasigilli di allora), che ha comportato il rafforzamento della subordinazione gerarchica del pubblico ministero al Guardasigilli.

[3] Il pubblico ministero difende gli interessi della società, l’ordine pubblico e l’applicazione delle leggi (Code de procédure pénaleart. 31) in tre campi: l’azione penale davanti alle giurisdizioni penali; l’intervento davanti alle giurisdizioni civili; l’intervento presso alcune sedi amministrative.

[4] FANULI Giuseppe Luigi, Il pubblico ministero nel processo penale francese, in “Archivio della nuova procedura penale”, 2006, n. 5, p. 462.

[5] FANULI Giuseppe Luigi, Il pubblico ministero, cit., p. 464.

[6] FANULI Giuseppe Luigi, Il pubblico ministero, cit., p. 465.

[7] BOULOC Bernard, Procédure pénale, Paris, Dalloz, 2010, [22° ed.], p. 146.

[8] FANULI Giuseppe Luigi, Il pubblico ministero, cit., p. 466.

[9] Nel sistema penale francese i reati, a seconda della loro gravità, si distinguono in: contraventions suddivise in cinque classi (giudicate dal Juge de proximité o dal Tribunale de police); délits (giudicati dal Tribunal correctionnel) e crimes (giudicati dalla Cour d’assise). L’istruzione è obbligatoria per i crimes, facoltativa per i délits (quando il caso è complesso), eccezionale per le contraventions.

[10] FANULI, Giuseppe Luigi, Il pubblico ministero, cit., p. 466.

[11] Per un approfondimento sul reclutamento per concorso e per selezione per titoli dei candidati entrati nell’ENM nel 2010, si veda il dossier Profil de la promotion 2011 des auditeurs de justice, issus des trois concours d’acces et du recrutement sur titres, pubblicato sul sito della Scuola.

[12] I compiti di polizia giudiziaria sono esercitati dalla gendarmerie nationale, dalla police nationale, dalla douane judiciaire, dalla police municipale, ma anche da alcuni corpi dotati di competenze speciali, come gli agenti della polizia ferroviaria e dei trasporti francesi (agents SNCF e RATP), gli ispettori del lavoro, gli agenti dell’amministrazione fiscale, le guardie di sicurezza privata (gardes particuliers), i sindaci e i loro adjoints.

[13] Le norme relative al regime disciplinare dei magistrati sono contenute negli artt. 43-66, Capitolo VII (“Disciplina”)dell’ Ordonnance n. 58-1270.

[14] Cfr. sull’argomento: JOLY-HURARD Julie, La responsabilité civile, pénale et disciplinaire des magistrats, inRevue internationale de droit comparé, 2006, n. 2, p. 458.

[15] Nel caso in cui il potere di iniziativa disciplinare sia esercitato dai Presidenti di Corte d’appello o dai Presidenti del Tribunale superiore d’appello, copia dei documenti ad essa relativi sono inviati al Ministro della Giustizia che può chiedere l’avvio di un’inchiesta in merito all’Ispezione generale dei servizi giudiziari (art. 50-2 dell’ordonnance n.58-1270).

[16] Cfr. sull’argomento: PIETROPOLLI Marco, L’autonomia e l’indipendenza della magistratura ordinaria in Italia e in Francia, in “Diritto e Società”, 2008, n. 1, p. 89.

[17] In questi ultimi due casi, copia dei documenti relativi all’avvio di un’azione disciplinare è indirizzata al Guardasigilli che può domandare un’inchiesta all’Ispezione generale dei servizi giudiziari (art. 63 dell’ordonnance n. 58-1270).

[18] Come per i magistrati del siège, anche per quelli del parquet la decisione di interdizione non può essere resa pubblica e non comporta privazione del diritto al trattamento economico.

[19] RIGHETTI E., La responsabilità civile del giudice nel diritto francesein "Rivista di diritto processuale", 1991, n. 1, pp. 178-224; JOLY-HURARD J., La responsabilité civile, pénale et disciplinaire des magistrats, in "Revue internationale de droit comparé", n. 2006, n. 2, pp. 439-475; CANIVET G., JOLY-HURARD J., La responsabilité des juges, ici et ailleurs in "Revue internationale de droit comparé", 2006, n. 4, pp. 1049-1093; GUINCHARD S., Les responsabilités encourues pour dysfonctionnement du service public de la justice civile in “Petites Affiches”, luglio 2007, pp. 12-24.

[20] Sebbene il concetto di “colpa grave” non sia definito a livello normativo, è più volte intervenuta la giurisprudenza a precisarne il contenuto: cfr. JOLY-HURARD J., op. cit., pp. 446 ss.

[21] Nonostante la riduzione della responsabilità per faute de service soltanto a queste due ipotesi, la giurisprudenza ne ha ammorbidito l’applicazione estendendo, ad esempio, la responsabilità dello Stato anche a casi dove la mancanza di servizio si estrinsecava nella “lentezza del giudizio”, assimilata al “diniego di giustizia”.

[22] Fino ad ora questo terzo regime si è sempre identificato con la prise à partie, dal momento che le leggi speciali previste dal Codice non sono mai state emanate.

[23] Secondo la dottrina affermata, il danno derivante dal comportamento lesivo viziato da colpa grave o diniego di giustizia deve essere certo, personale, diretto e lesivo di un “intérêt légitime juridiquement protégé”. DE VITA A., La responsabilità civile del giudice e dello Stato come problema nel diritto francese (note comparative)(in "Il Foro italiano", 1979, fasc. 9, pp. 181-239, pt. 5).

[24] L’eventuale atto o comportamento illecito “esclusivamente personale”, compiuto dal magistrato senza alcun collegamento con il servizio pubblico della giustizia, rientra invece nel campo d’applicazione delle disposizioni di diritto comune in materia di responsabilità civile (Code civil, artt. 1382 e 1383) in quanto il magistrato, in questo caso, sarebbe perseguito non come agente pubblico ma come un cittadino ordinario.

[25] L’azione è esercitata davanti a una sezione civile (Chambre civile) della Cassazione.

[26] Articolo 3 [Uguaglianza davanti alla legge]

(1) Tutti gli uomini sono uguali di fronte alla legge.

(2) Gli uomini e le donne sono equiparati nei loro diritti. Lo Stato promuove la effettiva attuazione della equiparazione di donne e uomini e agisce per l'eliminazione delle situazioni esistenti di svantaggio.

(3) Nessuno può essere discriminato o favorito per il suo sesso, per la sua nascita, per la sua razza, per la sua lingua, per la sua nazionalità o provenienza, per la sua fede, per le sue opinioni religiose o politiche. Nessuno può essere discriminato a causa di un suo handicap.

[27] Suprema Corte di Cassazione (Bundesgerichtshof); Suprema Corte Amministrativa (Bundesverwaltungsgericht); Suprema Corte Tributaria (Bundesfinanzhof); Suprema Corte del Lavoro (Bundesarbeitsgericht); Suprema Corte Sociale (Bundessozialgericht).

[28] Le norme relative al regime disciplinare dei magistrati sono contenute negli articoli 61-68, capitolo terzo (“Dienstgericht des Bundes”) della Legge tedesca sulla magistratura. Il testo è consultabile, in lingua tedesca, all’indirizzo internet: http://www.gesetze.juris.de/drig/index.html

[29] Il testo della Legge federale sui procedimenti disciplinari è consultabile, in lingua tedesca, all’indirizzo internet: http://www.gesetze-im-internet.de/bdg/index.html.

[30] Il testo della Legge federale sui pubblici funzionari è consultabile all’indirizzo Internet: http://www.gesetze-im-internet.de/bbg_2009/.

[31] Il testo completo della Legge fondamentale tedesca è reperibile, aggiornato alle ultime modifiche, all’indirizzo internet http://www.gesetze-im-internet.de/bundesrecht/gg/gesamt.pdf.

[32] L’ art. 839 del Codice civile tedesco (Responsabilità per violazione dei doveri d’ufficio) recita:

(1)    Se un funzionario viola dolosamente o colposamente i doveri d’ufficio che incombono su di lui nei confronti di un terzo, deve risarcire al terzo il danno da ciò derivante. Se al funzionario è imputabile solo negligenza, nei suoi confronti possono essere avanzate pretese solo se il soggetto leso non possa ottenere risarcimento in altro modo.

(2)   Se un funzionario viola il suo dovere d’ufficio nella decisione di una vertenza, è responsabile del danno da ciò derivante solo se la violazione del dovere consiste in un reato. Questa disposizione non trova applicazione ad un diniego contrario al proprio dovere o ad un ritardo dell’esercizio dell’ufficio.

(3)   L’obbligo di risarcimento non sorge se il soggetto leso dolosamente o colposamente ha omesso di impedire il danno mediante l’impiego di mezzi legali.

[33] L’articolo 34 della Grundgesetz recita: “Se taluno, nell'esercizio di un ufficio pubblico affidatogli, viene meno al suo dovere d'ufficio nei riguardi di un terzo, la responsabilità, per principio, ricade sullo Stato o sull'ente in cui egli presta servizio. In caso di dolo o di colpa grave può essere fatto valere il diritto di rivalsa. Per quanto concerne il diritto al risarcimento dei danni e il diritto di rivalsa non può mai essere esclusa l'azione di fronte alla giurisdizione ordinaria”.

[34] I propositi iniziali del Governo prevedevano l’abolizione della stessa figura del Lord Chancellor, che tuttavia è stata mantenuta, sia pure con mutate competenze, durante l’esame parlamentare del Constitutional Reform Act 2005, in conseguenza del voto contrario espresso al riguardo dalla Camera Alta.

[35] Le recenti misure di contenimento della spesa pubblica (Spending Review) hanno previsto una riduzione dei conferimenti al Ministero della Giustizia per circa 2 milioni di sterline nel biennio 2014-2015.

[36] Dati, anche statistici, sull’attività del CPS sono riportati in una guida curata dallo stesso Servizio.

[37] Si segnala che, nel 2010, il CPS ha assorbito il Revenue and Customs Prosecution Office (RCPO) e le relative competenze.

[38] L’Attorney General ed il Solicitor General (che può esercitare le funzioni del primo qualora la carica sia temporaneamente vacante o se l’Attorney General non possa per qualunque motivo assolvervi), nonché l’Advocate General for Scotland (figura istituita più di recente, a seguito del passaggio all’Esecutivo Scozzese, il 20 maggio 1999, del Lord Advocate e del Solicitor General for Scotland in base allo Scotland Act 1998), rappresentano i c.d. Law Officers, figure istituzionali caratteristiche dell’ordinamento inglese non assimilabili a figure ricorrenti negli ordinamenti europei continentali, quali il Procuratore Generale o l’Avvocato Generale dello Stato. Essi esercitano al tempo stesso importanti funzioni nell’Esecutivo, nel Legislativo e nell’ambito del sistema giudiziario: fanno infatti parte del Governo, di cui costituiscono i principali consulenti giuridici, assumendone la rappresentanza legale a tutela degli interessi della Corona; sono in genere - soprattutto l’Attorney General - membri del Parlamento per il partito di maggioranza e sono convocati presso la Camera dei Lord per l’apertura della legislatura; in particolare, compete all’Attorney General promuovere l’azione penale per i reati contro il Parlamento o le singole Camere (negli ordinamenti a common law non è infatti contemplata, com’è noto, la figura del pubblico ministero). Infine, nell’ambito del sistema giudiziario, l’Attorney General sovrintende all’attività del Director of Public Prosecutions, capo del Crown Prosecution Service, ed è al tempo stesso Chief of the Bar, cioè Presidente d’ufficio dell’associazione degli avvocati. Oltre a tali funzioni, delineate in sintesi, l’Attorney General esercita alcune particolari funzioni di certificazione o autorizzazione relative a determinati procedimenti amministrativi. Oltre che sul Director of Public Prosecutions, l'Attorney General sovrintende all'attività del Treasury Solicitor's Department, del Director of the Serious Fraud Office (organo competente per la repressione dei reati economici più gravi) e del Director of Public Prosecutions in Northern Ireland. Dell'operato di tali dipartimenti l'Attorney General risponde in Parlamento.

[39] Dal 1999 il CPS è suddiviso in 42 aree geografiche raggruppate in 15 gruppi regionali, sulle quali sovrintende un Chief Crown Prosecutor, inclusa l'area londinese coincidente con quella di competenza della Metropolitan Police.

[40] Il Codice è sottoposto a costanti aggiornamenti: il link riportato nel testo rimanda alla più recente versione del febbraio 2010. Per l’individuazione dei criteri sottesi alla decisione di esercitare l’azione penale da parte dei Crown Prosecutors è utile la nota esplicativa predisposta dal CPS The decision to prosecute.

[41] Il criterio vigente della sussistenza del public interest per l’esercizio dell’azione penale si fa tradizionalmente risalire alla dichiarazione resa, nel 1951, dall’Attorney General allora in carica (Sir Hartley Shawcross): «[i]t has never been the rule in this country – I hope it never will be – that suspected criminal offences must automatically be the subject of prosecution». L’Attorney aggiunse che una prosecution avrebbe dovuto aver luogo «wherever it appears that the offence or the circumstances of its commission is or are of such a character that a prosecution in respect thereof is required in the public interest» (House of Commons Debates, Volume 483, 29 January 1951).

[42] Il riferimento è principalmente alle misure di libertà condizionale (conditional caution) previste dal Criminal Justice Act 2003, le quali, seppure non emesse a seguito di sentenza penale (criminal conviction), costituiscono precedenti a carico del destinatario, che vi aderisce sottoponendosi, di norma, a programmi di riabilitazione. A queste misure (Out-of-court Disposals) è dedicato il par. 7 del Code for Crown Prosecutors.

[43] Le prescrizioni concernenti il ruolo dell’accusa nella dialettica processuale hanno il loro testo normativo di riferimento nelle linee-guida predisposte dall’Attorney General e aggiornate nel 2009 (Attorney General’s guidelines on the acceptance of pleas).

[44] Il precedente sistema era disciplinato dal Courts and Legal Services Act 1990 (s. 71). Nel periodo di vigenza di questa legge, le nomine giudiziarie erano effettuate dalla Sovrana su designazione (recommendation), a seconda dei casi, del Primo Ministro previo parere del Lord Chancellor oppure su diretta designazione di quest’ultimo. Spettavano al Lord Chancellor, inoltre, le nomine relative ad una serie di uffici giudiziari minori e di organismi di natura paragiurisdizionali o di competenza settoriale (tribunals).

[45] Fanno parte della Judicial Appointments Commission cinque giudici (provenienti dalla Court Appeal, dalla High Court e dalle corti distrettuali), due giuristi con esperienza professionale ed altri membri “non togati”. La Commissione provvede alle nomine giudiziarie di livello più elevato (senior appointments) articolandosi in sotto-commissioni (panels) a composizione più ristretta e qualificata. I provvedimenti di nomina sono impugnabili dinanzi al Judicial Appointments and Conduct Ombudsman, ufficio anch’esso istituito dalla legge del 2005.

[46] Per una migliore comprensione del sistema delle carriere giudiziarie è utile il richiamo dei diversi tipi di giurisdizione e delle diverse categorie di giudici esistenti nel Regno Unito.

Un ruolo di primo piano è svolto, innanzitutto, dalla magistratura onoraria, dal momento che circa il 95% dei procedimenti penali in Inghilterra e nel Galles ricade sotto la sua giurisdizione. Ne fanno parte, su base volontaria e senza retribuzione, i magistrates e i justices of the peace, selezionati in base al merito e nominati dal Lord Chief Justice.

I giudici della High Court (nel numero attuale di 106 in Inghilterra e nel Galles) esercitano la giurisdizione su casi di maggiore complessità in materia penale e civile. Nominati dalla Sovrana su proposta del Lord Chancellor ad esito della valutazione comparativa effettuata dalla Judicial Appointments Commission, essi devono essere stati titolari del right of audience (l’abilitazione al patrocinio forense) dinanzi la stessa Corte per almeno un decennio, oppure devono aver ricoperto la carica di circuit judge per almeno un biennio.

Una volta nominati, i giudici sono assegnati ad una delle tre divisioni specializzate in cui è suddivisa la High Court: la Chancery Division, con cognizione sulle questioni di diritto societario, industriale, tributario e a sua volta suddivisa in sezioni; il Queen’s Bench (al cui vertice è il Lord Chief Justice) competente soprattutto nelle questioni in materia contrattuale e di responsabilità civile; e la Family Division, la cui sfera di competenza riguarda principalmente il diritto di famiglia.

I giudici di circuito (circuit judges), nel numero di 600, sono giudici con competenza nei procedimenti civili e penali assegnati alle circoscrizioni giudiziarie della Crown Court o delle county courts in Inghilterra e nel Galles. Alcuni di essi possono essere chiamati dal Lord Chief Justice (organo di vertice dell’ordinamento giudiziario comune alle due regioni) a far parte della Criminal Division della Court of Appeal; oppure, possono essere membri di sezioni giurisdizionali specializzate (ad esempio, la Technology o la Construction Court). I giudici distrettuali (district judges), assegnati di norma ad una county courto ad un district registry della High Court, hanno competenza nei casi in materia di diritti di proprietà, famiglia, responsabilità civile. Anche per i circuit judges e per i district judges è titolo di accesso alla carica la previa abilitazione forense conseguita, rispettivamente, da almeno dieci o sette anni, in aggiunta ad altri più specifici requisiti valutati, come per gli altri casi, dalla nota Commissione.

giudici di appello, assegnati alla Court of Appeal incardinata nelle Royal Courts of Justice di Londra, sono giudici di lunga esperienza professionale nominati dalla Sovrana su designazione (recommendation) del Primo Ministro. I giudici della Court of Appeal hanno qualifiche che derivano le loro origini dalla peculiare tradizione e organizzazione giudiziaria del Regno Unito. Essi si distinguono tra gli Heads of Division (tra cui il Lord Chief Justice of England and Wales, il Master of the Rolls, il President of the Queen’s Bench Division, il President of the Family Division e il Chancellor of the High Court) e i Lords Justices of AppealGli Heads of Division sono selezionati, nella prassi, tra i Lords Justices of Appeal, i quali a loro volta provengono dai ranghi degli High Court Judges.

La Court of Appeal è ripartita in una Civil Division e in una Criminal Division, le cui competenze riguardano il diritto privato, il diritto di famiglia e il diritto penale. La Civil Division, presieduta dal Master of the Rolls, ha cognizione sulle impugnazioni delle decisioni della High Court, delle county courts e di determinati organismi paragiurisdizionali, quali l’Employment Appeal Tribunal e l’Immigration Appeal Tribunal. Alla Criminal Division, presieduta dal Lord Chief Justice, spetta il riesame delle sentenze della Crown Court, presieduta dal Lord Chief Justice.

Le decisioni della Court of Appeal, che fino al 1° ottobre 2009 potevano essere sottoposte all’ulteriore esame della House of Lords in sede giurisdizionale, sono ora impugnabili, a determinate condizioni, dinanzi alla Supreme Court, istituita nel quadro della riforma costituzionale del 2005.

[47] La disciplina è stata modificata, con riferimento ad alcuni aspetti procedurali, dallo Statutory Instrument n. 2098/2008, del 17 luglio 2008.

[48] L’OJC è disciplinato nel suo funzionamento dal Memorandum of understanding between the Office for Judicial Complaints, the Department for Constitutional Affairs and the Directorate of Judicial Offices for England and Wales (April 2006).

[49] Artt. 9 e 10 delle Regulations del 2006. Nel caso dei reclami riferiti ai magistrates oppure ai membri dei Tribunals, trovano pertanto applicazione distinte disposizioni aggiornate assai di recente: si tratta, rispettivamente, delle Complaints (Magistrates) Rules2006 e delle Judicial Complaints (Tribunals) Rules 2008. Guide di orientamento all’applicazione delle due discipline sono state predisposte nel 2006 dal Lord Chief Justice: si vedano, rispettivamente, The system for handling magistrates’ conduct, pastoral and training matters e Guidance for handling complaints against judicial office holders within tribunals.

[50] Organo monocratico indipendente sia dal Governo che dal potere giudiziario, il Judicial Appointments and Conduct Ombudsman è nominato dalla Regina su proposta del Lord Chancellor e dura in carica 5 anni. Oltre alla competenza circa il vaglio del trattamento riservato ai reclami disciplinari, esso esercita quella concernente l’esame dei ricorsi presentati in relazione ai procedimenti di nomina degli uffici giudiziari. La più recente relazione, presentata dall’Ombudsman al Parlamento il 20 luglio 2010, è l’Annual Report 2009-2010.

[51] L’Ombudsman competente per il riesame dei reclami trattati dall’OJC ha chiarito, al riguardo, che «'Maladministration' includes (among other things) delay, rudeness, bias, faulty procedures, offering misleading advice, refusal to answer questions and unfair treatment».

[52] Il riferimento è alla Guide to Judicial Conduct, redatta a cura del Judges’ Council ed aggiornata nel marzo 2008.

[53] I requisiti per l’accoglimento di un reclamo disciplinare sono enumerati dall’art. 14 delle già richiamate Regulations del 2006. Secondo questa disposizione, sono inammissibili i complaints riferiti – tra l’altro - al merito delle decisioni giudiziali, alla vita privata del giudice e irrilevanti rispetto alla funzione, o che abbiano carattere vessatorio.

[54] Tale prerogativa del Lord Chancellor e del Lord Chief Justice è prevista dall’art. 8 delle Regulations del 2006.

[55] Così dispone il Constitutional Reform Act 2005, art. 11. Facendo riferimento ai casi sottoposti al suo esame e alle decisioni assunte, l’Ombudsman ha pubblicato sul proprio sito, a titolo esemplificativo, dei “casi di studio” (Conduct complaint case studies).

[56] I profili della accountability dei magistrati, precisati alla luce della riforma costituzionale del 2005, sono esposti nella guida The Accountabilityof the Judiciary, predisposta dal Lord Chief Justice nell’ottobre 2007.

[57] Il Ministero della Giustizia è disciplinato dettagliatamente dal Real Decreto 1203/2010, in particolare dall’art. 1. Per ulteriori informazioni è consultabile il sito ufficiale del Ministero.

[58] La Comisión General de Codificación è l’organo superiore collegiale incaricato dello svolgimento dei compiti prelegislativi propri del Ministero della Giustizia.

[59] L’articolo 53, comma 2, della Costituzione recita: “Qualsiasi cittadino potrà ottenere la tutela delle libertà e diritti riconosciuti nell’articolo 14 e nella Sezione prima del Capitolo secondo, di fronte ai Tribunali ordinari, attraverso un procedimento basato sui principi di preferenza e sommarietà e, se del caso, attraverso il ricorso di amparo di fronte al Tribunale Costituzionale”.

[60] Gli articoli 102 e 103 del codice di procedura penale vietano l’esercizio dell'azione penale, in via generale, alle seguenti categorie: a) coloro che non godono della pienezza dei diritti civili; b) i condannati due volte, con sentenza definitiva, per il reato di denuncia o querela per calunnia; c) i giudici e i magistrati. I soggetti indicati possono tuttavia avviare l’azione penale per i reati o gli illeciti commessi direttamente nei confronti delle loro persone o dei loro beni.

[61] L’articolo 125 della Costituzione spagnola recita infatti: “I cittadini potranno esercitare l’azione popolare e partecipare all’Amministrazione della giustizia tramite l’istituto della Giuria, con le forme e relativamente a quei processi penali che la legge determina, così come nei tribunali consuetudinari e tradizionali”.

[62] Si vedano in particolare i capitoli I e II del titolo I del libro IV della legge organica 6/1985, dedicati rispettivamente alla carriera giudiziaria e all’ingresso e alla progressione nella carriera (artt. 298-315).

[63] I concorsi pubblici per l’ingresso in magistratura e nel pubblico ministero sono stati unificati con la Legge organica 9/2000, contenente misure urgenti per l’amministrazione della giustizia. Al termine del concorso i vincitori, nell’ordine della graduatoria finale, devono optare per l’accesso all’una o all’altra carriera.

[64] Le cause di esclusione sono: avere impedimenti fisici o psichici per l’esercizio della funzione di giudice; aver subito condanne per reati con dolo, senza aver ottenuto una successiva riabilitazione; essere in stato di imputazione o sotto processo per reati con dolo, fino a quando non si sia ottenuto un proscioglimento o un’assoluzione; non godere del pieno esercizio dei diritti civili.

[65] Per la nomina a magistrato specialista nelle funzioni amministrativa e del lavoro, la legge prevede la possibilità di presentarsi ai suddetti esami anche per i membri del pubblico ministero, con almeno due anni di servizio effettivo, costituendo un canale di possibile passaggio dalla carriera requirente a quella giudicante.

[66] Il Tribunale Supremo, con sede a Madrid, organo giudicante in ultima istanza per tutti gli ordini di giudizio, è composto da cinque sezioni (salas): civile, penale, amministrativa, del lavoro e sezione speciale militare.

[67] L’articolo 117, comma 1, della Costituzione recita: “La giustizia emana dal popolo ed è amministrata nel nome del Re dai giudici e dai magistrati che fanno parte del potere giudiziario, indipendenti, inamovibili, responsabili e sottomessi unicamente all’autorità della legge”.

[68] Si tratta della Fiscalía Antidroga e della Fiscalía contra la Corrupción y la Criminalidad Organizada.

[69] Il criterio opposto della “opportunità” o “discrezionalità” dell’azione penale, in ragione dell’utilità pubblica o dell’interesse sociale, trova alcuni riconoscimenti nella necessità della denuncia personale o della querela di parte per il perseguimento di una serie di reati previsti nel codice penale, nonché nell’eventualità dell’estinzione della responsabilità penale, a seguito del perdono della parte offesa, per alcuni reati.

[70] In tale circostanza il requisito della “indipendenza” assume un significato connesso alla responsabilità “collegiale” dell’organo “pubblico ministero” ed è considerato diverso dall’indipendenza “individuale” del giudice o del magistrato.

[71] A tale proposito la dottrina giuridica spagnola ha talora qualificato il pubblico ministero come “parte imparziale”.

[72] Di tale decisione va data comunicazione immediata alle eventuali parti lese, che possono reiterare la propria istanza innanzi al Juez de Instrucción.

[73] Si veda altresì l’Acuerdo de 22 de abril de 1986, del Consejo General del Poder Judicial, por el que se aprueba el Reglamento de Organización y Funcionamiento del Consejo General del Poder Judicial.

[74] Svolgono funzioni di polizia giudiziaria il Corpo Nazionale di Polizia e la Guardia Civile, nonché in alcuni casi i Corpi di polizia delle Comunità autonome.

[75] Nell’ordinamento spagnolo le faltas sono distinte sia dai reati di natura penale (delitos), sia dalle infrazioni di natura amministrativa (infracciones).

[76] Gli articoli 132 e 133 LOPJ disciplinano la composizione e il funzionamento della Commissione disciplinare interna al CGPJ.

[77] Per l’imposizione della sanzione di avvertimento, in caso di illeciti lievi, è previsto un procedimento semplificato, con la semplice comparizione del magistrato interessato, dopo un’informativa sommaria.