x

x

Non c’è pace senza giustizia

pace
Ph. Francesca Russo / pace

Non c’è pace senza giustizia

 

Misericordia e verità s'incontreranno,

giustizia e pace si baceranno.

La verità germoglierà dalla terra

e la giustizia si affaccerà dal cielo.

[dal Salmo 85 (84); 11-12]

 

Che componimenti sono i Salmi? A quale genere letterario appartengono? Sono composizioni poetiche che narrano lo spirito dell’uomo. Si tratta di poesia che si trasforma in preghiera; sono contemporaneamente contemplazione, lode e supplica. Esprimono la mescolanza dei sentimenti e degli atteggiamenti che l’uomo vive come singolo e come comunità.

Cosa desidera fortemente l’uomo? La verità, la pace, la giustizia?

Il volto di una comunità dipende molto da come riesce a coltivare, a tutti i livelli, l’educazione per mantenere vive queste domande le quali, essendo insopprimibili, ritornano.

In modo malamente scontato, si può ritiene che l’educazione sia un’attività riguardante solo le giovani generazioni perché in formazione. In realtà, il dinamismo educativo riguarda l’integralità della persona nelle diverse “stagioni” della vita ed in esse non arriva mai come docente consumato bensì, sempre, come studente alle prime armi.

L’educazione attiene alla persona tutta, possiamo dire alla persona in senso olistico. Necessariamente, quindi, dobbiamo aver cura anche del profilo morale e spirituale dell’essere personale, in vista del suo sentirsi pienamente se stesso e, contemporaneamente, del suo essere in relazione con la società di cui è membro.

Tuttavia, per educare ed educarsi alle massime aspirazioni umane, alla verità, alla pace ed alla giustizia, occorre comprendere chi sia la persona e quale sia la sua natura.
 

Chi è l’uomo? Ecco la domanda che ritorna!

Un essere che ha nel cuore un desiderio d’infinito, una sete di verità non frammentata bensì capace di esprimere il senso totalizzante del suo esistere. Rispondere in prima persona alla domanda relazionale-identitaria, e questa è la prima educazione, vorrà dire iniziare a scoprire la propria dignità e riconoscere l’inviolabilità dell’altro.

Significherà pensare ed agire avendo un profondo rispetto per ogni essere umano, sostenendolo nella realizzazione della sua dignità. Certo l’autentico sviluppo umano riguarda la totalità della persona in tutte le sue dimensioni: è contro la dignità umana avvilire la persona per raggiungere beni parziali. 

         Educarsi a quanto abbiamo detto significa mettere in gioco la propria libertà.

Chi ritiene di essere assoluto, di non dipendere da nessuno e da nulla, di poter agire tutto ciò che desidera in modo arbitrario, contraddice la propria dignità e smarrisce la sua propria personale libertà.
 

L’essere umano è intrinsecamente relazionale: vive in rapporto agli altri!

         Impiegare in modo adeguato la libertà è determinante per promuovere la giustizia che realizza la pace: ciò richiede rispetto per sé stessi e per l’altro, anche se quest’ultimo è distante dal nostro modo di essere, di pensare e di vivere.

Il rispetto, la fiducia reciproca, la capacità di architettare un dialogo costruttivo, la resilienza, costituiscono la sorgente dalla quale fluiscono le condizioni per affermare la pace e la giustizia; diversamente sono flatus vocis.

In un mondo, quale il nostro, segnato fondamentalmente dai criteri dell’utilità, del profitto esclusivo, dell’“avere” assolutizzato è decisivo non separare il concetto di giustizia dalle sue radici trascendenti.

Dire giustizia non equivale a dire, semplicemente, convenzione umana, contratto bilaterale rispettato: ciò che è giusto non viene, originariamente, definito dalla legge positiva bensì dall’identità relazionale dell’essere umano. È la costitutiva visione olistica dell’uomo che evita la deriva contrattualistica della giustizia aprendola alla solidarietà e, in ultima analisi, all’amore.

Su “questa” giustizia prende forma la pace – non semplicemente come assenza di conflitti o assicurazione dell’equilibrio di forze contrastanti – come rispetto della dignità delle persone abitata dall’ininterrotta pratica del dialogo.

La pace per ogni uomo nasce dalla giustizia di ciascuno: nessuno può evitare questo impegno essenziale, secondo le proprie competenze e responsabilità.

La giustizia che fonda la pace va ricercata ogni giorno, con pazienza e tenacia, affinché possano incontrarsi e baciarsi nell’orizzonte della vera misericordia.