Revenge porn ovvero quando la goliardia non è più uno scherzo: analisi e riflessioni sulla nuova fattispecie di cui all’art. 612-ter del codice penale*

Revenge porn or when the student spirit is no longer a joke: analysis and reflections on the new case referred to in art. 612-ter of the penal code
Fiume Reno, 2018
Ph. Mario Lamma / Fiume Reno, 2018

*Il contributo è stato sottoposto a referaggio con valutazione favorevole.

Articolo pubblicato nella sezione Il legislatore e il suo giudice: novità normative e nella giurisprudenza costituzionale del numero 1/2021 della Rivista "Percorsi penali".

 

Abstract

L’articolo si apre al dibattito sul nuovo reato di illecita diffusione di immagini o video sessualmente espliciti, presentando lo stato dell’arte sul punto e offrendo spunti di riflessione a riguardo al fine di saggiarne i molteplici aspetti e le possibili implicazioni future, tenendo conto dei risvolti politico-criminali che hanno portato all’introduzione di una nuova fattispecie incriminatrice nel sistema penale italiano.

The paper offers an analysis about the new offense of illegal dissemination (or disclosure) of private sexual photographs and videos in order to explain its structure and future implications in the Courts. The paper also offers thoughts in de jure condendo perspective.

 

Sommario

1. Premessa

2. Lo sfondo politico-criminale della nuova fattispecie

3. L’analisi della fattispecie

4. Profili critici e spunti di riflessione

5. Conclusioni

 

Sommary

1. Introduction

2. Criminalogical background of the revenge porn

3. Analysis of the crime

4. Critical points and thoughts

5. Conclusions

 

1. Premessa

Sempre più presente per i suoi risvolti spiacevoli in notiziari e dibattiti televisivi, la diffusione di materiale video-fotografico a contenuto sessuale tramite i moderni apparecchi tecnologici è divenuta argomento centrale anche nelle trattazioni più settoriali, in particolare del diritto penale.

Difatti, proprio un recente caso di cronaca di impatto nazionale ha acceso nuovamente i riflettori su questa malsana pratica[1], che ha inasprito la discussione sulla possibilità di opportuni interventi a riguardo, invocando – come solitamente accade – il ricorso a metodi e sanzioni sempre più afflittivi[2].

Il tema del presente scritto, dunque, si incentra sulla nuova figura di reato introdotta nell’estate del 2019 nell’ordinamento italiano e denominata esattamente “diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti”, prevista all’art. 612-ter c.p. proprio per fronteggiare questo nuovo e pernicioso fenomeno sociale.

 

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