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Riscatto laurea: come fare (e se conviene)

Tutte le informazioni su come fare domanda e le novità per i crediti formativi extra-universitari
riscatto laurea
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Dopo la campagna Inps del novembre scorso (e dopo l’ipotesi della gratuità paventata da più parti politiche), ci sono altre novità per il riscatto laurea.

Nello specifico, infatti, sarà possibile riscattare anche crediti formativi extra-universitari (se riconosciuti come utili ai fini della carriera universitaria, e se i periodi non sono coperti da altri contributi).

Ma rivediamo in dettaglio come avviene il riscatto laurea, quanto costa (e se, in fin dei conti, conviene).

 

Come si effettua il riscatto laurea?

 

Che cos’è il riscatto laurea

Una breve premessa, direttamente dalla pagina dedicata del sito Inps: il riscatto laurea è una procedura che “permette di valorizzare ai fini pensionistici il periodo del proprio corso di studi”, considerando cioè gli anni universitari come anni contributivi a tutti gli effetti.

 

Chi può richiederlo

Ovviamente, tale istituto è riservato a coloro che hanno conseguito il titolo (di laurea, o equiparato).

Inoltre, possono richiedere il riscatto della laurea anche i soggetti inoccupati che:

- non risultino iscritti ad alcuna forma di previdenza al momento della domanda;

- non abbiano iniziato alcuna attività lavorativa (in Italia o all’estero).

 

Come fare domanda per il riscatto laurea

La domanda di riscatto deve essere fatta online tramite il servizio dedicato (Portale riscatti e ricongiunzioni), cui è possibile accedere tramite Pin, Spid, Cie o Cns.

Tutte le informazioni sono presenti nella Circolare n. 46 del 22 marzo 2021.

In ogni caso, l’Inps ha fornito un ulteriore servizio, ossia quello della Simulazione del riscatto laurea: tramite la piattaforma, si può calcolare l’importo richiesto per il riscatto e i relativi contributi.

 

Quali titoli si possono riscattare?

In linea generale, possono essere riscattati:

- i diplomi universitari, i cui corsi non siano stati di durata inferiore a due e superiore a tre anni;

- i diplomi di laurea i cui corsi non siano stati di durata inferiore a quattro e superiore a sei anni;

- i diplomi di specializzazione conseguiti successivamente alla laurea e al termine di un corso di durata non inferiore a due anni;

- i dottorati di ricerca i cui corsi sono regolati da specifiche disposizioni di legge;

- i titoli accademici introdotti dal decreto 3 novembre 1999, n. 509 ovvero Laurea (L), al termine di un corso di durata triennale e Laurea Specialistica (LS), al termine di un corso di durata biennale propedeutico alla laurea.

Più specificamente, riguardo i diplomi rilasciati dagli Istituti di Alta Formazione Artistica e Musicale possono essere riscattati i nuovi corsi attivati a decorrere dall'anno accademico 2005-2006, i quali permettono di conseguire uno dei seguenti titoli:

- diploma accademico di primo livello;

- diploma accademico di secondo livello;

- diploma di specializzazione;

- diploma accademico di formazione alla ricerca, equiparato al dottorato di ricerca universitario dall’articolo 3, comma 6, decreto del Presidente della Repubblica 8 luglio 2005, n. 212 (messaggio 14 giugno 2010, n. 15662).

I periodi che invece non hanno possibilità di essere riscattati sono:

- quelli di iscrizione fuori corso;

- quelli coperti da contribuzione obbligatoria o figurativa o da riscatto che sia non solo presso il fondo cui è diretta la domanda stessa, ma anche negli altri regimi previdenziali richiamati dall’articolo 2, comma 1, decreto legislativo 30 aprile 1997, n. 184.

 

Riscatto laurea: quanto costa?

Infine, la domanda fatidica: quanto costa riscattare la laurea nel 2022?

Sempre alla pagina dedicata  del sito Inps (sezione Come funziona > Calcolo dell’onere) vengono riportati tutti i calcoli necessari da effettuare, secondo le norme che disciplinano la liquidazione della pensione con il sistema retributivo o con quello contributivo, e tenendo conto della collocazione temporale dei periodi oggetto di riscatto.

E, per il 2022, l’importo per il riscatto laurea risulta essere 5.360,19 euro – prendendo il considerazione il contributo IVS dovuto dagli artigiani e dai commercianti pari a 16.243 euro e applicando a tale somma l’aliquota del 33%.

 

Ammessi al riscatto anche i crediti formativi extra-universitari

Per tornare comunque alle novità anticipate a inizio articolo, l’Inps ha stabilito (con il messaggio n. 1512/2022) che anche i crediti formativi extra-universitari possono essere riscattati.

Tali crediti formativi sono quelli solitamente accumulati durante gli anni delle superiori, precedenti di solito l’iscrizione all’università.

Alle volte, essi permettono allo studente l’accesso diretto al secondo anno di corso universitario.

Proprio per questo, l’Inps ha decretato che il periodo di formazione valutato come credito formativo extra-universitario integra di fatto il cursus accademico per il conseguimento del titolo di studio tipico previsto dalla normativa.

“In quanto idoneo al completamento del corso di laurea prescelto e parte integrante dello stesso è meritevole di essere ammesso a riscatto in presenza degli altri requisiti previsti dalla normativa”.

Ecco, quindi, gli altri requisiti previsti per il riscatto dei crediti formativi extra-universitari:

- essere iscritti a un corso universitario a un anno accademico successivo al primo, per via del riconoscimento di esperienze formative pregresse da parte dei competenti organi accademici;

- i periodi in cui sono stati conseguiti detti crediti non siano coperti da altri contributi.

“Il numero complessivo degli anni ammessi a riscatto rimane, in ogni caso, quello corrispondente alla durata del corso legale che ha dato luogo al conferimento del titolo universitario (il tutto verificabile da attestazione universitari)”.