Antibiotico resistenza: la “pandemia” silente
Antibiotico resistenza: cos’è?
L’antibiotico resistenza – specifica l’Istituto Superiore di Sanità – è “la capacità di un batterio di resistere (e quindi soccombere) all’azione di un farmaco antibiotico. Un batterio può dimostrarsi naturalmente resistenza verso un antibiotico (resistenza naturale) o diventare resistente mediante l’attuazione di meccanismi di adattamento (resistenza acquisita). In questo secondo caso, ceppi batterici che erano sensibili a determinati antibiotici, possono sviluppare resistenza mediante modificazioni del loro patrimonio genetico, tramite mutazione, e poi trasferire questa nuova proprietà alla progenie (trasferimento verticale) oppure mediante acquisizione “in blocco” da parte di altri batteri (anche di specie diversa) di geni che conferiscono resistenza ad uno o più antibiotici (trasferimento orizzontale)”
Antibiotico resistenza: in ombra a causa del Covid
Presi dalla pandemia scatenata dal Covid-19, la nostra attenzione su altri problemi è venuta meno, facendo cadere in ombra malattie, se non proprio “pandemie” (anche se di minor rigore), che causano diverse difficoltà nel settore sanitario, nonché notevoli morti.
Antibiotico resistenza: lo studio di Murray
Sulla rivista “The Lancet” è stato pubblicato uno studio che riporta l’attenzione sul fenomeno dell’antibiotico resistenza, rilevando come esso causi più morti dell’Aids e della Malaria.
Christopher Murray, il coautore della ricerca nonché epidemiologo all’Università di Washington, ha precisato che –di questo passo - si è molto vicini a raggiungere all’incirca 10 milioni di morti all’anno, stima che studi precedenti ritenevano che non si sarebbe realizzata prima del 2050.
Antibiotico resistenza: 1,27 milioni di morti nel 2019
“We estimated that, in 2019, 1,27 million deaths were directly attributable to resistance […] in the 88 pathogen-drug combinations evaluated in this study.”
In altri termini, lo studio rileva che nel 2019 1,27 milioni sono stati i decessi dovuti alla resistenza agli antibiotici.
Come precisato dall’Istituto Superiore di Sanità, “la resistenza agli antibiotici rappresenta ormai una priorità di sanità pubblica sia per il nostro Paese che a livello globale. L’Italia, in particolare, è particolarmente colpita da questo fenomeno, che la pone ai primi posti in Europa in termini di elevata prevalenza di ceppi batterici resistenti e mortalità attribuibile all’antibiotico-resistenza.”
Antibiotico resistenza: le iniziative del Ministero della Salute
Il Piano Nazionale di contrasto dell’antimicrobico-resistenza (PNCAR) sviluppa la sua azione con il monitoraggio, la sorveglianza e contrasto del fenomeno dell’antibiotico-resistenza.
Tra gli obiettivi fissati si segnalano:
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il monitoraggio del consumo di antibiotici in ambito ospedaliero e territoriale;
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la promozione della consapevolezza da parte della comunità nell’uso degli antibiotici;
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la definizione di un programma di sorveglianza e controllo delle infezioni correlate all’assistenza.
Antibiotico resistenza: possibile soluzione al problema
Una soluzione potrebbe essere rappresentata dai vaccini contro i virus.
In questo modo, si eviterebbe il consumo inappropriato di antibiotici e un loro utilizzo inadeguato ed errato in tutto il mondo.
“Dobbiamo sfruttare questi dati” – Murray – “per correggere la rotta e guidare l’innovazione se vogliamo rimanere in testa nella corsa contro l’antibiotico-resistenza”.
La lotta contro i virus vede coinvolto e impegnato l’uomo da sempre e con la pandemia da Covid-19 tutti ne abbiamo avuto un esempio.
La vera domanda è: chi vincerà?