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Moda e problematiche antitrust

Relazione tenuta al Convegno "Fashion & the Ip Law", Università di Parma, 19 ottobre 2012
Le prospettive attraverso cui viene filtrato il rapporto tra fashion e antitrust sono essenzialmente due.Quanto alla prima, l’irruzione delle nuove tecnologie ha inciso, se non travolto, gli schemi e i modelli di business tradizionali, chiamando gli operatori anche della moda a confrontarsi con le nuove possibilità e i nuovi rischi connessi alla diffusione di internet.

In particolare, i sistemi “selettivi” cui tipicamente ci si rivolge per la distribuzione dei prodotti del fashion si trovano oggi ad affrontare – anche nella prospettiva del mercato – le sfide del commercio elettronico. Da questo punto di vista, il principale tema che si pone è se eventuali vincoli e restrizioni imposte alle vendite via internet nell’ambito di contratti di distribuzione siano giustificabili in ragione delle specifiche caratteristiche dei beni di lusso o se, invece, identifichino una forma di restrizione incompatibile con il diritto della concorrenza.

Quanto alla seconda, il rilievo concorrenziale della distribuzione dei prodotti del fashion può emergere anche in relazione al rapporto di dipendenza economica che può sussistere tra i vari operatori della filiera e alla speciale responsabilità che la corrispondente situazione di dominanza impone al suo titolare.

Anche sotto questa più tradizionale angolazione, dunque, gli strumenti del diritto della concorrenza consentono di verificare se ed in che limiti le condotte degli operatori si conformino ai principi del mercato.

Le prospettive attraverso cui viene filtrato il rapporto tra fashion e antitrust sono essenzialmente due.Quanto alla prima, l’irruzione delle nuove tecnologie ha inciso, se non travolto, gli schemi e i modelli di business tradizionali, chiamando gli operatori anche della moda a confrontarsi con le nuove possibilità e i nuovi rischi connessi alla diffusione di internet.

In particolare, i sistemi “selettivi” cui tipicamente ci si rivolge per la distribuzione dei prodotti del fashion si trovano oggi ad affrontare – anche nella prospettiva del mercato – le sfide del commercio elettronico. Da questo punto di vista, il principale tema che si pone è se eventuali vincoli e restrizioni imposte alle vendite via internet nell’ambito di contratti di distribuzione siano giustificabili in ragione delle specifiche caratteristiche dei beni di lusso o se, invece, identifichino una forma di restrizione incompatibile con il diritto della concorrenza.

Quanto alla seconda, il rilievo concorrenziale della distribuzione dei prodotti del fashion può emergere anche in relazione al rapporto di dipendenza economica che può sussistere tra i vari operatori della filiera e alla speciale responsabilità che la corrispondente situazione di dominanza impone al suo titolare.

Anche sotto questa più tradizionale angolazione, dunque, gli strumenti del diritto della concorrenza consentono di verificare se ed in che limiti le condotte degli operatori si conformino ai principi del mercato.