x

x

Austria: immunità e perdita del mandato

I

La seconda parte del B-VG (Costituzione federale austriaca), detta, agli articoli 56-58 una serie di norme intese a disciplinare i diritti e gli obblighi “Rechtsstellung” dei componenti del Nationalrat e del Bundesrat. Mentre il primo comma dell'articolo 56 sancisce che, analogamente a quanto dispone l'articolo 67 della Costituzione italiana, i membri del Nationalrat sono liberi nell'esercizio del loro mandato “Prinzip des freien Mandats”, il primo comma dell'articolo 57, B-VG, prevede che i membri del Nationalrat non possono mai essere ritenuti responsabili per le valutazioni espresse nell'esercizio del loro mandato e rispondono soltanto nei confronti del Nationalrat per le opinioni espresse, oralmente o per iscritto, anch'esse nell'esercizio della loro carica.

Prosegue poi il secondo comma dell'articolo 57, B-VG che i componenti del Nationalrat possono essere arrestati, fatta eccezione per l'arresto in flagranza di un reato qualificabile come delitto “Verbrechen”, soltanto a seguito di autorizzazione da parte del stesso Nationalrat. Inoltre, al terzo comma è previsto che le autorità non possono procedere nei confronti dei membri del Nationalrat per un reato, senza che vi sia l'ssenso del Nationalrat stesso, a meno che il commesso reato non sia in alcun modo ricollegabile all'attività di natura politica esercitata dal deputato.

L'autorità competente a procedere deve richiedere al Nationalrat di statuire se sussiste o meno il predetto collegamento con l'attività politica qualora il deputato contro il quale l'autorità giudiziaria intende procedere lo richieda o se un terzo dei membri dell'apposita commissione permanente “ständiger Immunitätsausschuss” lo richieda. Se vi è richiesta in tal senso, nessun atto procedimentale può essere compiuto e ogni attività di indagine/istruttoria, qualora eventualmente già intrapresa, deve essere interrotta.

L´assenso del Nationalrat s'intende concesso se nessuno di questi due organi ha adottato la propria decisione, sulla richiesta di procedere, entro otto settimane; al fine di assicurare una tempestiva decisione da parte del Nationalrat, il Presidente di tale consesso è obbligato a fissare la seduta per la decisione al più tardi due giorni prima della scadenza del termine di due mesi di cui sopra. Nel calcolo del termine bimestrale non si tiene conto dei giorni nei quali non si tengono sedute del Nationalrat.

Il Nationalrat o – se questi non è riunito – l'apposita commissione permanente hanno facoltà di disporre la revoca dell'arresto oppure che non si debba procedere nei confronti del deputato.

L'Immunità dei deputati al Nationalrat termina il giorno in cui il Nationalrat successivamente eletto si riunisce per la prima volta “konstituierende Sitzung”.

Il comma 7 dell'articolo 57 B-VG rinvia ad una legge federale per una normativa più dettagliata (che si rinviene, principalmente, nel Bundesgesetz über die Geschäftsordnung des Nationalrates del 1975 GONR, cioè nel regolamento).

Per quanto concerne i membri del Bundesrat, ad essi, per l'intera durata in carica, è assicurata la stessa immunità riconosciuta ai membri del Landtag che ha provveduto alla loro Entsendung in den Bundesrat” a norma dell'articolo 58 B-VG.

II

Come in tutte le (vere) democrazie, l'immunità parlamentare, anche in Austria, è intesa a garantire ai deputati libertà ed indipendenza nell'espletamento del loro mandato e a far in modo che non siano oggetto di pressioni o di coercizioni di sorta, e, a maggior ragione, di sanzioni. È stato detto che l' immunità è un presupposto indispensabile per la “Ermöglichung der Demokratie” cioè rendere possibile la democrazia, ma, nel contempo, si è pure affermato che quest'istituto di salvaguardia dettato in favore dei deputati, deve essere “sachlich beschränkt” al fine evidente di evitare abusi fin troppo facili.

In Austria si distingue tra beruflicher Immunität e außerberuflicher Immunität. Con la prima si intende la garanzia dell'Abstimmungsfreiheit e della Redefreiheit prevista dal primo comma dell'articolo 57, B-VG.

L'Abstimmungsfreiheit comporta la non sindacabilità dei comportamenti tenuti dal deputato in occasione di votazioni nel Nationalrat o nelle commissioni di quest'organo costituzionale; implica l'esclusione di ogni responsabiliità penale e anche civile.

Per quanto concerne le manifestazioni di opinione, espresse, verbalmente o per iscritto, purché fatte “in Ausübung ihres Berufes” cioè, letteralmente, nell'esercizio della propria professione, i deputati sono responsabili unicamente nei confronti del Nationalrat “können nur vom Nationalrat verantwortlich gemacht werden”1. Questa garanzia non può invece trovare applicazione per le manifestazioni di opinione fatte, non in sede di Nationalrat (assemblea o anche commissioni), ma, ad esempio, nel corso di una conferenza stampa; si parla in proposito di “Handlungen außerhalb des Parlaments”. In quest'ultimo caso è configurabile una responsabilità civile e anche penale (cfr. OGH S2 60 /271, 73/60). Ciò che in Austria si indica con il termine “berufliche Immunität”, nella normativa della RFT si intende per “Immunität”, mentre la außerberufliche Immunität austriaca corrisponde alla “Indemnität” di cui al GG (Grundgesetz - Costituzione federale della RFT).

III

Le origini storiche della beruflichen Immunität, come oggi configurata dal B-VG austriaco nonché da varie Landesverfassungen (Costituzioni dei Länder) austriache, si rinvengono soprattutto in Inghilterra, dove, tra i privileges of Parliament figuravano anche: freedom of speech e freedom of arrest. Nella Francia postrivoluzionaria troviamo l'irresponsabilitè e l´ inviolabilitè, la prima riferentesi alla libertà di opinione dei deputati, la seconda alla “tutela” da procedimenti penali.

Per quanto concerne specificamente l'Austria, la Costituzione del 1920 prevedeva un'ampia Immunität per i deputati. Queste garanzie, nel 1929, con l'instaurarsi di un clima non più favorevole alla democrazia, vennero circoscritte alle sole “mündlichen Äußerungen” e soltanto con la B-VG-Novelle del 1979, quasi 35 anni dopo il ristabilimento di un ordinamento libero-democratico in Austria, avvenuto nel 1945, furono ripristinate ma con la limitazione che i deputati al Nationalrat possono richiamarsi alla außerberuflichen Immunität non per reati, per i quali è evidente che non sono stati commessi nell'espletamento della loro attività politica “politischen Tätigkeit”.

IV

La außerberufliche Immunität, disciplinata dai commi 2-5 dell'articolo 57 B-VG, “garantisce” il deputato da procedimenti penali e da condanne penali per quanto concerne la condotta “außerhalb der parlamentarischen Tätigkeit” al di fuori dell'attività parlamentare. Si tratta, a differenza della garanzia assicurata dal primo comma del citato articolo, di una “tutela” né assoluta, né temporalmente illimitata, come vedremo, anche perché sono escluse dalla stessa fatti per i quali è evidente che non sono ricollegabili allo svolgimento di attività politica del deputato ed in quanto l'arresto è ammissibile, oltre che in flagranza di un delitto, pure nel caso in cui il Nationalrat abbia dato il suo assenso ad una misura di questo genere. Inoltre, l'ultima parte del comma 2 delll'articolo 57 subordina le perquisizioni domiciliari presso un membro del Nationalrat all'assenso da parte dell'organo collegiale al quale il deputato appartiene.

L'immunità termina il giorno in cui si riunisce per la prima volta il Nationalrat successivamente eletto (se il deputato non è stato rieletto); per coloro che hanno ricoperto una carica all'interno del Nationalrat, la cui legislatura è scaduta, il termine della “garanzia immunitaria” coincide con la nuova elezione degli organi parlamentari interni da parte di coloro che compongono il Nationalrat successivamente eletto (§ 10, comma 6 della GONR - Regolamento interno).

V

È stato fatto notare che in uno Stato di diritto l'immunità parlamentare – sorta secoli addietro quale garanzia contro “willkürliche Verfolgungsmaßnahmen” da parte del monarca, specie se assoluto – non avrebbe più “cittadinanza” dato che un demokratischer Rechtsstaat dovrebbe essere caratterizzato – tra l'altro – anche da una giustizia che agisce con piena indipendenza e libera da condizionamenti di alcun genere. Si è preferito, in Austria, come nella RFT, mantenere l'Immunität in quanto, pare, le decisioni delle autorità giudiziarie (specie di quelle inquirenti), subirebbero, si dice, delle volte, la pressante influenza di poteri non visibili (si vedano in proposito il libro di Alan Wolfe: The Limits of Legitimacy – New York - 1977 e il saggio di M. Joly), ma ugualmente potenti, specie se il governo dispone di un'ampia maggioranza; in tal caso le tentazioni di “eliminare” un appartenente all'opposizione sarebbero, secondo alcuni, forti.

Sta comunque di fatto che in Austria i tentativi di abrogare almeno l'außerberufliche Immunität, dopo il 1979, non sono mancati. Così, ad esempio, nel 2011 la maggioranza al governo si è fatta portatrice di un'iniziativa volta all'abolizione di quest'istituto di garanzia, iniziativa che però non ha poi avuto un seguito concreto.

VI

Come sopra accennato, l'außerberufliche Immunität non solo garantisce i deputati del Nationalrat dall'instaurazione di un procedimento penale per un fatto costituente reato ma comprende anche altre Maßnahmen inerenti al Verwaltungsstrafrecht, ad esempio per violazioni della normativa in materia di circolazione stradale. Qualora le competenti autorità propongano richiesta al Nationalrat, il deputato deve essere informato dell'avvenuta proposizione della richiesta.

Se è evidente che la strafbare Handlung non è ricollegabile all'attività politica del deputato, le competenti autorità possono svolgere, senza dover richiedere l'assenso dell'organo rappresentativo di appartenenza, il Nationalrat, indagini nei confronti dell'Abgeordneten ed eventualmente anche applicare la sanzione prevista dalla legge. Al Nationalrat spetta però la facoltà di disporre che ogni attività investigativa e procedimentale venga omessa o che la stessa sia interrotta.

Se si tratta di una strafbaren Handlung “die dem privaten Umfeld des Abgeordneten zuzordnen ist”, un fatto costituente reato ma attinente alla sfera privata del deputato, nulla osta, in linea di principio, alla procedibiltà, anche se è fatta salva la facoltà del Nationalrat di disporre l'improcedibilità.

Non può invece procedersi – almeno temporaneamente – contro il deputato per una strafbaren Handlung che appare effettivamente essere ricollegabile all'attività politica del medesimo, ad esempio per dichiarazioni rese in relazione a questioni inerenti all'attività politica; in tal caso è facoltà del Nationalrat, rimuovere “l´ostacolo” alla procedibilità acconsentendo espressamente alla richiesta di Auslieferung “dem Auslieferungsbegehren zuzustimmen”.

VII

Al fine di garantire una tempestiva decisione sull'Aus-lieferungsbegehren, è fatto obbligo alla presidenza del Nationalrat (§ 80 primo comma, GONR) di trasmettere immediatamente la relativa richiesta allo ständigen Immunitätsauschuss.

L'assenso s'intende tacitamente accordato, come sopra indicato, in caso di inattività - da parte dell'apposita commissione parlamentare permannte “ständiger Immunitätsausschuss” (§ 10, quarto comma, GONR) o del Nationalrat stesso che si protrae per oltre otto settimane dalla data in cui l'Auslieferungsantrag è pervenuto alla presidenza del Nationalrat.

Il termine originariamente fissato dalla Costituzione federale in sei settimane è stato ampliato per effetto della modifica costituzionale (B-VG-Novelle) del 1979. Negli ultimi anni si è instaurata la prassi di non accogliere l`Auslieferungsbegehren in tutti i casi in cui, anche soltanto lontanamente, è ipotizzabile che un motivo politico abbia potuto dare origine alla richiesta di Strafverfolgung di un deputato.

Gli anni 90 sono stati caratterizzati da Auslieferungen concesse dal Nationalrat indipendentemente dall'appartenenza di partito di colui contro il quale era stato proposto l'Auslieferungsbegehren (chissà se l'Austria non sia stata contagiata da quella “ventata di pulizia” che, in Italia, va sotto il nome di “Tangentopoli” e che ha “segnato” la prima decade dell'ultimo scorcio del secolo passato). A partire dal 2001, si è registrata, in Austria, una “Trendwende”, nel senso che le Auslieferungen, concesse dal Nationalrat, sono diminuite sensibilmente (secondo alcuni ciò sarebbe dovuto al formarsi e al permanere di un'ampia maggioranza parlamentare, comprendente entrambi i partiti politici che maggiormente avevano raccolto il consenso da parte degli elettori).

È da notare che il parlamento europeo avrebbe dato in proposito un ottimo (ed encomiabile) esempio a tutti gli Stati-membri dell'UE, rigettando, nel periodo 1979-2003, l'Auslieferungsbegehren soltanto in 19 casi ed acconsentendo in ben 85 su un totale di 104 richieste. In Austria, invece, tra il settembre del 2003 ed il giugno 2007, la percentuale di accoglimento di Auslieferungsanträge non è stata superiore al 50%.

VIII

Esaminiamo ora alcune decisioni dell' OGH, posteriori alla B-VG-Novelle del 1979.

Con un Bechluss del 1987, la Corte suprema (OGH), in un procedimento iniziato da un ministro del governo federale contro un deputato del Nationalrat – il quale, durante una conferenza stampa, aveva apostrofato il ministro con l'epiteto “Gesetzesbrecher” e aveva affermato che questo componente del governo federale si era reso responsabile dell'inosservanza “Gesetzesbruch” della Convenzione di Washington – nel corso del quale il ministro aveva chiesto la rettifica delle notizie diffuse dalla stampa (mediante pubblicazione della stessa su tre quotidiani a tiratura nazionale) e la condanna del deputato alle relative spese.

Il giudice di primo grado aveva rigettato la domanda per “Unzulässigkeit des Rechtsweges” ed il giudice di secondo grado era stato dell'avviso che il modo in cui era formulato il primo comma dell'articolo 57, B-VG, non consentiva di tracciare una linea di demarcazione valida tra beruflicher e außerberuflicher Immunität, asserendo che la berufliche Immunität “bezieht sich nicht auf zivilrechtliche Klagen” ex § 1330 ABGB(cc). Di conseguenza, il Rekursgericht aveva annullato la statuizione del giudice di primo grado e aveva disposto la prosecuzione del giudizio dinanzi a questo giudice.

Non condivideva, l´OGH, la tesi del giudice di secondo grado, secondo la quale il disposto di cui alla B-VG non sarebbe applicabile in caso di responsabilità civile, nel caso de quo ex § 1330 ABGB(c.c.). La norma, secondo la quale i componenti del Nationalrat sono tenuti a rispondere unicamente nei confronti dell'organo, al quale appartengono, per Äußerungen (siano esse verbali o per iscritto) fatte “in diesem Beruf” (nell'esercizio della propria funzione/carica istituzionale), deve essere interpretata nel senso che i deputati non possono essere chiamati a rispondere dinanzi a qualsiasi autorità e, quindi, neppure davanti alla giurisdizione civile. Il “Verantwortlichmachen”, contenuto nell'articolo suddetto, deve essere inteso, secondo l´OGH, non soltanto in senso sanzionatorio, si vedano i §§ 110 e seguenti della GONR, ma anche risarcitorio per cui non può ritenersi esclusa la responsabilità ex § 1330 ABGB (Schadenersatz wegen Verletzung der Ehre).

Fatta questa premessa, la Corte suprema si è poi pronunziata nel senso che la garanzia accordata dal primo comma dell'articolo 57, B-VG deve ritenersi circoscritta ad “Äußerungen” fatte da un deputato ”in diesem Beruf”, vale a dire in sede di partecipazione ai lavori del “Plenum” e/o delle commissioni (parlamentari). Un'estensione delle garanzie ex B-VG ad Äußerungen fatte nel corso di una conferenza stampa, non è pertanto ammissibile.

Questa tesi è confortata, ha osservato l´OGH, dal fatto che il legislatore costituzionale ha usato espressioni diverse nella formulazione del primo comma del citato articolo nel quale si parla “in diesem Beruf” e del comma terzo dello stesso articolo, nel quale troviamo l'espressione “in Zusammenhang mit der politischen Tätigkeit”, in relazione all'esercizio dell'attività politica. Queste due formulazioni testuali sono tutt'altro che equivalenti. Ne consegue che la berufliche Immunität deve essere limitata al “parlamentarischen Verhalten” del deputato.

È ben vero, ha rimarcato la Corte suprema, che tenere una conferenza stampa rientra, senza dubbio, nell'ambito dell'attività politica in genere di un deputato “allgemeinen, politischen Tätigkeit”, ma non può dirsi che un deputato, in tale sede, sarebbe stato “speziell in seinem Beruf tätig gewesen”, vale a dire, che avrebbe esercitato specificamente la propria funzione – istituzionale – di “Nationalratsabgeordneter”.

“Äußerungen” fatte nel corso di una conferenza stampa, sono tutelate soltanto dalla cosiddetta außerberuflichen Immunität, anziché dalla beruflichen Immunität, circoscritta, quest'ultima, alle argomentazioni svolte dal deputato in sede parlamentare vere e propria (“Plenum” e commissioni).

Una interpretazione estensiva del primo comma dell'articolo 57 non sarebbe fondatamente sostenibile dato che la ratio della beruflichen Immunität è quella di apprestare garanzie – in favore del deputato – nei confronti delle autorità e pertanto nei confronti del potere giudiziario ed esecutivo ma queste garanzie sarebbero prive di fondamento razionale e giustificazione se alle stesse si potesse fare ricorso per violare impunemente diritti individuali fondamentali quali sono quelli all'onore e alla reputazione), spettanti a tutte le Privatpersonen “Persönlichkeitsrechte, die absoluten Schutz genießen”.

IX

Sostanzialmente analogo al Beschluss suddetto, è quello, sempre dell' OGH, rubricato sub GZ 6Ob 544/88, anche se l'mmunità presa in considerazione è quella di un deputato, facente parte di un Landtag 2(governo regionale), il quale nel corso di una conferenza stampa, aveva usato un'espressione ingiuriosa nei confronti dell'amministratore di un'azienda speciale facente capo alla Landesverwaltung del Burgenland.

Anche in questo caso, come già in quello esposto sopra, il giudice di primo grado aveva accolto l'eccezione di “Unzulässigkeit des Rechtsweges”. Di diverso avviso fu Rekursgericht, giudice di secondo grado che, annullando il provvedimento di primo grado, aveva disposto la prosecuzione davanti al giudice di primo grado. Proposto Revisionsrekurs alla Corte suprema, l´OGH lo aveva rigettato con motivazione analoga a quella sopra riportata, precisando che un deputato del Burgenland, pur essendogli indubbiamente riconosciuta la beruflichen Immunität (poiché prevista dalla burgenländischen Landesverfassung), gode tuttavia dell'Immunität soltanto per le “Äußerungen” fatte “im Rahmen der parlamentarischen Tätigkeit im Vertretungsskörper” nell'ambito dell'attività parlamentare, in seno all'organo rappresentativo ed in sede di commissioni, ma non può invocare l'immunità a proposito di Äußerungen fatte, sia pure nella qualità di deputato “Landtagsabgeordneter”, durante una conferenza stampa, anche nel caso in cui gli argomenti affrontati nella stessa siano stati oggetto di discussione nel Landtag, al quale il deputato appartiene.

L'außerberufliche Immunität non può ostare alla Geltendmachung bürgerlich-rechtlicher Verantwortlichkeit; non può in sostanza essere da ostacolo alla richiesta di risarcimento danni nei confronti di un Landtagsabgeordneten (a mente, nel caso in esame, del § 1330 ABGB (cc).

X

“Abgeordnete dürfen außerhalb des Nationalrates nicht wahrheitwidrige Tatasachenbehauptungen sanktionslos wiederholen”, alla lettera, i deputati non possono, al di fuori del Nationalrat, ripetere, senza essere sanzionati, fatti non rispondenti a verità.

In questo senso si è pronunciato l´OGH in un Beschluss del 2000 (GZ 6Ob 79/00m). Ciò in quanto il “Rechtsschutzbedürfnis des Einzelnen überwiegt gegen wahrheiswidrige Politikeräußerungen”, alla lettera, la tutela dei diritti del singolo cittadino prevale nei confronti di affermazioni di fatti inveritiere da parte di uomini politici. Ha statuito però, altresì, la Corte suprema, con riferimento alla cronaca parlamentare “parlamentarischen Berichterstattung” che die sachliche Immunität nach art. 33 B-VG3 #### soll auf den schon nach dem Wortlaut der Bestimmungen anwendbaren, geschützten Personenkreis beschränkt werden, nämlich auf die vom Redner zu unterscheidenden Berichterstatter” la sachliche Immunität prevista dall'articolo 33 B–VG,limitata alla cerchia di persone ivi indicata e che vi sia distinzione tra chi fa le affermazioni in parlamento e chi esercita il diritto di cronaca (parlamentare).

La norma ora menzionata intende, con ogni evidenza, garantire la libertà di stampa, sotto forma di “Zitierfreiheit” riconosciuta ai giornalisti, che, oltre ad essere sancita dall'articolo 33 è contenuta, con una formulazione analoga, nel Mediengesetz (legge sui media – legge federale del 12 giugno 1981), il cui articolo 30 estende la garanzia ai resoconti delle sedute pubbliche del Bundesrat, della Bundesversammlung, dei Landtage e alle commissioni di questi organi.

Mentre il deputato, in seno all'assemblea del corpo rappesentativo di cui fa parte, può fare dichiarazioni anche lesive nei confronti di una persona e, per tale suo comportamento, non può essere sottoposto a sanzione (“ohne jegliche Sanktionsmöglichkeit”), tuttavia, né la berufliche Immunität, né la sachliche Immunität (ex articolo 33 della Costituzione federale) possono legittimare il deputato a ripetere quanto detto (in seno di assemblea o commissioni) “wo und wann immer er will” (dove e quando gli aggrada). Ciò nulla ha a che fare con la “tutela” concessa per effetto dell'Immunität e farebbe in modo che i politici potrebbero, senza dover temere sanzione alcuna, nuocere a persone da loro poco gradite, persone che non avrebbero alcuna possibilità di reagire, sarebbero “völlig schutzlose Betroffene”, (soggetti senza tutela di sorta) ed i loro diritti ed interessi (ad esempio quello alla reputazione e all'onore sarebbero privi di qualsiasi effettiva protezione, fatto, questo, particolarmente grave quando le offese alla reputazione possono aver conseguenze anche sul piano patrimoniale.

In casi del genere l'interesse che la collettività ha alla “Aufdeckung von Misständen” è assicurato in modo adeguato dalla beruflichen immunität che può far in modo che gli aufgedeckten Misstände siano resi pubblici e abbiano la dovuta risonanza nella collettività.

Sarebbe profondamente ingiusto che l'Interessenkollsion si risolvesse nel senso che il deputato, dietro il paravento della sua immunità di Abgeordneter zum Nationalrat oder zu einem Landtag la cui importanza è e rimane indiscussa, potesse nuocere impunemente ad una persona, alla quale non rimarrebbe altro che rivestire i panni dello “schutzlosen Betroffenen”, di colui i cui interessi (alla reputazione, ma non ultimi anche quelli di carattere patrimoniale) verrebbero anteposti incondizionatamente a quelli di chi ricopre una carica istituzionale, la quale, come tutti sanno (o almeno dovrebbero sapere), deve essere esercitata anzitutto per il bene della collettività e non per eliminare magari un concorrente in affari.

XI

Di un certo interesse potrebbe essere anche la sentenza dell'OGH, rubricata sub 120s 177/93 (120s 178/93) per quanto concerne la durata, entro la quale l'Immunität è destinata a produrre i suoi effetti. Ha statuito la Corte suprema che l'außerberufliche Immunität, quale strumento di “tutela” contro “Funktionsbeeinträchtigungen durch Träger anderer Staatsgewalten” costituisce un ostacolo processuale temporaneo alla procedibilità “prozessual wirksames und vorübergehendes Verfolgungshindernis” che consente la procedibilità al più tardi dopo la perdita del mandato“Mandatsverlust”.

Il deputato è da considerare membro dell'organo rappresentativo “Vertretungskörper” ed in tale sua qualità e funzione gli è assicurata l'Immunität fin quando egli riveste la “Funktion als Abgeordneter”, da distinguere bene dalla durata della legislatura e dalla Sitzungsperiode nonché dalla Wahlperiode. Nel caso oggetto di decisione definitiva da parte dell'OGH, il Rekursgericht (giudice di 2° grado) aveva ritenuto, seguendo un indirizzo dottrinale, che una “Immunitätsaufhebung” e una “Zustimmung zur strafrechtlichen Verfolgung” di un deputato al Landtag del Burgenland, una volta concesse, avrebbero avuto effetti, anche se il deputato, terminata la legislatura, fosse stato rieletto al Landtag immediatamente successivo, per cui l'autorità giudizaria poteva procedere nei confronti dello stesso senza richiedere, ex novo, nei confronti dell'Abgeordneten, un' altra Immunitätsaufhebung e una nuova Zustimmung zur Strafverfolgung, come era stato invece sostenuto nel Revisionsrekurs.

Ha osservato l'OGH che, secondo la Landesverfassung del Burgenland, l'immunità dei Landtagsmitglieder, fatta eccezione per i casi di rinuncia al mandato o perdita del medesimo, termina il giorno in cui si riunisce, per la prima volta, il Landtag successivamente eletto.

Da ciò la Corte suprema ha dedotto che la Mitgliegschaft dei Landtagsabgeordneten rieletti dopo la scadenza della precedente legislatura, non si basa su una nuova Rechtsgrundlage costituita dalle nuove elezioni. La rielezione non ha per effetto che tutti i diritti ed obblighi del rieletto che sorgono ex novo“Abgeordneten “werden neu begründet” per cui il deputato acquisterebbe nuovamente l'Immunität, sia la berufliche che la außerberufliche.

XII

Ha rilevato l'OGH che dal principio generale secondo il quale l'efficacia degli atti parlamentari non è circoscritta alla durata della legislatura a meno che non sussista un'apposita norma derogatoria in tal senso ma si protrae – potenzialmente – per un tempo indefinito è desumibile che “eine bereits einmal erteilte Zustimmung des Landtages zur Strafverfolgung mit der dadurch bewirkten Aufhebung der Immunität, stellt einen endgültigen Rechtsakt dar, der auch im Falle der Wiederwahl fortwirkt und nicht widerrufen werde kann” cioè, un assenso, una volta prestato dal Landtag, inteso a consentire la procedibilità con conseguente venir meno dell'immunità è un provvedimento definitivo, destinato a protrarre i suoi effetti anche in caso di rielezione e non e´ revocabile.

Inoltre anche l'interpretazione letterale del sesto comma dell'articolo 57, B-VG nonché quella teleologica, non ostano a questa tesi, anzi la confermano.

La durata dell'immunità è connessa indissolubilmente con l'esercizio della funzione di deputato in seno all'organo rappresentativo di appartenenza ed è un “Ausfluss der Organstellung mit der Funktion des Abgeordneten”. Pertanto l'immunità non dipende dall'inizio o dalla fine della legislatura e in caso di rielezione immediatamente successiva, si ha un “nahtlosen Übergang”, vale a dire, non vi è soluzione di continuità. Ha però precisato la Corte suprema che una accordata Auslieferung – i cui effetti continuano a prodursi – è circoscritta a quel reato per il quale è stata concessa, per cui, se si intende procedere per una Straftat diversa per la quale non è stata data la Zustimmung zur Strafverfolgung e concessa l´Auslieferung, occorre un nuovo Auslieferungsverfahren.

Concludendo, la Corte suprema ha statuito che la Rechtswirkung (efficacia) del Beschluss über die Zustimmung zum Auslieferungsverfahren, cioè a dire, l´efficacia della deliberazione concernente l'assenso alla Auslieferung non coincide con la fine della legislatura, ma con la cessazione dell´Ab-geordneteneigenschaft avvenuta per rinuncia al mandato, per perdita del medesimo o per mancata rielezione; in quest´ultimo caso la qualità di deputato viene meno soltanto con la prima riunione del nuovo Landtag dato che, nel caso oggetto di ricorso alla Corte suprema, si intendeva procedere per il medesimo reato che aveva formato oggetto della predetta Zustimmung. Pertanto, non era necessaria ai fini della procedibilità da parte dell'autorità giudiziaria l'emanazione di un provvedimento, ulteriore, da parte del nuovo Landtag del Burgenland, al quale il deputato rieletto aveva continuato ad appartenere senza soluzione di continuità.

1 L'articolo 101 e seguenti della GONR, il Regolamento interno del Nationalrat, prevedono una serie di Ordnungsbestimmungen applicabili nei confronti di deputati che, nel corso dei lavori dell´ assemblea parlamentare, si rendono responsabili di comportamenti illeciti o comunque non consoni alla dignita´ dell´ “Hohen Haus” (come viene indicato anche il Nationalrat).

2 Le Länderverfassungen (Costituzioni dei Bundesländer) possono prevedere analoghe “garanzie immunitarie” a quelle previste dal B-VG, cioe´ dalla Costituzione federale.

3 Dispone questo articolo: “Resoconti di sedute pubbliche del Nationalrat e delle commissioni (di tale organo) rispondenti a verità, non possono comportare responsabilta´ di alcun genere”.

 

I

La seconda parte del B-VG (Costituzione federale austriaca), detta, agli articoli 56-58 una serie di norme intese a disciplinare i diritti e gli obblighi “Rechtsstellung” dei componenti del Nationalrat e del Bundesrat. Mentre il primo comma dell'articolo 56 sancisce che, analogamente a quanto dispone l'articolo 67 della Costituzione italiana, i membri del Nationalrat sono liberi nell'esercizio del loro mandato “Prinzip des freien Mandats”, il primo comma dell'articolo 57, B-VG, prevede che i membri del Nationalrat non possono mai essere ritenuti responsabili per le valutazioni espresse nell'esercizio del loro mandato e rispondono soltanto nei confronti del Nationalrat per le opinioni espresse, oralmente o per iscritto, anch'esse nell'esercizio della loro carica.

Prosegue poi il secondo comma dell'articolo 57, B-VG che i componenti del Nationalrat possono essere arrestati, fatta eccezione per l'arresto in flagranza di un reato qualificabile come delitto “Verbrechen”, soltanto a seguito di autorizzazione da parte del stesso Nationalrat. Inoltre, al terzo comma è previsto che le autorità non possono procedere nei confronti dei membri del Nationalrat per un reato, senza che vi sia l'ssenso del Nationalrat stesso, a meno che il commesso reato non sia in alcun modo ricollegabile all'attività di natura politica esercitata dal deputato.

L'autorità competente a procedere deve richiedere al Nationalrat di statuire se sussiste o meno il predetto collegamento con l'attività politica qualora il deputato contro il quale l'autorità giudiziaria intende procedere lo richieda o se un terzo dei membri dell'apposita commissione permanente “ständiger Immunitätsausschuss” lo richieda. Se vi è richiesta in tal senso, nessun atto procedimentale può essere compiuto e ogni attività di indagine/istruttoria, qualora eventualmente già intrapresa, deve essere interrotta.

L´assenso del Nationalrat s'intende concesso se nessuno di questi due organi ha adottato la propria decisione, sulla richiesta di procedere, entro otto settimane; al fine di assicurare una tempestiva decisione da parte del Nationalrat, il Presidente di tale consesso è obbligato a fissare la seduta per la decisione al più tardi due giorni prima della scadenza del termine di due mesi di cui sopra. Nel calcolo del termine bimestrale non si tiene conto dei giorni nei quali non si tengono sedute del Nationalrat.

Il Nationalrat o – se questi non è riunito – l'apposita commissione permanente hanno facoltà di disporre la revoca dell'arresto oppure che non si debba procedere nei confronti del deputato.

L'Immunità dei deputati al Nationalrat termina il giorno in cui il Nationalrat successivamente eletto si riunisce per la prima volta “konstituierende Sitzung”.

Il comma 7 dell'articolo 57 B-VG rinvia ad una legge federale per una normativa più dettagliata (che si rinviene, principalmente, nel Bundesgesetz über die Geschäftsordnung des Nationalrates del 1975 GONR, cioè nel regolamento).

Per quanto concerne i membri del Bundesrat, ad essi, per l'intera durata in carica, è assicurata la stessa immunità riconosciuta ai membri del Landtag che ha provveduto alla loro Entsendung in den Bundesrat” a norma dell'articolo 58 B-VG.

II

Come in tutte le (vere) democrazie, l'immunità parlamentare, anche in Austria, è intesa a garantire ai deputati libertà ed indipendenza nell'espletamento del loro mandato e a far in modo che non siano oggetto di pressioni o di coercizioni di sorta, e, a maggior ragione, di sanzioni. È stato detto che l' immunità è un presupposto indispensabile per la “Ermöglichung der Demokratie” cioè rendere possibile la democrazia, ma, nel contempo, si è pure affermato che quest'istituto di salvaguardia dettato in favore dei deputati, deve essere “sachlich beschränkt” al fine evidente di evitare abusi fin troppo facili.

In Austria si distingue tra beruflicher Immunität e außerberuflicher Immunität. Con la prima si intende la garanzia dell'Abstimmungsfreiheit e della Redefreiheit prevista dal primo comma dell'articolo 57, B-VG.

L'Abstimmungsfreiheit comporta la non sindacabilità dei comportamenti tenuti dal deputato in occasione di votazioni nel Nationalrat o nelle commissioni di quest'organo costituzionale; implica l'esclusione di ogni responsabiliità penale e anche civile.

Per quanto concerne le manifestazioni di opinione, espresse, verbalmente o per iscritto, purché fatte “in Ausübung ihres Berufes” cioè, letteralmente, nell'esercizio della propria professione, i deputati sono responsabili unicamente nei confronti del Nationalrat “können nur vom Nationalrat verantwortlich gemacht werden”1. Questa garanzia non può invece trovare applicazione per le manifestazioni di opinione fatte, non in sede di Nationalrat (assemblea o anche commissioni), ma, ad esempio, nel corso di una conferenza stampa; si parla in proposito di “Handlungen außerhalb des Parlaments”. In quest'ultimo caso è configurabile una responsabilità civile e anche penale (cfr. OGH S2 60 /271, 73/60). Ciò che in Austria si indica con il termine “berufliche Immunität”, nella normativa della RFT si intende per “Immunität”, mentre la außerberufliche Immunität austriaca corrisponde alla “Indemnität” di cui al GG (Grundgesetz - Costituzione federale della RFT).

III

Le origini storiche della beruflichen Immunität, come oggi configurata dal B-VG austriaco nonché da varie Landesverfassungen (Costituzioni dei Länder) austriache, si rinvengono soprattutto in Inghilterra, dove, tra i privileges of Parliament figuravano anche: freedom of speech e freedom of arrest. Nella Francia postrivoluzionaria troviamo l'irresponsabilitè e l´ inviolabilitè, la prima riferentesi alla libertà di opinione dei deputati, la seconda alla “tutela” da procedimenti penali.

Per quanto concerne specificamente l'Austria, la Costituzione del 1920 prevedeva un'ampia Immunität per i deputati. Queste garanzie, nel 1929, con l'instaurarsi di un clima non più favorevole alla democrazia, vennero circoscritte alle sole “mündlichen Äußerungen” e soltanto con la B-VG-Novelle del 1979, quasi 35 anni dopo il ristabilimento di un ordinamento libero-democratico in Austria, avvenuto nel 1945, furono ripristinate ma con la limitazione che i deputati al Nationalrat possono richiamarsi alla außerberuflichen Immunität non per reati, per i quali è evidente che non sono stati commessi nell'espletamento della loro attività politica “politischen Tätigkeit”.

IV

La außerberufliche Immunität, disciplinata dai commi 2-5 dell'articolo 57 B-VG, “garantisce” il deputato da procedimenti penali e da condanne penali per quanto concerne la condotta “außerhalb der parlamentarischen Tätigkeit” al di fuori dell'attività parlamentare. Si tratta, a differenza della garanzia assicurata dal primo comma del citato articolo, di una “tutela” né assoluta, né temporalmente illimitata, come vedremo, anche perché sono escluse dalla stessa fatti per i quali è evidente che non sono ricollegabili allo svolgimento di attività politica del deputato ed in quanto l'arresto è ammissibile, oltre che in flagranza di un delitto, pure nel caso in cui il Nationalrat abbia dato il suo assenso ad una misura di questo genere. Inoltre, l'ultima parte del comma 2 delll'articolo 57 subordina le perquisizioni domiciliari presso un membro del Nationalrat all'assenso da parte dell'organo collegiale al quale il deputato appartiene.

L'immunità termina il giorno in cui si riunisce per la prima volta il Nationalrat successivamente eletto (se il deputato non è stato rieletto); per coloro che hanno ricoperto una carica all'interno del Nationalrat, la cui legislatura è scaduta, il termine della “garanzia immunitaria” coincide con la nuova elezione degli organi parlamentari interni da parte di coloro che compongono il Nationalrat successivamente eletto (§ 10, comma 6 della GONR - Regolamento interno).

V

È stato fatto notare che in uno Stato di diritto l'immunità parlamentare – sorta secoli addietro quale garanzia contro “willkürliche Verfolgungsmaßnahmen” da parte del monarca, specie se assoluto – non avrebbe più “cittadinanza” dato che un demokratischer Rechtsstaat dovrebbe essere caratterizzato – tra l'altro – anche da una giustizia che agisce con piena indipendenza e libera da condizionamenti di alcun genere. Si è preferito, in Austria, come nella RFT, mantenere l'Immunität in quanto, pare, le decisioni delle autorità giudiziarie (specie di quelle inquirenti), subirebbero, si dice, delle volte, la pressante influenza di poteri non visibili (si vedano in proposito il libro di Alan Wolfe: The Limits of Legitimacy – New York - 1977 e il saggio di M. Joly), ma ugualmente potenti, specie se il governo dispone di un'ampia maggioranza; in tal caso le tentazioni di “eliminare” un appartenente all'opposizione sarebbero, secondo alcuni, forti.

Sta comunque di fatto che in Austria i tentativi di abrogare almeno l'außerberufliche Immunität, dopo il 1979, non sono mancati. Così, ad esempio, nel 2011 la maggioranza al governo si è fatta portatrice di un'iniziativa volta all'abolizione di quest'istituto di garanzia, iniziativa che però non ha poi avuto un seguito concreto.

VI

Come sopra accennato, l'außerberufliche Immunität non solo garantisce i deputati del Nationalrat dall'instaurazione di un procedimento penale per un fatto costituente reato ma comprende anche altre Maßnahmen inerenti al Verwaltungsstrafrecht, ad esempio per violazioni della normativa in materia di circolazione stradale. Qualora le competenti autorità propongano richiesta al Nationalrat, il deputato deve essere informato dell'avvenuta proposizione della richiesta.

Se è evidente che la strafbare Handlung non è ricollegabile all'attività politica del deputato, le competenti autorità possono svolgere, senza dover richiedere l'assenso dell'organo rappresentativo di appartenenza, il Nationalrat, indagini nei confronti dell'Abgeordneten ed eventualmente anche applicare la sanzione prevista dalla legge. Al Nationalrat spetta però la facoltà di disporre che ogni attività investigativa e procedimentale venga omessa o che la stessa sia interrotta.

Se si tratta di una strafbaren Handlung “die dem privaten Umfeld des Abgeordneten zuzordnen ist”, un fatto costituente reato ma attinente alla sfera privata del deputato, nulla osta, in linea di principio, alla procedibiltà, anche se è fatta salva la facoltà del Nationalrat di disporre l'improcedibilità.

Non può invece procedersi – almeno temporaneamente – contro il deputato per una strafbaren Handlung che appare effettivamente essere ricollegabile all'attività politica del medesimo, ad esempio per dichiarazioni rese in relazione a questioni inerenti all'attività politica; in tal caso è facoltà del Nationalrat, rimuovere “l´ostacolo” alla procedibilità acconsentendo espressamente alla richiesta di Auslieferung “dem Auslieferungsbegehren zuzustimmen”.

VII

Al fine di garantire una tempestiva decisione sull'Aus-lieferungsbegehren, è fatto obbligo alla presidenza del Nationalrat (§ 80 primo comma, GONR) di trasmettere immediatamente la relativa richiesta allo ständigen Immunitätsauschuss.

L'assenso s'intende tacitamente accordato, come sopra indicato, in caso di inattività - da parte dell'apposita commissione parlamentare permannte “ständiger Immunitätsausschuss” (§ 10, quarto comma, GONR) o del Nationalrat stesso che si protrae per oltre otto settimane dalla data in cui l'Auslieferungsantrag è pervenuto alla presidenza del Nationalrat.

Il termine originariamente fissato dalla Costituzione federale in sei settimane è stato ampliato per effetto della modifica costituzionale (B-VG-Novelle) del 1979. Negli ultimi anni si è instaurata la prassi di non accogliere l`Auslieferungsbegehren in tutti i casi in cui, anche soltanto lontanamente, è ipotizzabile che un motivo politico abbia potuto dare origine alla richiesta di Strafverfolgung di un deputato.

Gli anni 90 sono stati caratterizzati da Auslieferungen concesse dal Nationalrat indipendentemente dall'appartenenza di partito di colui contro il quale era stato proposto l'Auslieferungsbegehren (chissà se l'Austria non sia stata contagiata da quella “ventata di pulizia” che, in Italia, va sotto il nome di “Tangentopoli” e che ha “segnato” la prima decade dell'ultimo scorcio del secolo passato). A partire dal 2001, si è registrata, in Austria, una “Trendwende”, nel senso che le Auslieferungen, concesse dal Nationalrat, sono diminuite sensibilmente (secondo alcuni ciò sarebbe dovuto al formarsi e al permanere di un'ampia maggioranza parlamentare, comprendente entrambi i partiti politici che maggiormente avevano raccolto il consenso da parte degli elettori).

È da notare che il parlamento europeo avrebbe dato in proposito un ottimo (ed encomiabile) esempio a tutti gli Stati-membri dell'UE, rigettando, nel periodo 1979-2003, l'Auslieferungsbegehren soltanto in 19 casi ed acconsentendo in ben 85 su un totale di 104 richieste. In Austria, invece, tra il settembre del 2003 ed il giugno 2007, la percentuale di accoglimento di Auslieferungsanträge non è stata superiore al 50%.

VIII

Esaminiamo ora alcune decisioni dell' OGH, posteriori alla B-VG-Novelle del 1979.

Con un Bechluss del 1987, la Corte suprema (OGH), in un procedimento iniziato da un ministro del governo federale contro un deputato del Nationalrat – il quale, durante una conferenza stampa, aveva apostrofato il ministro con l'epiteto “Gesetzesbrecher” e aveva affermato che questo componente del governo federale si era reso responsabile dell'inosservanza “Gesetzesbruch” della Convenzione di Washington – nel corso del quale il ministro aveva chiesto la rettifica delle notizie diffuse dalla stampa (mediante pubblicazione della stessa su tre quotidiani a tiratura nazionale) e la condanna del deputato alle relative spese.

Il giudice di primo grado aveva rigettato la domanda per “Unzulässigkeit des Rechtsweges” ed il giudice di secondo grado era stato dell'avviso che il modo in cui era formulato il primo comma dell'articolo 57, B-VG, non consentiva di tracciare una linea di demarcazione valida tra beruflicher e außerberuflicher Immunität, asserendo che la berufliche Immunität “bezieht sich nicht auf zivilrechtliche Klagen” ex § 1330 ABGB(cc). Di conseguenza, il Rekursgericht aveva annullato la statuizione del giudice di primo grado e aveva disposto la prosecuzione del giudizio dinanzi a questo giudice.

Non condivideva, l´OGH, la tesi del giudice di secondo grado, secondo la quale il disposto di cui alla B-VG non sarebbe applicabile in caso di responsabilità civile, nel caso de quo ex § 1330 ABGB(c.c.). La norma, secondo la quale i componenti del Nationalrat sono tenuti a rispondere unicamente nei confronti dell'organo, al quale appartengono, per Äußerungen (siano esse verbali o per iscritto) fatte “in diesem Beruf” (nell'esercizio della propria funzione/carica istituzionale), deve essere interpretata nel senso che i deputati non possono essere chiamati a rispondere dinanzi a qualsiasi autorità e, quindi, neppure davanti alla giurisdizione civile. Il “Verantwortlichmachen”, contenuto nell'articolo suddetto, deve essere inteso, secondo l´OGH, non soltanto in senso sanzionatorio, si vedano i §§ 110 e seguenti della GONR, ma anche risarcitorio per cui non può ritenersi esclusa la responsabilità ex § 1330 ABGB (Schadenersatz wegen Verletzung der Ehre).

Fatta questa premessa, la Corte suprema si è poi pronunziata nel senso che la garanzia accordata dal primo comma dell'articolo 57, B-VG deve ritenersi circoscritta ad “Äußerungen” fatte da un deputato ”in diesem Beruf”, vale a dire in sede di partecipazione ai lavori del “Plenum” e/o delle commissioni (parlamentari). Un'estensione delle garanzie ex B-VG ad Äußerungen fatte nel corso di una conferenza stampa, non è pertanto ammissibile.

Questa tesi è confortata, ha osservato l´OGH, dal fatto che il legislatore costituzionale ha usato espressioni diverse nella formulazione del primo comma del citato articolo nel quale si parla “in diesem Beruf” e del comma terzo dello stesso articolo, nel quale troviamo l'espressione “in Zusammenhang mit der politischen Tätigkeit”, in relazione all'esercizio dell'attività politica. Queste due formulazioni testuali sono tutt'altro che equivalenti. Ne consegue che la berufliche Immunität deve essere limitata al “parlamentarischen Verhalten” del deputato.

È ben vero, ha rimarcato la Corte suprema, che tenere una conferenza stampa rientra, senza dubbio, nell'ambito dell'attività politica in genere di un deputato “allgemeinen, politischen Tätigkeit”, ma non può dirsi che un deputato, in tale sede, sarebbe stato “speziell in seinem Beruf tätig gewesen”, vale a dire, che avrebbe esercitato specificamente la propria funzione – istituzionale – di “Nationalratsabgeordneter”.

“Äußerungen” fatte nel corso di una conferenza stampa, sono tutelate soltanto dalla cosiddetta außerberuflichen Immunität, anziché dalla beruflichen Immunität, circoscritta, quest'ultima, alle argomentazioni svolte dal deputato in sede parlamentare vere e propria (“Plenum” e commissioni).

Una interpretazione estensiva del primo comma dell'articolo 57 non sarebbe fondatamente sostenibile dato che la ratio della beruflichen Immunität è quella di apprestare garanzie – in favore del deputato – nei confronti delle autorità e pertanto nei confronti del potere giudiziario ed esecutivo ma queste garanzie sarebbero prive di fondamento razionale e giustificazione se alle stesse si potesse fare ricorso per violare impunemente diritti individuali fondamentali quali sono quelli all'onore e alla reputazione), spettanti a tutte le Privatpersonen “Persönlichkeitsrechte, die absoluten Schutz genießen”.

IX

Sostanzialmente analogo al Beschluss suddetto, è quello, sempre dell' OGH, rubricato sub GZ 6Ob 544/88, anche se l'mmunità presa in considerazione è quella di un deputato, facente parte di un Landtag 2(governo regionale), il quale nel corso di una conferenza stampa, aveva usato un'espressione ingiuriosa nei confronti dell'amministratore di un'azienda speciale facente capo alla Landesverwaltung del Burgenland.

Anche in questo caso, come già in quello esposto sopra, il giudice di primo grado aveva accolto l'eccezione di “Unzulässigkeit des Rechtsweges”. Di diverso avviso fu Rekursgericht, giudice di secondo grado che, annullando il provvedimento di primo grado, aveva disposto la prosecuzione davanti al giudice di primo grado. Proposto Revisionsrekurs alla Corte suprema, l´OGH lo aveva rigettato con motivazione analoga a quella sopra riportata, precisando che un deputato del Burgenland, pur essendogli indubbiamente riconosciuta la beruflichen Immunität (poiché prevista dalla burgenländischen Landesverfassung), gode tuttavia dell'Immunität soltanto per le “Äußerungen” fatte “im Rahmen der parlamentarischen Tätigkeit im Vertretungsskörper” nell'ambito dell'attività parlamentare, in seno all'organo rappresentativo ed in sede di commissioni, ma non può invocare l'immunità a proposito di Äußerungen fatte, sia pure nella qualità di deputato “Landtagsabgeordneter”, durante una conferenza stampa, anche nel caso in cui gli argomenti affrontati nella stessa siano stati oggetto di discussione nel Landtag, al quale il deputato appartiene.

L'außerberufliche Immunität non può ostare alla Geltendmachung bürgerlich-rechtlicher Verantwortlichkeit; non può in sostanza essere da ostacolo alla richiesta di risarcimento danni nei confronti di un Landtagsabgeordneten (a mente, nel caso in esame, del § 1330 ABGB (cc).

X

“Abgeordnete dürfen außerhalb des Nationalrates nicht wahrheitwidrige Tatasachenbehauptungen sanktionslos wiederholen”, alla lettera, i deputati non possono, al di fuori del Nationalrat, ripetere, senza essere sanzionati, fatti non rispondenti a verità.

In questo senso si è pronunciato l´OGH in un Beschluss del 2000 (GZ 6Ob 79/00m). Ciò in quanto il “Rechtsschutzbedürfnis des Einzelnen überwiegt gegen wahrheiswidrige Politikeräußerungen”, alla lettera, la tutela dei diritti del singolo cittadino prevale nei confronti di affermazioni di fatti inveritiere da parte di uomini politici. Ha statuito però, altresì, la Corte suprema, con riferimento alla cronaca parlamentare “parlamentarischen Berichterstattung” che die sachliche Immunität nach art. 33 B-VG3 #### soll auf den schon nach dem Wortlaut der Bestimmungen anwendbaren, geschützten Personenkreis beschränkt werden, nämlich auf die vom Redner zu unterscheidenden Berichterstatter” la sachliche Immunität prevista dall'articolo 33 B–VG,limitata alla cerchia di persone ivi indicata e che vi sia distinzione tra chi fa le affermazioni in parlamento e chi esercita il diritto di cronaca (parlamentare).

La norma ora menzionata intende, con ogni evidenza, garantire la libertà di stampa, sotto forma di “Zitierfreiheit” riconosciuta ai giornalisti, che, oltre ad essere sancita dall'articolo 33 è contenuta, con una formulazione analoga, nel Mediengesetz (legge sui media – legge federale del 12 giugno 1981), il cui articolo 30 estende la garanzia ai resoconti delle sedute pubbliche del Bundesrat, della Bundesversammlung, dei Landtage e alle commissioni di questi organi.

Mentre il deputato, in seno all'assemblea del corpo rappesentativo di cui fa parte, può fare dichiarazioni anche lesive nei confronti di una persona e, per tale suo comportamento, non può essere sottoposto a sanzione (“ohne jegliche Sanktionsmöglichkeit”), tuttavia, né la berufliche Immunität, né la sachliche Immunität (ex articolo 33 della Costituzione federale) possono legittimare il deputato a ripetere quanto detto (in seno di assemblea o commissioni) “wo und wann immer er will” (dove e quando gli aggrada). Ciò nulla ha a che fare con la “tutela” concessa per effetto dell'Immunität e farebbe in modo che i politici potrebbero, senza dover temere sanzione alcuna, nuocere a persone da loro poco gradite, persone che non avrebbero alcuna possibilità di reagire, sarebbero “völlig schutzlose Betroffene”, (soggetti senza tutela di sorta) ed i loro diritti ed interessi (ad esempio quello alla reputazione e all'onore sarebbero privi di qualsiasi effettiva protezione, fatto, questo, particolarmente grave quando le offese alla reputazione possono aver conseguenze anche sul piano patrimoniale.

In casi del genere l'interesse che la collettività ha alla “Aufdeckung von Misständen” è assicurato in modo adeguato dalla beruflichen immunität che può far in modo che gli aufgedeckten Misstände siano resi pubblici e abbiano la dovuta risonanza nella collettività.

Sarebbe profondamente ingiusto che l'Interessenkollsion si risolvesse nel senso che il deputato, dietro il paravento della sua immunità di Abgeordneter zum Nationalrat oder zu einem Landtag la cui importanza è e rimane indiscussa, potesse nuocere impunemente ad una persona, alla quale non rimarrebbe altro che rivestire i panni dello “schutzlosen Betroffenen”, di colui i cui interessi (alla reputazione, ma non ultimi anche quelli di carattere patrimoniale) verrebbero anteposti incondizionatamente a quelli di chi ricopre una carica istituzionale, la quale, come tutti sanno (o almeno dovrebbero sapere), deve essere esercitata anzitutto per il bene della collettività e non per eliminare magari un concorrente in affari.

XI

Di un certo interesse potrebbe essere anche la sentenza dell'OGH, rubricata sub 120s 177/93 (120s 178/93) per quanto concerne la durata, entro la quale l'Immunität è destinata a produrre i suoi effetti. Ha statuito la Corte suprema che l'außerberufliche Immunität, quale strumento di “tutela” contro “Funktionsbeeinträchtigungen durch Träger anderer Staatsgewalten” costituisce un ostacolo processuale temporaneo alla procedibilità “prozessual wirksames und vorübergehendes Verfolgungshindernis” che consente la procedibilità al più tardi dopo la perdita del mandato“Mandatsverlust”.

Il deputato è da considerare membro dell'organo rappresentativo “Vertretungskörper” ed in tale sua qualità e funzione gli è assicurata l'Immunität fin quando egli riveste la “Funktion als Abgeordneter”, da distinguere bene dalla durata della legislatura e dalla Sitzungsperiode nonché dalla Wahlperiode. Nel caso oggetto di decisione definitiva da parte dell'OGH, il Rekursgericht (giudice di 2° grado) aveva ritenuto, seguendo un indirizzo dottrinale, che una “Immunitätsaufhebung” e una “Zustimmung zur strafrechtlichen Verfolgung” di un deputato al Landtag del Burgenland, una volta concesse, avrebbero avuto effetti, anche se il deputato, terminata la legislatura, fosse stato rieletto al Landtag immediatamente successivo, per cui l'autorità giudizaria poteva procedere nei confronti dello stesso senza richiedere, ex novo, nei confronti dell'Abgeordneten, un' altra Immunitätsaufhebung e una nuova Zustimmung zur Strafverfolgung, come era stato invece sostenuto nel Revisionsrekurs.

Ha osservato l'OGH che, secondo la Landesverfassung del Burgenland, l'immunità dei Landtagsmitglieder, fatta eccezione per i casi di rinuncia al mandato o perdita del medesimo, termina il giorno in cui si riunisce, per la prima volta, il Landtag successivamente eletto.

Da ciò la Corte suprema ha dedotto che la Mitgliegschaft dei Landtagsabgeordneten rieletti dopo la scadenza della precedente legislatura, non si basa su una nuova Rechtsgrundlage costituita dalle nuove elezioni. La rielezione non ha per effetto che tutti i diritti ed obblighi del rieletto che sorgono ex novo“Abgeordneten “werden neu begründet” per cui il deputato acquisterebbe nuovamente l'Immunität, sia la berufliche che la außerberufliche.

XII

Ha rilevato l'OGH che dal principio generale secondo il quale l'efficacia degli atti parlamentari non è circoscritta alla durata della legislatura a meno che non sussista un'apposita norma derogatoria in tal senso ma si protrae – potenzialmente – per un tempo indefinito è desumibile che “eine bereits einmal erteilte Zustimmung des Landtages zur Strafverfolgung mit der dadurch bewirkten Aufhebung der Immunität, stellt einen endgültigen Rechtsakt dar, der auch im Falle der Wiederwahl fortwirkt und nicht widerrufen werde kann” cioè, un assenso, una volta prestato dal Landtag, inteso a consentire la procedibilità con conseguente venir meno dell'immunità è un provvedimento definitivo, destinato a protrarre i suoi effetti anche in caso di rielezione e non e´ revocabile.

Inoltre anche l'interpretazione letterale del sesto comma dell'articolo 57, B-VG nonché quella teleologica, non ostano a questa tesi, anzi la confermano.

La durata dell'immunità è connessa indissolubilmente con l'esercizio della funzione di deputato in seno all'organo rappresentativo di appartenenza ed è un “Ausfluss der Organstellung mit der Funktion des Abgeordneten”. Pertanto l'immunità non dipende dall'inizio o dalla fine della legislatura e in caso di rielezione immediatamente successiva, si ha un “nahtlosen Übergang”, vale a dire, non vi è soluzione di continuità. Ha però precisato la Corte suprema che una accordata Auslieferung – i cui effetti continuano a prodursi – è circoscritta a quel reato per il quale è stata concessa, per cui, se si intende procedere per una Straftat diversa per la quale non è stata data la Zustimmung zur Strafverfolgung e concessa l´Auslieferung, occorre un nuovo Auslieferungsverfahren.

Concludendo, la Corte suprema ha statuito che la Rechtswirkung (efficacia) del Beschluss über die Zustimmung zum Auslieferungsverfahren, cioè a dire, l´efficacia della deliberazione concernente l'assenso alla Auslieferung non coincide con la fine della legislatura, ma con la cessazione dell´Ab-geordneteneigenschaft avvenuta per rinuncia al mandato, per perdita del medesimo o per mancata rielezione; in quest´ultimo caso la qualità di deputato viene meno soltanto con la prima riunione del nuovo Landtag dato che, nel caso oggetto di ricorso alla Corte suprema, si intendeva procedere per il medesimo reato che aveva formato oggetto della predetta Zustimmung. Pertanto, non era necessaria ai fini della procedibilità da parte dell'autorità giudiziaria l'emanazione di un provvedimento, ulteriore, da parte del nuovo Landtag del Burgenland, al quale il deputato rieletto aveva continuato ad appartenere senza soluzione di continuità.

1 L'articolo 101 e seguenti della GONR, il Regolamento interno del Nationalrat, prevedono una serie di Ordnungsbestimmungen applicabili nei confronti di deputati che, nel corso dei lavori dell´ assemblea parlamentare, si rendono responsabili di comportamenti illeciti o comunque non consoni alla dignita´ dell´ “Hohen Haus” (come viene indicato anche il Nationalrat).

2 Le Länderverfassungen (Costituzioni dei Bundesländer) possono prevedere analoghe “garanzie immunitarie” a quelle previste dal B-VG, cioe´ dalla Costituzione federale.

3 Dispone questo articolo: “Resoconti di sedute pubbliche del Nationalrat e delle commissioni (di tale organo) rispondenti a verità, non possono comportare responsabilta´ di alcun genere”.