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Elisabetta Franchi: condannata l’azienda per condotta antisindacale

La stilista: “Pronta a fare ricorso”
Caso Elisabetta Franchi
Caso Elisabetta Franchi

Si parla ancora di Elisabetta Franchi. La sua azienda Betty Blue è stata condannata per comportamento antisindacale.

Il Tribunale di Bologna accoglie parzialmente il ricorso della Filcams Cgil, riguardante le contestazioni disciplinari inviate alle lavoratrici che, tra fine 2021 e aprile 2022, avevano aderito ad uno sciopero indetto contro gli straordinari. Al contrario, secondo i Giudici è da ritenersi legittima l'imposizione di quegli stessi straordinari, in quanto nei limiti delle 250 ore annue.

 

Elisabetta Franchi: una vicenda lunga e complessa

Il tutto ha inizio nel 2020 quando la Betty Blue, la nota la nota azienda della stilista Elisabetta Franchi inizia a chiedere ai lavoratori lo svolgimento di diverse ore di lavoro straordinario. La vicenda attira l’attenzione della Filcams-Cgil, che invia alla Betty Blue una prima lettera in cui si contesta l'imposizione dello straordinario “poiché sintomatico di una carenza di organico, e richiedendo un serio confronto sindacale al fine di ricercare una soluzione condivisa”.

La richiesta di confronto non riceve seguito. La degenerava allorquando la ditta di Elisabetta Franchi, richiede tramite un comunicato aziendale, ore di straordinario al sabato per smaltire il lavoro arretrato con l’avvertimento che chi non sarà presente nella giornata di domani l'azienda prenderà gli opportuni provvedimenti disciplinari”.

Contestando fermamente l'obbligatorietà delle ore di straordinario interveniva nuovamente la Filcams-Cgil ma questa volta con  risposta del 3 novembre Elisabetta Franchi ribadisce le sue ragioni.

Nel mese di novembre, nel frattempo, erano partiti i primi procedimenti disciplinari a carico di otto lavoratrici per non aver svolto gli straordinari così come “imposto” dalla nota stilista. Segue una diffida formalizzata dalla Filcams-Cgil e lo sciopero. 

La situazione non accenna a placarsi e nella settimana successiva la Betty Blue torna a chiedere ore straordinarie e riprende le lavoratrici che hanno aderito alla mobilitazione.  Il braccio di ferro prosegue ed il sindacato si rivolge, dunque al Tribunale del lavoro di Bologna.

 

La decisione del Tribunale di Bologna sul caso Elisabetta Franchi

Il Giudice del Lavoro di Bologna Chiara Zompi ritiene che non ci sia alcun obbligo, diversamente da quanto chiesto dalla Filcams-Cgil, di informazione o consultazione con il sindacato sul tema dello straordinario.

Pacifico è per il Tribunale di Bologna come a norma del contratto collettivo nazionale emerga come il datore di lavoro possa, nei limiti delle 250 ore annue, richiedere lavoro straordinario senza che tale richiesta sia vincolata al consenso del singolo dipendente né alla necessità di ulteriori accordi sindacali ma riconosce il carattere "intimidatorio” delle sanzioni comminate alle lavoratrici in sciopero, che dovranno essere revocate.

 

La posizione della stilista elisabetta franchi

L’azienda Betty Blue specifica in un comunicato “di non aver mai nella sua storia impedito o sanzionato alcuna lavoratrice per l’adesione ad uno sciopero, iniziativa o protesta sindacale e ritiene quindi errato il decreto del giudice contro cui opporrà formale opposizione” ed ancora “ritiene che la decisione abbia travalicato le richieste sindacali avanzate in causa e ribadisce e conferma di avere sempre corrisposto le maggiorazioni retributive previste dal contratto collettivo per le ore di lavoro straordinario prestate”.

Una vicenda che sembra non aver intenzione di volgere al termine ma che si appresta ad entrare nel vivo della battaglia legale.