Filodiritto: scomodi per diritto
Finiti i compiti delle vacanze - che come al solito ho in parte copiato - inauguro l'anno accademico di Filodiritto.
Tra i claim da valutare per il nostro ventennale, oltre che il vincente "curiosi per diritto" figurava anche "scomodi per diritto" che naturalmente ha perso. Ma perché scomodi, qualcuno si sarà chiesto? Molto semplice e oggi è vero più che mai.
Scomodi da un duplice punto di vista, nostro e del lettore.
Nostro perché Filodiritto ha l'abitudine di abbandonare la zona di conforto dei temi non divisivi o dei temi divisivi trattati secondo il vento giusto della maggioranza. In pratica potremmo decidere di non trattare temi come l'aborto, la fecondazione assistita, l'eutanasia, il matrimonio omosessuale, il green pass, la vaccinazione o trattarli pubblicando contributi che vanno nella direzione ampiamente diffusa dai mass media. Non è questa la linea che ho scelto di dare a Filodiritto e che convintamente seguiamo. Pubblichiamo contributi di segno contrario, anche aspramente contrario alla linea che circola diffusamente.
Secondo il sistema aperto delle dispute medievali mi piace tenere vivo il dibattito, aggiungere argomenti alla riflessione personale, permettere ai vinti di oggi di dare testimonianza o, almeno, fare in modo che le idee che sono dalla parte giusta della storia non "vincano facile".
Diciamo che è la mia anima polemica che me lo impone: ho molte allergie, davvero tante, ma quella al pensiero unico davvero è la più forte.
D'altro canto mi sembra che 20 anni di Filodiritto attestino la garanzia di pluralismo senza bisogno che aggiunga altro.
Garantire il pluralismo non significa però che contributi "scomodi" siano immediatamente associati a contributi meno scomodi. Questo è normalmente quello che ammette - massima concessione - lo spirito di oggi. Libertà unidirezionale: se pubblichi contributi OK non serve pubblicare contributi scomodi, ma se pubblichi contributi scomodi devono essere contestualmente bilanciati da contributi OK. Francamente ragionare così mi sembra svilente per me e per i lettori che, essendo curiosi per diritto, sono senz'altro pronti a leggere qualcosa che non condividono senza scandalizzarsi.
Appunto, in questo senso Filodiritto è scomodo per i lettori: propone idee e visioni non confortevoli. Chiede di fare uno sforzo in più, non impone nulla ma propone anche letture che destabilizzano, fuori schema. Un buon pugile si deve fare le ossa tutti i giorni, anche con sparring partner non proprio morbidi.
Non diamo lezioni a nessuno: proponiamo solo di alzarci tutti insieme dal divano comodo delle nostre opinioni, accettando di ascoltare anche quelle che non condividiamo o che addirittura abbiamo in odio.
Vogliamo essere un'oasi di libertà nei fatti e non a parole. Questo sì.