Frugalità Ovvero la Jugaad del Management frugale
Frugalità. Ovvero la Jugaad del Management frugale
In un periodo di austerità, non si può non parlare di frugalità. Finora mi sono dedicata sostanzialmente alla parte “umanesimo”, condividendo con voi spunti di riflessione, domande e suggerimenti per gestire al meglio il nostro benessere, sia a casa che al lavoro. In questo ultimo articolo dell’anno voglio tornare alla parte “manageriale”. Mentre scrollavo qualche giorno fa su Linkedin ho trovato un post di una mia vecchia amica d’infanzia francese (e ora manager) che parlava di “management frugale”. Mi si è accesa una lampadina e allora ho fatto un po’ di ricerche che vorrei condividere con voi.
Nasce dal concetto di Jugaad, splendida parola indi che si può tradurre come “usare ingegno e creatività per trovare soluzioni geniali”. Si sposa quindi con il concetto di innovazione in contesti complicati con poche risorse.
Ecco la frugalità del management, in alcuni suoi principi che nella loro semplicità di comprensione e speriamo di applicazione sono ricchi e adatti a noi:
- Cercare opportunità nell’avversità: pensiamo a quanto abbiamo scoperto di noi e della tecnologia durante la pandemia, non fermarsi di fronte a problemi ma provare a trovare soluzioni nuove. Se ci pensiamo, dopo tutti i periodi bui della nostra storia ci siamo sempre rialzati, vorrà bene dire qualcosa?
- Fare più con meno: dopo la rabbia che proviamo quando qualche nostro collega va in pensione e nessuno lo rimpiazza, quando il budget diminuisce, quando cambiamo ufficio per uno più piccolo, proviamo ad accogliere questa sfida. In fondo anche nel nostro quotidiano, diminuisce il potere di acquisto ma riusciamo lo stesso a vivere. Con le nostre persone: se le valorizziamo sicuramente riusciranno a lavorare meglio e più serene. Avete in mente che in alcuni stati illuminati (Islanda, Giappone, Spagna ad esempio) si sta sperimentando la settimana lavorativa di 4 giorni? I risultati sono ottimi. Un ricco esempio di fare più con meno!
- Pensare e agire in modo flessibile: adattarsi ai cambiamenti, alle situazioni, alle possibilità che ci offrono (e se non le offrono le andiamo a cercare). E’ anche evitare di trovare negli altri le cause dei nostri problemi. Flessibilità è adattamento e non rassegnazione, ricordiamocelo!
- Cercare la semplicità: basta riunioni inutili in cui perdiamo tempo, energie e soldi per non trovare soluzioni. La riunione serve? La faccio corta, con chi mi serve ed esco con una soluzione. Altrimenti, un caffè in più! Soluzioni semplici e meno costose a portata di tutti
- Includere: tema caldo in tutti i sensi, vuol dire tenere dentro le persone, tenere dentro le idee, tenere dentro le diversità, tenere dentro chi sbaglia, tenere dentro chi è diverso da noi, tenere noi stessi (soprattutto quello). Ma attenzione: vuol anche dire avere il coraggio di escludere quello che non serve o peggio ancora è dannoso.
- Seguire il nostro cuore: il mio preferito, usiamo istinto, emozioni (ne abbiamo parlato tanto quest’anno), gentilezza, accettiamo di sbagliare, di aiutare, di dire no. Quando gestiamo le relazioni, che siamo sul lavoro o nella vita provata, seguiamolo sempre, avremo solo risultati positivi!
Come vedete, tutti questi principi sono molto “umanesimo manageriale” e mi fa piacere averli condivisi con voi.
Vi lascio con le consuete domande, che a fine anno stanno proprio bene:
- Che cosa posso fare io di “frugale”?
- Che cosa posso fare per il mio team?
- Che cosa posso togliere dalla mia vita?
- Che cosa posso aggiungere alla mia vita?
- Che cosa posso fare di diverso?
- Che cosa posso fare di nuovo?
- E se so che cosa fare, che cosa mi impedisce di farlo?
Buon anno di frugalità e benessere!