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Green Pass e vaccinazione: appello a costituzionalisti, pubblicisti e filosofi del diritto

E covid fu
Ph. Luca Martini / E covid fu

Non credo di sbagliarmi di tanto se ipotizzo che in Italia ci siano nell’universo accademico tutto compreso circa trecento costituzionalisti (afferenti la categoria disciplinare Ius/8). Se poi aggiungiamo i pubblicisti (afferenti Ius/9), il numero raddoppia. Per tagliare la testa al toro aggiungiamo pure una categoria bistrattata, quella dei filosofi del diritto, (Ius/20) che in Italia assommano a circa 240.

Da questo insieme molto ampio – a parte alcune eccezioni – non si sono sentite molte voci in questo anno e mezzo di provvedimenti a contrasto della pandemia. Mi sono spesso chiesto le ragioni. Naturale ritrosia? riflessioni intime? attesa degli eventi? convinzione che non vi fossero le ragioni per esprimersi pubblicamente? timore di esporsi? paura di ritorsioni? scetticismo sulla possibilità di aprire un sano confronto? contrasto con il docente “di riferimento”?

Mi sarei aspettato una bella battaglia di opinioni, invece, com’è come non è, la situazione è questa: vuoto pneumatico, nonostante l’evidente interesse dell’opinione pubblica a conoscere i diversi pareri degli “esperti” su questioni così delicate e senz’altro uniche dall’alba della nostra disgraziata Repubblica.

Si dirà: gli accademici sono propensi alle riflessioni scientifiche che sono pubblicate nelle apposite riviste, non certo alle estemporanee dichiarazioni/interviste destinate ai quotidiani. Sarà ma in altri casi – quando il vento della maggioranza è chiaro – non si riscontrano i medesimi scrupoli. Voglio dare pure il beneficio del dubbio, resta il fatto che il dibattito deve animarsi quando le cose succedono – soprattutto se hanno una rilevanza ed entità senza precedenti – altrimenti che senso ha? altrimenti alimenta la distanza tra il mondo reale e l’accademia che viene percepita come distante, incline a onanismi intellettuali.

È anche significativo che alcuni appelli contro il green pass – che sono in senso lato riflessioni – siano promossi e sostenuti in gran parte da accademici di materie non giuridiche.

Spero allora che questo mio appello sia accolto da costituzionalisti, pubblicisti e da filosofi del diritto.  

Il tema è libero e la pubblicazione su Filodiritto è certa. Se possibile chiedo però di rispondere ad alcune delle seguenti domande:

1) come giudica l’estensione temporale dello stato di emergenza?

2) considerando emergenza e gerarchia delle fonti come valuta l’utilizzo dei DPCM e dei Decreti-Legge?

3) il bilanciamento tra diritti costituzionalmente riconosciuti – con particolare riferimento a quello alla salute – si colloca nell’alveo della giurisprudenza e della dottrina costituzionale?

4) la nozione di diritto alla salute si è evoluta nel corso della pandemia, non rischia di aver fagocitato tutti gli altri?

5) l’obbligo strisciante di vaccinazione introdotto con il green pass ha supporto costituzionale?

6) la gestione governativa della pandemia può rappresentare un precedente rispetto a future crisi anche non pandemiche?

7) la gestione della crisi pandemica ha spostato l’equilibrio dei poteri costituzionali?