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Il diritto all’oblio oncologico è legge: il senato approva all’unanimità

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Il diritto all’ oblio oncologico è legge: il senato approva all’unanimità

 

Il 5 dicembre 2023 il Senato ha approvato in via definitiva ed all’unanimità la legge sulloblio oncologico, che aveva già ricevuto il lasciapassare dalla Camera dei Deputati, con 139 voti favorevoli.

Questa importantissima “legge di civiltà” attende ora la promulgazione del Presidente della Repubblica per poi entrare in vigore, previa pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.

 

 

Il diritto all' oblio oncologico è legge: cosa prevede?

 

La nuova legge sull’oblio oncologico è composta da cinque articoli.

Il primo articolo definisce che cosa vuol dire «diritto alloblio oncologico»: un diritto soggettivo secondo il quale le persone guarite da un tumore possono scegliere di non fornire informazioni sulla loro malattia pregressa anche in determinate circostanze. Circostanze in cui invece, tali informazioni sono state almeno finora richieste, come ad esempio in situazioni ben precise a livello sociale ed economico.

Tra i casi rientrano tutti i contratti tra privati, anche quelli assicurativi o bancari.

L’art. 2 del predetto testo di legge così esplicita “In sede di stipulazione di contratti di assicurazione e di contratti concernenti operazioni e servizi bancari e finanziari non possono essere richieste al consumatore informazioni sullo stato di salute relative a patologie oncologiche pregresse quando siano trascorsi dieci anni dal trattamento attivo in assenza di recidive o ricadute della malattia, ovvero cinque anni se la patologia è insorta prima del ventunesimo anno di età.

Come spiega un dossier del Senato, con il termine recidiva” lIstituto superiore di sanità fa riferimento alla ricomparsa dei sintomi di una malattia in via di guarigione o che sembrava apparentemente guarita (da qui il sinonimo spesso utilizzato di ricaduta”). 

Pertanto, alle banche, agli istituti di credito, alle imprese di assicurazione e agli intermediari finanziari e assicurativi è vietato richiedere ai clienti che rispettano le condizioni precedenti di effettuare visite mediche di controllo o altri accertamenti sanitari. 

Per gli intermediari finanziari, inoltre, sarà fatto divieto acquisire informazioni sullo stato di salute dei contraenti da fonti diverse dagli stessi.

Tuttavia, qualora queste ultime siano comunque nella disponibilità dell'operatore o dell’intermediario, viene espressamente sancito il divieto di utilizzarle per la determinazione delle condizioni contrattuali e di cancellarle entro 30 giorni dal momento in cui ricorrano i termini per l’esercizio del diritto all’oblio oncologico.

È inoltre fatto divieto di menzionarle nella documentazione utilizzata a fini contrattuali, di prevedere disparità di trattamento rispetto alla generalità dei contraenti, applicando - ad esempio- costi od oneri aggiuntivi.

Per lapplicazione delle nuove disposizioni sia il Comitato interministeriale per il credito e il risparmio sia lIVASS sono chiamati ad emanare, entro sei mesi, disposizioni applicative per i settori di riferimento, sentito il Garante per la protezione dei dati personali, eventualmente predisponendo formulari e modelli.

Inoltre, la nuova legge interviene anche sui criteri che consentono di ricevere in adozione o in affidamento un bambino.

Sebbene rimanga ferma la possibilità di poter espletare alcune indagini sullo stato di salute dell’adottante, il diritto all’oblio oncologico e dunque il divieto di richiedere informazioni, in caso siano trascorsi i periodi di cui sopra, varrà anche in questo importantissimo ambito.

Secondo i dettami dell’art. 4, il diritto all’oblio oncologico potrà essere applicato a tutte le procedure concorsuali.

Il percorso legislativo sulloblio oncologico non è comunque ancora completo. Dopo la firma del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, con cui la nuova legge sarà promulgata, il Ministero della Salute avrà due mesi di tempo per stabilire nei dettagli con un decreto come certificare quando un paziente ha diritto alloblio oncologico.

Vieppiù, è  previsto che entro sei mesi,  con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro della salute possano essere promosse, a parità di risorse disponibili a legislazione vigente, specifiche politiche attive per assicurare, a ogni persona che sia stata affetta da una patologia oncologica, eguaglianza di opportunità nell'inserimento e nella permanenza nel lavoro, nella fruizione dei relativi servizi e nella riqualificazione dei percorsi di carriera e retributivi.

 

 

Il diritto all' oblio oncologico è legge: deve essere garantito uniformemente

Il diritto alloblio oncologico va comunque garantito agli interessati per tutti le fattispecie avviate dopo limminente entrata in vigore della legge.

 

Infine, viene assegnato al Garante per la protezione dei dati personali l’arduo compito di vigilare sull'applicazione della legge in esame che ha una valenza più ampia del diritto alloblio previsto dallart. 17 del GDPR, sebbene limitata agli ambiti predetti, presentandosi come un diritto assoluto, senza limitazioni, che libera dallo stigma che si accompagna a tale patologia e dagli impatti che può avere in diversi importanti ambiti nella propria vita.

Per gli aspetti afferenti al trattamento dei dati personali, i diversi attori nellambito delle organizzazioni pubbliche e private coinvolte dovranno operare per i necessari adeguamenti ai processi ed ai trattamenti svolti (pensiamo all’ANAC per evitare i rischi di whistleblowing).

L’approvazione della legge sul diritto all’oblio oncologico, in buona sostanza, rappresenta una importantissima vittoria di civiltà per il nostro paese che subito dopo Francia, Portogallo, Spagna, Belgio, Lussemburgo e Paesi Bassi si è adeguata al Piano Oncologico varato dalla Commissione Europea.