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L’Intelligenza artificiale cambia la pratica professionale

Professione e Chat GPT
Professione e Chat GPT

L’Intelligenza artificiale cambia la pratica professionale

La pratica professionale come l’abbiamo vista per generazioni di neo avvocati potrebbe essere al capolinea, sostituita da una nuova impostazione e una nuova didattica. Questo, in sintesi, ciò che gli ultimi recenti sviluppi dell’Intelligenza Artificiale portano a concludere.

LA PRATICA CHE ABBIAMO CONOSCIUTO

Un tempo la pratica si concentrava sostanzialmente sul trasferimento del know how giuridico dal dominus al giovane praticante. Fresco di studi, l’aspirante principe del Foro aveva ancora molta strada davanti prima di potersi districare in modo agevole tra normative, procedure e prassi, che lo avrebbero condotto nel tempo a diventare un legale esperto. L’esercizio quotidiano, il contatto con i senior dello studio, la frequentazione di aule giudiziarie e dello studio avrebbero arricchito il praticante di esperienze e ore di volo, indispensabili per maneggiare il diritto in modo professionale. La bravura del dominus e la motivazione del praticante erano i fattori determinanti per la riuscita di questo periodo di apprendistato professionalizzante. Al centro, ovviamente, lo studio del diritto e la sua applicazione pratica alle vicende quotidiane gestite dallo studio.

IL MOMENTO DI PASSAGGIO

Scoccato il nuovo millennio la situazione aveva già mostrato segni di cambiamento, sociale, tecnologico, economico. La professione legale sappiamo che nel tempo ha perso appeal e che ai laureati in giurisprudenza ha fatto gola il posto fisso nella pubblica amministrazione e, soprattutto, in azienda. Maggiori tutele, una carriera più prevedibile, maggior work-life balance. È arrivata poi la pandemia e le cose subiscono un ulteriore brusco cambiamento: il distanziamento sociale porta a dover rivedere i termini della pratica professionale, con piattaforme da remoto che colmano le distanze, abitudini che si spezzano e nuove esigenze che emergono. Con tutto ciò, in ogni caso, la pratica resiste come momento fondamentale per apprendere la professione. L’ultimo atto di questo nuovo scenario arriva nel post pandemia: la tecnologia è pronta per un nuovo salto e non è più Internet con i motori di ricerca a rappresentare un elemento di novità per i praticanti e neppure i social network: tutto questo è già storia con alle spalle almeno un ventennio. È l’Intelligenza Artificiale a tenere banco e promettere novità destrutturanti. In men che non si dica, quella AI che eravamo abituati a leggere sui quotidiani o i magazine specializzati per nerd si trasforma e diventa Intelligenza Generativa. Ne abbiamo parlato nel nostro precedente articolo, al quale rimandiamo. Chat GPT prende la scena e fa parlare di sé non solo negli ambiti dell’innovazione tecnologica, dell’automazione, dell’industria, ma anche negli ambiti professionali, come, appunto, quello legale. Questo nuovo Bot risponde non semplicemente alle domande che gli vengono poste in ogni sorta di ambito della conoscenza umana, ma genera contenuti nuovi, creativi, originali e quasi indistinguibili da quelli generati dall’essere umano. I ragazzi in età scolare capiscono subito le potenzialità e cominciano ad usarlo per i compiti a casa, per i temi, per i problemi di matematica. I content creator cominciano ad utilizzarlo per creare contenuti marketing, i giornalisti per scrivere articoli, gli artisti pe generare immagini creative. E gli avvocati?

IL FUTURO CHE CI ATTENDE

Il mercato legale non è ancora stato travolto da questa novità, ma tutto fa pensare che nell’arco di poco tempo lo sarà. Il vero limite oggi non è tanto nelle capacità del sistema e nelle risposte con errori o lacune, ma nella capacità di inserire input corretti e completi da parte dell’utente. In ambito giuridico ciò appare ancora più determinante: Chat GPT può preparare atti, ricorsi, ricerche, pareri, sintesi, elaborati, ricerche giurisprudenziali, insomma un po’ di tutto. Certamente, essendo ancora in versione Beta, presenta qualche lacuna, ma poiché questo tipo di intelligenza apprende continuamente e migliora, ci vorrà poco per diventare pressochè perfetta. Torniamo quindi alla pratica legale. Come cambierà? Cosa sarà utile insegnare ai giovani professionisti? Loso, molti diranno che non cambierà nulla, perché è fondamentale la capacità di ragionamento, la overview del contesto, la capacità di ricerca, la conoscenza del diritto e l’intuito. E dite poco?! Se un tempo la conoscenza della materia era indispensabile, ora che il sapere è così facilmente accessibile, lo sarà ancora? E cosa significa, in concreto, la conoscenza della materia? Cosa dovrà saper fare il futuro avvocato se accanto potrà avere una forma di Intelligenza Generativa così potente? Dovrà saper fare le stesse cose di ora, oppure alcune le farà egregiamente questa forma di intelligenza e dovrà saperla utilizzare al top? Chi farà le ricerche giurisprudenziali? Dove si faranno? Come si faranno? Idem per il parere giuridico, per la stesura di un atto e così via.

Non prendere atto di questi cambiamenti epocali, non conoscere i nuovi strumenti, potrebbe voler dire formare avvocati per un mondo che…non c’è più. E chi formerà i nuovi principi del Foro per il mondo che sta arrivando?

Quante domane a cui non abbiamo ancora risposta…forse sarà il caso di chiedere a Chat GPT cosa ne pensa.