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Lotta alle disuguaglianze sociali: i “milionari patriottici” vogliono più tasse

la bizzarra richiesta dei paperoni del mondo
Disuguaglianze sociali
Disuguaglianze sociali

Lotta alle disuguaglianze sociali: i più ricchi chiedono di pagare di più

In Tax We Trust. È questo il titolo del manifesto sottoscritto da 102 milionari e miliardari di tutto il mondo. I super paperoni chiedono di abbattere le disuguaglianze sociali, introducendo una tassazione equa per i più ricchi. Non è giusto che a pagare siano solo i poveri. Tutti devono contribuire alla spesa pubblica, soprattutto chi ha di più.
 

In Tax We Trust: Il denaro contro le disuguaglianze

102 milionari e miliardari hanno sottoscritto un manifesto online “In Tax We Trust”. Tale manifesto si rivolge ai politici e ai rappresentanti dei Governo degli Stati che si sono riuniti al Forum Economico Mondiale di Davos. Il messaggio dei 102 super paperoni è chiaro: le diseguaglianze sociali ed economiche non devono esistere. Essere milionari non è un peccato, ma è giusto che chi abbia ingenti ricchezze partecipi di più alla Spesa Pubblica. “Come milionari sappiamo che l’attuale sistema fiscale non è equo”.

Equità fiscale: esso è l’unico strumento per ripristinare la pace sociale, dare fiducia alla politica, ma soprattutto eliminare quelle diseguaglianze sociali ed economiche che esistono non solo in USA, ma in tutti gli stati del Mondo. È evidente che vi siano delle tassazioni volte a garantire gli interessi economici dei più ricchi; è evidente che le tassazioni siano volte ad acquisire risorse dai ceti medi e bassi della società. È evidente che tale sistema porti “DISEGUAGLIANZE”.

 I governi nazionali dovrebbero perseguire interessi collettivi, tassando in modo proporzionale i contribuenti in relazione al patrimonio che detengono. Tuttavia, l’appello dei 102 milionari e miliardari evidenzia altro: Si prende da chi non ha o da chi ha poco, si preserva il patrimonio di chi ha tanto. Per tale motivo “In Tax We Trust” si evidenzia una sola richiesta: “Per favore, tassateci di più”.
 

Chi sono i Milionari patriottici che combattono le disuguaglianze

USA, UK, Canada, Germania, Norvegia, Paesi Bassi, Austria e Danimarca: sono questi i paesi da cui provengono i Milionari patriottici. La punta di diamante è Abigail Disney, l’erede della Walt Disney Company.     Essere ricchi non significa non guardare al prossimo.  La ricchezza delle persone può essere usata anche per finalità assistenziali, purché con equità.

Infatti i milionari patriottici vogliono abbattere le disuguaglianze. Vogliono tasse permanenti sul loro patrimonio e su quello di tutte le persone ricche. In tempi di Covid è necessario aiutare lo Stato nell’implemento dei servizi pubblici  e della sanità pubblica, nonché nell’assistenza ai più deboli.

Tutto ciò lo si può fare soltanto abbattendo o  riducendo le disuguaglianze. I milionari patriottici  non sono martiri che vogliono essere tassati, ma si qualificano come patriottici, ossia Servono la Patria. Così come tutti i servitori della Patria, evidenziano che tutti i ricchi, compresi loro, debbano pagare di più. La spesa del singolo sostiene la collettività, sostiene lo Stato, sostiene la Patria.

Ecco, l’amore per la Patria deve essere superiore all’interesse personale e deve essere un sentimento di tutti coloro che si definiscono appartenenti ad uno Stato.
 

L’Oxfam condanna la ricchezza e il milionari  Patriottici condannano le disuguaglianze 

L’Oxfam ha condannato la ricchezza. Molti miliardari sono diventati ancora più ricchi, rendendo la pandemia un trampolino di lancio per le loro ricchezze. Tuttavia, nel contempo 163 milioni di persone sono cadute in povertà.

Dopo due giorni dalla denuncia dell’Oxfam, il The Guardian ha pubblica un rapporto.
 

La condanna alle disuguaglianze dei milionari patriottici

Non è sbagliato condannare le disuguaglianze, ma è sbagliato condannare le ricchezze.

L’accusa mossa dai milionari patriottici all’Oxfam è quella di attaccare la ricchezza in quanto tale, e di  non produrre proposte concrete volte a eliminare le disuguaglianze.

La ricchezza non è il nemico, ma il mezzo per distruggere il nemico. La ricchezza dell’uomo è il mezzo per distruggere le disuguaglianze sociali. La disuguaglianza è il male endemico che colpisce ogni uomo. Per questo motivo, tutti i governi devono tassare. L’equità della tassazione può limitare le disuguaglianze.  La condanna è evidente.

Sottolineano i milionari patriottici che “Davos non merita la fiducia del mondo. “Per tutte le innumerevoli ore trascorse a parlare di rendere il mondo un posto migliore, la conferenza ha prodotto poco valore tangibile in mezzo a un torrente di autocelebrazioni.                                       

Fino a quando i partecipanti non riconosceranno la soluzione semplice ed efficace  che li sta fissando in faccia – tassare i ricchi- le persone del mondo continueranno a vedere la loro cosiddetta dedizione a risolvere i problemi del mondo come poco più di una rappresentazione”.
 

Una proposta concreta per combattere le disuguaglianze

Se le parole dell’Oxfam viaggiano nel vento, la concretezza dei Milionari patriottici è evidente a tutti. Come è possibile combattere le discriminazioni condannando la ricchezza?

Non si può.

La Banca Mondiale nel 2021 ha esortato i paesi a considerare una tassa sul patrimonio e di ricostituire le casse statuali esaurite da covid, al fine di ridurre la disuguaglianza  e riconquistare la fiducia sociale. 

Per tale motivo, sulla base di uno studio che è stato condotto anche dall’Oxfam,  i milionari patriottici hanno proposto un’imposta sul patrimonio progressiva, che parte dal 2% per coloro che posseggono 5 milioni di dollari e 5 % per i miliardari.

Tale studio evidenzia che si potrebbero raccogliere circa 2.500 miliardi di dollari. Si tratta di una somma idonea a sostenere circa 2.3 miliardi di persone ad uscire dallo status di povertà.

Tale somma garantirebbe a tutti di avere una vita libera e dignitosa, di avere un lavoro, di accedere alle cure  e ai trattamenti sanitari. Insomma, l’imposta sul patrimonio progressiva può garantire la lotta alle disuguaglianze e può essere un mezzo idoneo a garantire quei principi che sono alla base dello Stato Sociale di Diritto, ossia di uno stato che pone al centro delle proprie azioni non l’interesse economico di pochi, bensì il riconoscimento e la tutela di quei diritti che sono propri dell’Essere Umano.