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Nessuna sentenza con l’Intelligenza artificiale: il Governo limita l’utilizzo dell’AI

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Nessuna sentenza con l’Intelligenza artificiale: il Governo limita l’utilizzo dell’AI

In coincidenza con l'approvazione dell'AI Act da parte del Parlamento europeo, il Governo italiano ha avviato il processo per l'emanazione di una normativa che si pone come obiettivo quello di regolare l’utilizzo dei sistemi di Intelligenza artificiale. Il 23 aprile 2024 è stato approvato un disegno di legge intitolato “Norme per lo sviluppo e l’adozione di tecnologie di Intelligenza artificiale”. Il testo di legge, approvato dal Consiglio dei ministri, dovrà superare ora il vaglio del Parlamento.

Lo scopo principale della proposta è quello di promuovere “un utilizzo corretto, trasparente e responsabile, in una dimensione antropocentrica, dell’Intelligenza artificiale, volto a coglierne le opportunità” (art. 1 d.d.l.). L’articolo 3 prevede l’utilizzo dei sistemi di AI nel rispetto dei diritti fondamentali previsti dalla Carta costituzionale e dal diritto dell’Unione europea, oltre ai principi di proporzionalità e trasparenza dei processi.  Il disegno di legge raccoglie una serie di principi generali riguardanti vari settori, designando strategie di sviluppo del mercato dell’Intelligenza artificiale mediante finanziamento e sperimentazione.

Un aspetto importante su cui soffermarsi riguarda la giustizia. In questo campo il Governo si propone di limitare alle attività strumentali l’utilizzo dei sistemi di AI. Nei tribunali i sistemi di Intelligenza artificiale potranno essere utilizzati per questioni di organizzazione del lavoro e per fornire un’assistenza alle attività dei magistrati. I giudici robot non potranno firmare le sentenze in tribunale, ma si limiteranno solo ad effettuare ricerche giurisprudenziali e dottrinali su precedenti casi analoghi. La decisione sulla interpretazione della legge e sulla valutazione dei fatti e delle prove sarà sempre e solo riservata al magistrato. 

Il disegno di legge limita l’uso dei sistemi di Intelligenza artificiale anche in ambito di professioni intellettuali. L’AI deve essere utilizzata solo come supporto all’attività professionale. Il lavoro umano e intellettuale deve sempre prevalere. Il professionista dovrà esporre in modo chiaro e trasparente se e come vengono utilizzati i sistemi di Intelligenza artificiale, scrivendo, se necessario e attraverso le rappresentanze di categorie, codici deontologici e di formazione all’uso delle tecnologie di AI. L’essere umano resta l’unico responsabile dei provvedimenti finali. 

Il disegno di legge, attualmente ancora in fase di elaborazione, stabilisce che il trattamento dei dati tramite l’impiego di sistemi di Intelligenza artificiale deve avvenire in modo etico e trasparente. I minori ultraquattordicenni potranno autorizzare l’utilizzo dei loro dati da parte dei sistemi di AI.