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Pablo Neruda e il primo giorno dell'anno

Un'emozionante poesia di Neruda sul Capodanno
Pablo Neruda e il primo giorno dell'anno
Pablo Neruda e il primo giorno dell'anno

Pablo Neruda e il primo giorno dell'anno

Pablo Neruda, pseudonimo di Ricardo Eliécer Neftalí Reyes Basoalto (Parral, 12 luglio 1904 – Santiago del Cile, 23 settembre 1973), è stato un poeta, diplomatico e politico cileno, considerato una delle più importanti figure della letteratura latino-americana del Novecento.

Usò lo pseudonimo di Pablo Neruda, in onore dello scrittore e poeta ceco Jan Neruda, nome che in seguito gli fu riconosciuto anche a livello legale. Definito da Gabriel García Márquez «il più grande poeta del XX secolo, in qualsiasi lingua» e considerato da Harold Bloom tra gli scrittori più rappresentativi del canone Occidentale, è stato insignito nel 1971 del Premio Nobel per la letteratura.

Tra le centinaia di liriche che Pablo Neruda ha scritto nel corso della sua vita, abbiamo scelto una delicata poesia sul primo giorno del nuovo anno.

Pablo Neruda ne parla come di un giorno qualsiasi, uguale agli altri come il pane di ieri, eppure così diverso, perchè Pablo Neruda intravede uno spiraglio di speranza.

E allora tanti auguri a tutti e benvenuto 2022. Che tu possa essere uguale e diverso dagli altri anni, un anno di speranza e di gioia.

 

Il Primo Giorno dell’Anno

Pablo Neruda


Lo distinguiamo dagli altri
come se fosse un cavallino
diverso da tutti i cavalli.

Gli adorniamo la fronte
con un nastro,
gli posiamo sul collo sonagli colorati,
e a mezzanotte
lo andiamo a ricevere
come se fosse
un esploratore che scende da una stella.

Come il pane assomiglia
al pane di ieri,
come un anello a tutti gli anelli…
La terra accoglierà questo giorno
dorato, grigio, celeste,
lo dispiegherà in colline
lo bagnerà con frecce
di trasparente pioggia
e poi lo avvolgerà
nell’ombra.

Eppure
piccola porta della speranza,
nuovo giorno dell’anno,
sebbene tu sia uguale agli altri
come i pani
a ogni altro pane,
ci prepariamo a viverti in altro modo,
ci prepariamo a mangiare, a fiorire,
a sperare