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Pazienza

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Ph. Antonio Capodieci / hoseshoeBand

"Che bisogna fare?" domandò il piccolo principe.

"Bisogna essere molto pazienti", rispose la volpe.

Pazienza è una parola antica e altrettanto antichi sono i proverbi, le narrazioni, le favole e i miti sulla pazienza che attraversano le culture.

Al crocevia tra cultura orientale e occidentale, due sono le forme di pazienza che si stagliano quasi in forme pure. La prima è attesa gentile di tempi adeguati come nel rito del tè o nella metodica preparazione dell’arciere all’arte zen del tiro con l’arco. La seconda è la salda rassegnazione di Giobbe, che proprio grazie alla pazienza, supera le molte prove a cui è sottoposto, lasciando questo mondo “sazio di giorni”. Questo secondo tipo di pazienza è ferma sopportazione delle avversità.

La pazienza sembra essere una virtù dimenticata. Quanto più l’esperienza di vita quotidiana si caratterizza per un tempo frammentato tra attività diverse, nel corso delle quali si riducono i tempi di ascolto e di attenzione, tanto più è difficile trovare le risorse interiori per essere pazienti.

L’iper-connessione tecnologica, la velocità che divora informazioni e notizie, il limite dei 60 secondi per confezionare video da caricare su alcuni social network sembrano essere incompatibili con la pazienza. Quest’ultima sembra aver ceduto il posto alla fretta che porta a un ascolto distratto e a una visione approssimativa dell’altro, le uniche modalità apparentemente compatibili rispetto a giornate fitte di impegni durante le quali ci vengono chieste risposte rapide ed efficienti su tutto.

Eppure, la pazienza è una virtù essenziale, tanto più importante da praticare quanto più è rivolta verso noi stessi.

La vera difficoltà non è tanto essere pazienti con gli altri quanto essere pazienti con noi stessi e consentire quei tempi interiori che si fanno luoghi in cui maturano le scelte fondamentali.

Una pazienza irrinunciabile, fatta di fiducia e di riflessione, di attesa e di speranza, è, ad esempio, quella necessaria alla ricerca scientifica. Messa a dura prova dall’urgenza di trovare risposte a eventi drammatici, come insegna la questione dei vaccini per la malattia da COVID-19, la pazienza si rivela fondamentale anche nei risvolti comportamentali della cautela e della tenacia.

La pazienza è tenuta insieme da due qualità del vivere: la gentilezza e il coraggio. Trama e ordito di una tela più resistente di altre, specie se confezionate in tutta fretta, con malagrazia e con la paura di fallire.

La pazienza è forza mite del filo di seta, è arte del negoziato, è attitudine a usare parole generative capaci di schiudere, nell’attesa attiva del domani, la speranza. È persino capace di nobilitare insetti come le zanzare, create, secondo Giacomo Leopardi, proprio per “esercitare gli uomini nell’arte della pazienza”.