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Quarantena breve in arrivo senza tamponi al rientro

Aperto il tavolo di confronto tra il Governo e le Regioni
Quarantena abolita per i vaccinati
Quarantena abolita per i vaccinati

Quarantena breve in arrivo senza tamponi al rientro
 

Le Regioni hanno manifestato al Governo diverse perplessità sulle misure attualmente adottate per impedire al Paese di bloccarsi a causa dell’elevato numero di lavoratori in quarantena. Sebbene non sia stato dichiarato il lockdown la situazione di fatto è la medesima.

Le principali richieste presentate sono la sospensione della quarantena per i contatti dei positivi anche senza bisogno di un tampone negativo, la possibilità per i positivi asintomatici di uscire dalla quarantena dopo cinque giorni e la terza richiesta si basa sulla possibilità di non sospendere il green pass per le persone asintomatiche contagiate.
 

Quarantena breve: le attuali misure e cosa potrebbe cambiare

Dal 31 dicembre 2021 sono infatti entrate in vigore le nuove norme sulla quarantena breve per le persone che hanno avuto un contatto stretto con un positivo al COVID-19.

In particolare, il decreto prevede che, in caso di contatto stretto con un soggetto risultato positivo, la quarantena preventiva non si deve applicare:  

- alle persone che hanno completato il ciclo vaccinale “primario” da 120 giorni o meno; 
- alle persone che sono guarite dal COVID-19 da 120 giorni o meno; 
- alle persone che hanno ricevuto la dose di richiamo del vaccino (cosiddetta “terza dose” o “booster”).

A tutti questi soggetti si applica la cosiddetta auto sorveglianza. Questi soggetti possono uscire di casa, verificando di non aver sviluppato sintomi da Covid e devono indossare obbligatoriamente la mascherina Ffp2. Se nei 5 giorni di auto-sorveglianza si manifestano dei sintomi, devono sottoporsi a un test (molecolare o rapido antigenico) all’undicesimo giorno dal contatto avuto con il positivo.

In caso di contatto stretto con un positivo, il cittadino che ha completato il ciclo vaccinale da più di 120 giorni e che abbia comunque un green pass rafforzato valido, se asintomatico, si deve sottoporre ad una quarantena breve di 5 giorni con obbligo di un test molecolare o antigenico negativo al quinto giorno.

Mentre, per i soggetti non vaccinati, che non abbiano completato il ciclo vaccinale o che abbiano completato il ciclo vaccinale da meno di 14 giorni, continua a vigere la quarantena di 10 giorni dall’ultime esposizione, con obbligo di un test molecolare o antigenico negativo al decimo giorno.

In tutti i casi descritti, per la cessazione della quarantena è necessario l’esito negativo di un test antigenico rapido o molecolare, il cui risultato, nel caso in cui il test sia effettuato presso cliniche private, deve essere trasmesso alla Asl.

Le richieste delle Regioni riguardano proprio alcuni di questi punti, cioè la necessità di introdurre una  quarantena breve nei seguenti casi. Per i contatti stretti con un positivo si richiede che l’auto-sorveglianza duri cinque giorni senza necessità di un tampone negativo. Questa misura aiuterebbe soprattutto le scuole, gli studenti e le famiglie, le quali vanno incontro a numerosi cicli di quarantena a causa del numero elevato di contagi tra studenti. Inoltre, in caso di positivi asintomatici, si richiede di adottare la misura statunitense: dopo una quarantena breve di cinque giorni si può uscire anche senza la necessità di un tampone negativo o del certificato di guarigione. Si parte dal presupposto che un asintomatico, dopo la fase di incubazione non è più contagioso.

Tra le altre richieste poi vi è la mancata sospensione del green pass per chi risulta positivo, il sistema infatti di disattivazione e attivazione del certificato verde crea numerosi disagi a chi, anche in seguito al test negativo, non si vede riattivato il green pass e non può quindi recarsi a lavoro o a scuola.

Concludendo, viene richiesta oltre alla quarantena breve anche una revisione delle restrizioni e dei parametri per l’adozione delle fasce di colore tra le Regioni. I Governatori vogliono infatti evitare nuove chiusure, restrizioni e danni all’economia locale, oltre alla necessità di dover far adottare la Dad nelle scuole.