Überlange Verfahrensdauer (durata eccessiva dei procedimenti giudiziari): nuova legge nella Repubblica federale tedesca

I

Nel 2006 la Repubblica federale tedesca è stata condannata per la prima volta dalla Corte europea dei Diritti dell´ Uomo (CEDU) “wegen überlanger Verfahrensdauer“. A questa condanna, fino alla metà del 2011, sono seguite altre 125 e l´ammontare complessivo dei risarcimenti sborsati è stato di ca. 944.000.- Euro.

Esaminando le statistiche pubblicate dall´Istituto federale di statistica, la durata dei procedimenti, a prima vista, non sembra particolarmente lunga, se si considerano i seguenti dati:

A) Procedimenti civili ordinari – 1° grado - durata media – nel 2009:

4,7 mesi dinanzi ad Amtsgerichte

8,1 mesi dinanzi a Landgerichte .

Tuttavia la durata varia da Land a Land, in quanto in quello “più virtuoso”, la durata 

dinanzi agli Amtsgerichte è, in media, di soli 3,9 mesi

dinanzi ai Landgerichte di 6,3 mesi;

in quello “meno virtuoso”

è di 5,8 mesi dinanzi agli Amtsgerichte e

di 11 mesi dinanzi ai Landgerichte.

Soltanto il 13% dei procedimenti civili ordinari dura più di un anno e nel 6% dei casi si superano i due anni.

B) Procedimenti dinanzi all´Arbeitsgericht - 1° grado - durata media -

nel 2009 : 3 mesi

nel 2005: 3 mesi e 15 giorni.

C) Procedimenti davanti al Familiengericht - 1° grado - durata media -

nel 2009 : 10 mesi

nel 2005: 11 mesi.

D) Procedimenti dinanzi al Sozialgericht - 1° grado - durata media:

nel 2009 : 14 mesi

nel 2005 : 13 mesi.

E) Procedimenti dinanzi al Verwaltungsgericht - 1° grado - durata media:

nel 2009 : 11 mesi

nel 2005 : 14 mesi.

F) Procedimenti dinanzi ai Finanzgerichte - 1° grado - durata media:

17,5 mesi.

G) Procedimenti penali ordinari - 1° grado - durata media

nel 2009 - 4 mesi

nel 2005 - 4 mesi e 10 gg.

H) Procedimenti dinanzi al Jugendgericht** - 1° grado - durata media

nel 2009 - 5,8 mesi

**Questi procedimenti di 1° grado vengono definiti nel periodo di tempo più breve in Baviera (4,6 mesi), mentre occorrono 8,2 mesi per la loro definizione nel Saarland.

II

Come si vede, rispetto al 2005, nella “Verfahrensdauer” dinanzi alle autorità giudiziarie, è stata registrata, nel 2009, una diminuzione, fatta eccezione per i procedimenti civili ordinari e per quelli dinanzi ai Sozialgerichte. La riduzione più consistente dei “tempi della giustizia” è stata riscontrata dinanzi ai Verwaltungsgerichte che, nel 2005, erano oberati di lavoro a causa delle richieste di asilo che poi si sono ridotte notevolmente in seguito alla riforma dell´“Asylrecht”.

Attualmente prestano servizio in Germania ca. 15.000 giudici (il cui numero si è ridotto di ca. il 4% rispetto al 2000, mentre quello dei PM, sempre rispetto al 2000, ha subito un aumento del 2% ca. ed è ora di ca. 5.200 unità. Per ogni 100.000 abitanti, vi sono, in media, 18 giudici, anche se si registrano variazioni non trascurabili da Land a Land. La maggiore “Richterdichte” si riscontra ad Amburgo e a Berlino (che è, rispettivamente, di 29 e di 28) mentre quella minore si ha nel Baden-Würtemberg (14) ed in Baviera (16).

III

Nel decennio passato, vari sono stati i tentativi di emanare una legge volta a contrastare la “überlange Verfahrensdauer” o, perlomeno, ad assicurare – secondo criteri uniformi in tutti i Länder – un risarcimento adeguato all´”utente della giustizia”, al quale la durata eccessiva del procedimento ha arrecato danni, anche non soltanto patrimoniali. In mancanza di uno “spezifischen Rechtsbehelf”, è stato fatto ricorso alla “außerordentlichen Beschwerde” che ha però assicurato un trattamento tutt´ altro che uniforme e lineare non soltanto nei vari Länder, ma anche dinanzi alle diverse autorità giudiziarie nell´ambito dello stesso Land.

Già nell´aprile del 2003, la Corte costituzionale federale (BVG=Bundesverfassungsgericht) aveva rivolto un chiaro monito al legislatore, postulando “Rechtsbehelfsklarheit im geschriebenen Recht”. Cio´ con riferimento alle garanzie previste dall´ art.19, c. 4° e 20, c. 3° della Costituzione federale (GG) nonchè dall´ art. 6, 1° c. della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell´uomo e delle libertà fondamentali, firmata a Roma il 4.11.1950 (che prevede il “Rechtsschutz in angemessener Zeit”, cioè la tutela dei diritti entro un ragionevole periodo di tempo). Nell´ottobre del 2006, la Corte europea dei diritti dell´uomo (CEDU), in una sua sentenza innovativa rispetto alla propria giurisprudenza anteriore, seguita poi da altre pronunzie analoghe, ha statuito che la durata eccessiva di un procedimento giudiziario viola non soltanto l´art. 6, 1° c. della Convenzione del 1950 (che garantisce il diritto di ogni persona ad un “faires und zügiges Verfahren”), ma anche l´ art. 13 della predetta Convenzione che prevede l´obbligo, da parte degli Stati aderenti, di predisporre, nella loro legislazione interna, rimedi efficaci contro la durata eccessiva dei procedimenti giudiziari ed il diritto ad un adeguato risarcimento dei danni sofferti se i “tempi della giustizia” non sono quelli che deve avere un “zügiges Verfahren”.

IV

Ha ritenuto, la CEDU, che un “Rechtsbehelf” in uno Stato aderente alla Convenzione del 1950 è da considerare efficace, se è idoneo ad indurre le autorità giudiziarie dei singoli Stati a ridurre i tempi necessari per le decisioni (si parla in proposito di “präventiver Wirkung”) o, perlomeno, ad assicurare all´”utente della giustizia” un adeguato risarcimento, anche dei danni di natura non patrimoniale, in conseguenza dell´ eccessiva durata del procedimento (“kompensatorische Wirkung”) .

L´”Amtshaftungsanspruch” previsto dal § 839 BGB (codice civile) in relazione all´art. 34 del “Grundgesetz” (Costituzione federale) è applicabile in caso di ”pflichtwidrige Verzögerung”; deve quindi trattarsi di una “schuldhafte Verzögerung” (ritardo ascrivibile a colpa) ed il risarcimento del danno era escluso per qualsiasi specie di danno non patrimoniale. La legge federale – approvata sia dal Bundestag che dal Bundesrat - prevede ora, in casi di “überlanger Verfahrensdauer”, il diritto al risarcimento dei danni anche non patrimoniali. Ai fini della valutazione della durata eccessiva di un procedimento, si deve tenere conto della complessità del medesimo e del comportamento delle parti nonchè di terzi.

V

Presupposto indispensabile per il conseguimento del risarcimento è la “Verzögerungsrüge”, da indirizzare all´autorità giudiziaria, presso la quale pende il procedimento (c.d. “Ausgangsgericht”). Con tale atto (a proposito del quale si è parlato di un “Beschleunigungseffekt “(effetto acceleratore)), si chiede di ovviare al ritardo. La “Verzögerungsrüge” può essere ripetuta non prima che siano trascorsi 6 mesi dalla proposizione di quella precedente. In caso di rimessione del procedimento ad altro giudice, la “Rüge” deve essere rinnovata dinanzi allo stesso.

Persistendo il ritardo, può essere proposta la “Entschädigungsklage”, ma non prima che siano passati 6 mesi dalla data di proposizione della prima “Verzögerungsrüge”. Il termine ultimo per proporre la “Entschädigungsklage”, non può eccedere i 6 mesi dalla data di passaggio in giudicato del provvedimento emesso a conclusione del procedimento caratterizzato da “überlanger Verfahrensdauer”.

VI

Competente per la decisione sull´“Entschädigungsklage” (competenza inderogabile) è la Corte d´ Appello (il c.d. Entschädigungsgericht), nella cui giurisdizione ha sede l´Amtsgericht o il Landgericht, dinanzi al quale si è verificata la “überlange Verfahrensdauer”. Quando si tratta di autorità giudiziarie federali, la competenza spetta alla Corte suprema federale (BGH). Le norme procedimentali da osservare sono quelle (in quanto compatibili) previste per i giudizi di primo grado dinanzi al Landgericht, ma la liquidazione delle spese di causa al termine dell´”Entschägigungsverfahren” avviene secondo criteri di equità (“nach billigem Ermessen”).

Se la “Entschädigungsklage” viene ritenuta fondata, vanno risarciti i danni patrimoniali (se p. es. a causa dell´eccessiva durata del procedimento è stato dichiarato il fallimento di una società ) e quelli non patrimoniali; questi ultimi vengono presunti e quantificati dal legislatore in Euro 1.200.- per ciascun anno di ritardo. Se, nel caso concreto, emergono circostanze tali da far ritenere inadeguata la predetta somma, per difetto o per eccesso, è possibile derogare dalla liquidazione “standard”, fissata dal legislatore. Il risarcimento dei danni viene concesso indipendentemente da un´eventuale colpa imputabile all´ autoritàgiudiziaria procedente (p. es. se il ritardo è dovuto a carenze di organico o comunque a “Strukturmängel”).

Con la suddetta legge - la cui emanazione, in base agli artt. 74 e 72, 2° c. della Costituzione federale (“Wahrung der Rechtseinheit im gesamtstaatlichen Interesse”), è di competenza del „Bund“ – è stata colmata, come ha precisato l´ attuale titolare del Ministero della giustizia, una lacuna (“Rechtslücke”) in materia di tutela dei diritti degli “utenti della giustizia”. Il risarcimento è dovuto dal Land, se l´autorità giudizaria ha sede nello Stato facente parte della federazione; dal Bund, se si tratta di autorità giudiziaria federale.

VII

La proposizione dell´”Entschädigungsklage” è ammissibile – previa “Verzögerungsrüge” - anche con riferimento a procedimenti dinanzi alla Corte costituzionale federale (“Bundesverfassungsgericht”), se il ricorrente, a causa della “überlange Verfahrensdauer”, ha subito danni. A differenza di quanto previsto per i procedimenti dinanzi agli Amtsgerichte ed ai Landgerichte, la Verzögerungsrüge riguardante un procedimento dinanzi alla Corte costituzionale federale, puo´ essere proposta soltanto trascorso un anno dalla data in cui è pervenuto il ricorso.

La proposizione dell´“Entschädigungsklage” è ammissibile, trascorsi almeno 6 mesi dalla data in cui è pervenuta la “Verzögerungsrüge”. Competente per la decisione della “Entschädigunsklage” è un´apposita “Beschwerdekammer”, istituita presso la Corte costituzionale federale e composta da due giudici di ogni sezione (nominati – per la durata di 2 anni – dal “plenum”. La “Beschwerdekammer” decide con “Beschluss” che non deve essere motivato (“bedarf keiner Begründung”) e che non è impugnabile.

I

Nel 2006 la Repubblica federale tedesca è stata condannata per la prima volta dalla Corte europea dei Diritti dell´ Uomo (CEDU) “wegen überlanger Verfahrensdauer“. A questa condanna, fino alla metà del 2011, sono seguite altre 125 e l´ammontare complessivo dei risarcimenti sborsati è stato di ca. 944.000.- Euro.

Esaminando le statistiche pubblicate dall´Istituto federale di statistica, la durata dei procedimenti, a prima vista, non sembra particolarmente lunga, se si considerano i seguenti dati:

A) Procedimenti civili ordinari – 1° grado - durata media – nel 2009:

4,7 mesi dinanzi ad Amtsgerichte

8,1 mesi dinanzi a Landgerichte .

Tuttavia la durata varia da Land a Land, in quanto in quello “più virtuoso”, la durata 

dinanzi agli Amtsgerichte è, in media, di soli 3,9 mesi

dinanzi ai Landgerichte di 6,3 mesi;

in quello “meno virtuoso”

è di 5,8 mesi dinanzi agli Amtsgerichte e

di 11 mesi dinanzi ai Landgerichte.

Soltanto il 13% dei procedimenti civili ordinari dura più di un anno e nel 6% dei casi si superano i due anni.

B) Procedimenti dinanzi all´Arbeitsgericht - 1° grado - durata media -

nel 2009 : 3 mesi

nel 2005: 3 mesi e 15 giorni.

C) Procedimenti davanti al Familiengericht - 1° grado - durata media -

nel 2009 : 10 mesi

nel 2005: 11 mesi.

D) Procedimenti dinanzi al Sozialgericht - 1° grado - durata media:

nel 2009 : 14 mesi

nel 2005 : 13 mesi.

E) Procedimenti dinanzi al Verwaltungsgericht - 1° grado - durata media:

nel 2009 : 11 mesi

nel 2005 : 14 mesi.

F) Procedimenti dinanzi ai Finanzgerichte - 1° grado - durata media:

17,5 mesi.

G) Procedimenti penali ordinari - 1° grado - durata media

nel 2009 - 4 mesi

nel 2005 - 4 mesi e 10 gg.

H) Procedimenti dinanzi al Jugendgericht** - 1° grado - durata media

nel 2009 - 5,8 mesi

**Questi procedimenti di 1° grado vengono definiti nel periodo di tempo più breve in Baviera (4,6 mesi), mentre occorrono 8,2 mesi per la loro definizione nel Saarland.

II

Come si vede, rispetto al 2005, nella “Verfahrensdauer” dinanzi alle autorità giudiziarie, è stata registrata, nel 2009, una diminuzione, fatta eccezione per i procedimenti civili ordinari e per quelli dinanzi ai Sozialgerichte. La riduzione più consistente dei “tempi della giustizia” è stata riscontrata dinanzi ai Verwaltungsgerichte che, nel 2005, erano oberati di lavoro a causa delle richieste di asilo che poi si sono ridotte notevolmente in seguito alla riforma dell´“Asylrecht”.

Attualmente prestano servizio in Germania ca. 15.000 giudici (il cui numero si è ridotto di ca. il 4% rispetto al 2000, mentre quello dei PM, sempre rispetto al 2000, ha subito un aumento del 2% ca. ed è ora di ca. 5.200 unità. Per ogni 100.000 abitanti, vi sono, in media, 18 giudici, anche se si registrano variazioni non trascurabili da Land a Land. La maggiore “Richterdichte” si riscontra ad Amburgo e a Berlino (che è, rispettivamente, di 29 e di 28) mentre quella minore si ha nel Baden-Würtemberg (14) ed in Baviera (16).

III

Nel decennio passato, vari sono stati i tentativi di emanare una legge volta a contrastare la “überlange Verfahrensdauer” o, perlomeno, ad assicurare – secondo criteri uniformi in tutti i Länder – un risarcimento adeguato all´”utente della giustizia”, al quale la durata eccessiva del procedimento ha arrecato danni, anche non soltanto patrimoniali. In mancanza di uno “spezifischen Rechtsbehelf”, è stato fatto ricorso alla “außerordentlichen Beschwerde” che ha però assicurato un trattamento tutt´ altro che uniforme e lineare non soltanto nei vari Länder, ma anche dinanzi alle diverse autorità giudiziarie nell´ambito dello stesso Land.

Già nell´aprile del 2003, la Corte costituzionale federale (BVG=Bundesverfassungsgericht) aveva rivolto un chiaro monito al legislatore, postulando “Rechtsbehelfsklarheit im geschriebenen Recht”. Cio´ con riferimento alle garanzie previste dall´ art.19, c. 4° e 20, c. 3° della Costituzione federale (GG) nonchè dall´ art. 6, 1° c. della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell´uomo e delle libertà fondamentali, firmata a Roma il 4.11.1950 (che prevede il “Rechtsschutz in angemessener Zeit”, cioè la tutela dei diritti entro un ragionevole periodo di tempo). Nell´ottobre del 2006, la Corte europea dei diritti dell´uomo (CEDU), in una sua sentenza innovativa rispetto alla propria giurisprudenza anteriore, seguita poi da altre pronunzie analoghe, ha statuito che la durata eccessiva di un procedimento giudiziario viola non soltanto l´art. 6, 1° c. della Convenzione del 1950 (che garantisce il diritto di ogni persona ad un “faires und zügiges Verfahren”), ma anche l´ art. 13 della predetta Convenzione che prevede l´obbligo, da parte degli Stati aderenti, di predisporre, nella loro legislazione interna, rimedi efficaci contro la durata eccessiva dei procedimenti giudiziari ed il diritto ad un adeguato risarcimento dei danni sofferti se i “tempi della giustizia” non sono quelli che deve avere un “zügiges Verfahren”.

IV

Ha ritenuto, la CEDU, che un “Rechtsbehelf” in uno Stato aderente alla Convenzione del 1950 è da considerare efficace, se è idoneo ad indurre le autorità giudiziarie dei singoli Stati a ridurre i tempi necessari per le decisioni (si parla in proposito di “präventiver Wirkung”) o, perlomeno, ad assicurare all´”utente della giustizia” un adeguato risarcimento, anche dei danni di natura non patrimoniale, in conseguenza dell´ eccessiva durata del procedimento (“kompensatorische Wirkung”) .

L´”Amtshaftungsanspruch” previsto dal § 839 BGB (codice civile) in relazione all´art. 34 del “Grundgesetz” (Costituzione federale) è applicabile in caso di ”pflichtwidrige Verzögerung”; deve quindi trattarsi di una “schuldhafte Verzögerung” (ritardo ascrivibile a colpa) ed il risarcimento del danno era escluso per qualsiasi specie di danno non patrimoniale. La legge federale – approvata sia dal Bundestag che dal Bundesrat - prevede ora, in casi di “überlanger Verfahrensdauer”, il diritto al risarcimento dei danni anche non patrimoniali. Ai fini della valutazione della durata eccessiva di un procedimento, si deve tenere conto della complessità del medesimo e del comportamento delle parti nonchè di terzi.

V

Presupposto indispensabile per il conseguimento del risarcimento è la “Verzögerungsrüge”, da indirizzare all´autorità giudiziaria, presso la quale pende il procedimento (c.d. “Ausgangsgericht”). Con tale atto (a proposito del quale si è parlato di un “Beschleunigungseffekt “(effetto acceleratore)), si chiede di ovviare al ritardo. La “Verzögerungsrüge” può essere ripetuta non prima che siano trascorsi 6 mesi dalla proposizione di quella precedente. In caso di rimessione del procedimento ad altro giudice, la “Rüge” deve essere rinnovata dinanzi allo stesso. >I

Nel 2006 la Repubblica federale tedesca è stata condannata per la prima volta dalla Corte europea dei Diritti dell´ Uomo (CEDU) “wegen überlanger Verfahrensdauer“. A questa condanna, fino alla metà del 2011, sono seguite altre 125 e l´ammontare complessivo dei risarcimenti sborsati è stato di ca. 944.000.- Euro.

Esaminando le statistiche pubblicate dall´Istituto federale di statistica, la durata dei procedimenti, a prima vista, non sembra particolarmente lunga, se si considerano i seguenti dati:

A) Procedimenti civili ordinari – 1° grado - durata media – nel 2009:

4,7 mesi dinanzi ad Amtsgerichte

8,1 mesi dinanzi a Landgerichte .

Tuttavia la durata varia da Land a Land, in quanto in quello “più virtuoso”, la durata 

dinanzi agli Amtsgerichte è, in media, di soli 3,9 mesi

dinanzi ai Landgerichte di 6,3 mesi;

in quello “meno virtuoso”

è di 5,8 mesi dinanzi agli Amtsgerichte e

di 11 mesi dinanzi ai Landgerichte.

Soltanto il 13% dei procedimenti civili ordinari dura più di un anno e nel 6% dei casi si superano i due anni.

B) Procedimenti dinanzi all´Arbeitsgericht - 1° grado - durata media -

nel 2009 : 3 mesi

nel 2005: 3 mesi e 15 giorni.

C) Procedimenti davanti al Familiengericht - 1° grado - durata media -

nel 2009 : 10 mesi

nel 2005: 11 mesi.

D) Procedimenti dinanzi al Sozialgericht - 1° grado - durata media:

nel 2009 : 14 mesi

nel 2005 : 13 mesi.

E) Procedimenti dinanzi al Verwaltungsgericht - 1° grado - durata media:

nel 2009 : 11 mesi

nel 2005 : 14 mesi.

F) Procedimenti dinanzi ai Finanzgerichte - 1° grado - durata media:

17,5 mesi.

G) Procedimenti penali ordinari - 1° grado - durata media

nel 2009 - 4 mesi

nel 2005 - 4 mesi e 10 gg.

H) Procedimenti dinanzi al Jugendgericht** - 1° grado - durata media

nel 2009 - 5,8 mesi

**Questi procedimenti di 1° grado vengono definiti nel periodo di tempo più breve in Baviera (4,6 mesi), mentre occorrono 8,2 mesi per la loro definizione nel Saarland.

II

Come si vede, rispetto al 2005, nella “Verfahrensdauer” dinanzi alle autorità giudiziarie, è stata registrata, nel 2009, una diminuzione, fatta eccezione per i procedimenti civili ordinari e per quelli dinanzi ai Sozialgerichte. La riduzione più consistente dei “tempi della giustizia” è stata riscontrata dinanzi ai Verwaltungsgerichte che, nel 2005, erano oberati di lavoro a causa delle richieste di asilo che poi si sono ridotte notevolmente in seguito alla riforma dell´“Asylrecht”.

Attualmente prestano servizio in Germania ca. 15.000 giudici (il cui numero si è ridotto di ca. il 4% rispetto al 2000, mentre quello dei PM, sempre rispetto al 2000, ha subito un aumento del 2% ca. ed è ora di ca. 5.200 unità. Per ogni 100.000 abitanti, vi sono, in media, 18 giudici, anche se si registrano variazioni non trascurabili da Land a Land. La maggiore “Richterdichte” si riscontra ad Amburgo e a Berlino (che è, rispettivamente, di 29 e di 28) mentre quella minore si ha nel Baden-Würtemberg (14) ed in Baviera (16).

III

Nel decennio passato, vari sono stati i tentativi di emanare una legge volta a contrastare la “überlange Verfahrensdauer” o, perlomeno, ad assicurare – secondo criteri uniformi in tutti i Länder – un risarcimento adeguato all´”utente della giustizia”, al quale la durata eccessiva del procedimento ha arrecato danni, anche non soltanto patrimoniali. In mancanza di uno “spezifischen Rechtsbehelf”, è stato fatto ricorso alla “außerordentlichen Beschwerde” che ha però assicurato un trattamento tutt´ altro che uniforme e lineare non soltanto nei vari Länder, ma anche dinanzi alle diverse autorità giudiziarie nell´ambito dello stesso Land.

Già nell´aprile del 2003, la Corte costituzionale federale (BVG=Bundesverfassungsgericht) aveva rivolto un chiaro monito al legislatore, postulando “Rechtsbehelfsklarheit im geschriebenen Recht”. Cio´ con riferimento alle garanzie previste dall´ art.19, c. 4° e 20, c. 3° della Costituzione federale (GG) nonchè dall´ art. 6, 1° c. della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell´uomo e delle libertà fondamentali, firmata a Roma il 4.11.1950 (che prevede il “Rechtsschutz in angemessener Zeit”, cioè la tutela dei diritti entro un ragionevole periodo di tempo). Nell´ottobre del 2006, la Corte europea dei diritti dell´uomo (CEDU), in una sua sentenza innovativa rispetto alla propria giurisprudenza anteriore, seguita poi da altre pronunzie analoghe, ha statuito che la durata eccessiva di un procedimento giudiziario viola non soltanto l´art. 6, 1° c. della Convenzione del 1950 (che garantisce il diritto di ogni persona ad un “faires und zügiges Verfahren”), ma anche l´ art. 13 della predetta Convenzione che prevede l´obbligo, da parte degli Stati aderenti, di predisporre, nella loro legislazione interna, rimedi efficaci contro la durata eccessiva dei procedimenti giudiziari ed il diritto ad un adeguato risarcimento dei danni sofferti se i “tempi della giustizia” non sono quelli che deve avere un “zügiges Verfahren”.

IV

Ha ritenuto, la CEDU, che un “Rechtsbehelf” in uno Stato aderente alla Convenzione del 1950 è da considerare efficace, se è idoneo ad indurre le autorità giudiziarie dei singoli Stati a ridurre i tempi necessari per le decisioni (si parla in proposito di “präventiver Wirkung”) o, perlomeno, ad assicurare all´”utente della giustizia” un adeguato risarcimento, anche dei danni di natura non patrimoniale, in conseguenza dell´ eccessiva durata del procedimento (“kompensatorische Wirkung”) .

L´”Amtshaftungsanspruch” previsto dal § 839 BGB (codice civile) in relazione all´art. 34 del “Grundgesetz” (Costituzione federale) è applicabile in caso di ”pflichtwidrige Verzögerung”; deve quindi trattarsi di una “schuldhafte Verzögerung” (ritardo ascrivibile a colpa) ed il risarcimento del danno era escluso per qualsiasi specie di danno non patrimoniale. La legge federale – approvata sia dal Bundestag che dal Bundesrat - prevede ora, in casi di “überlanger Verfahrensdauer”, il diritto al risarcimento dei danni anche non patrimoniali. Ai fini della valutazione della durata eccessiva di un procedimento, si deve tenere conto della complessità del medesimo e del comportamento delle parti nonchè di terzi.

V

Presupposto indispensabile per il conseguimento del risarcimento è la “Verzögerungsrüge”, da indirizzare all´autorità giudiziaria, presso la quale pende il procedimento (c.d. “Ausgangsgericht”). Con tale atto (a proposito del quale si è parlato di un “Beschleunigungseffekt “(effetto acceleratore)), si chiede di ovviare al ritardo. La “Verzögerungsrüge” può essere ripetuta non prima che siano trascorsi 6 mesi dalla proposizione di quella precedente. In caso di rimessione del procedimento ad altro giudice, la “Rüge” deve essere rinnovata dinanzi allo stesso.

Persistendo il ritardo, può essere proposta la “Entschädigungsklage”, ma non prima che siano passati 6 mesi dalla data di proposizione della prima “Verzögerungsrüge”. Il termine ultimo per proporre la “Entschädigungsklage”, non può eccedere i 6 mesi dalla data di passaggio in giudicato del provvedimento emesso a conclusione del procedimento caratterizzato da “überlanger Verfahrensdauer”.

VI

Competente per la decisione sull´“Entschädigungsklage” (competenza inderogabile) è la Corte d´ Appello (il c.d. Entschädigungsgericht), nella cui giurisdizione ha sede l´Amtsgericht o il Landgericht, dinanzi al quale si è verificata la “überlange Verfahrensdauer”. Quando si tratta di autorità giudiziarie federali, la competenza spetta alla Corte suprema federale (BGH). Le norme procedimentali da osservare sono quelle (in quanto compatibili) previste per i giudizi di primo grado dinanzi al Landgericht, ma la liquidazione delle spese di causa al termine dell´”Entschägigungsverfahren” avviene secondo criteri di equità (“nach billigem Ermessen”).

Se la “Entschädigungsklage” viene ritenuta fondata, vanno risarciti i danni patrimoniali (se p. es. a causa dell´eccessiva durata del procedimento è stato dichiarato il fallimento di una società ) e quelli non patrimoniali; questi ultimi vengono presunti e quantificati dal legislatore in Euro 1.200.- per ciascun anno di ritardo. Se, nel caso concreto, emergono circostanze tali da far ritenere inadeguata la predetta somma, per difetto o per eccesso, è possibile derogare dalla liquidazione “standard”, fissata dal legislatore. Il risarcimento dei danni viene concesso indipendentemente da un´eventuale colpa imputabile all´ autoritàgiudiziaria procedente (p. es. se il ritardo è dovuto a carenze di organico o comunque a “Strukturmängel”).

Con la suddetta legge - la cui emanazione, in base agli artt. 74 e 72, 2° c. della Costituzione federale (“Wahrung der Rechtseinheit im gesamtstaatlichen Interesse”), è di competenza del „Bund“ – è stata colmata, come ha precisato l´ attuale titolare del Ministero della giustizia, una lacuna (“Rechtslücke”) in materia di tutela dei diritti degli “utenti della giustizia”. Il risarcimento è dovuto dal Land, se l´autorità giudizaria ha sede nello Stato facente parte della federazione; dal Bund, se si tratta di autorità giudiziaria federale.

VII

La proposizione dell´”Entschädigungsklage” è ammissibile – previa “Verzögerungsrüge” - anche con riferimento a procedimenti dinanzi alla Corte costituzionale federale (“Bundesverfassungsgericht”), se il ricorrente, a causa della “überlange Verfahrensdauer”, ha subito danni. A differenza di quanto previsto per i procedimenti dinanzi agli Amtsgerichte ed ai Landgerichte, la Verzögerungsrüge riguardante un procedimento dinanzi alla Corte costituzionale federale, puo´ essere proposta soltanto trascorso un anno dalla data in cui è pervenuto il ricorso.

La proposizione dell´“Entschädigungsklage” è ammissibile, trascorsi almeno 6 mesi dalla data in cui è pervenuta la “Verzögerungsrüge”. Competente per la decisione della “Entschädigunsklage” è un´apposita “Beschwerdekammer”, istituita presso la Corte costituzionale federale e composta da due giudici di ogni sezione (nominati – per la durata di 2 anni – dal “plenum”. La “Beschwerdekammer” decide con “Beschluss” che non deve essere motivato (“bedarf keiner Begründung”) e che non è impugnabile.