Una visione fonte di scoperte sensazionali per conoscere sé stessi

Una visione fonte di scoperte sensazionali per conoscere sé stessi.
Quando la tecnologia mette a fuoco il funzionamento del cervello dal vivo
Vedere il sorgere della terra dalla luna è stato un momento storico non solo emozionante, ma anche determinante: ci ha regalato una nuova consapevolezza della nostra presenza in una dimensione planetaria. Era il 1968. Adesso stiamo vivendo un altro evento che ci tocca in maniera diretta, grazie a nuove tecnologie: scoprire come funziona il nostro cervello mentre stiamo agendo.
In un passato lontano si riteneva che tutto partisse dal cuore: azioni, emozioni, decisioni, … Intorno al ’600 - grazie al microscopio - si apre un nuovo capitolo di conoscenze che diventano le basi delle Neuroscienze. Le rivelazioni che continuano a produrre, ci stanno estasiando e invitando ad avere un maggiore senso di responsabilità.
Fino a poco tempo fa le indagini sul funzionamento del cervello avevano origine dallo studio di cadaveri con patologie (che immagine macabra!). Oggi scopriamo nuovi orizzonti sorprendenti dallo studio “in vivo”. Grazie alla Risonanza Magnetica funzionale, possiamo vedere quali zone si “accendono” mentre compiamo un’azione.
Da qui ha origine la rivoluzione della nostra identità: quello che facciamo e pensiamo parte dal nostro cervello e l’esito delle nostre reazioni, viene incamerato. Questo meraviglioso motore ha una struttura molto particolare: la “plasticità”. Nel senso che il nostro agire, l’ambiente esterno, le molecole presenti nel sangue, i batteri dell’intestino lo plasmano e lo modificano. E cosa accade? Il cervello risponde: in tono sommesso o ad alta voce. Ma risponde sempre! A volte danneggiandosi a seguito di infiammazioni.
NELLA PRATICA
La sensazione di felicità come quella di stanchezza o di noia, parte dalle elaborazioni dei neuroni, che si attivano sempre e solo in rete.
Conoscere il funzionamento del cervello ci aiuta a …stare bene! Nel senso che dobbiamo avere rispetto per la sua ininterrotta attività, evitandogli inutili sovraccarichi e concedendogli pause. Analogamente, possiamo venirgli in aiuto con opportune cariche: ce ne sarà grato!
L’INCROCIO DI DISCIPLINE
Gli apporti delle Neuroscienze, cruciali per lo studio di patologie, si rivelano utili anche per una corretta conoscenza e vissuto della nostra giornata lavorativa. Così ho voluto incrociare le mie competenze di biologa-etologa con quelle manageriali.
Il lavoro è per tutti noi anche una grandiosa palestra che ci permette di crescere. Ciò costa fatica e impegno. Come tener testa? È più semplice di quanto possa apparire. Se sappiamo che il cervello:
- consuma energie… calibriamo il carico di lavoro!
- opera per priorità…guidiamolo!
- di fronte a stimoli nuovi deve ricorrere a nuove modalità… prepariamolo!
- non si ferma mai, neanche di notte… concediamoli pause di recupero!
PER SAPERNE DI PIÙ
Alla luce di queste riflessioni ho creato (con grande entusiasmo!) un percorso di approfondimenti in cui è dimostrato che i suggerimenti per “lavorare bene”, ovvero con serenità e soddisfazione, hanno una base fisiologica. Un esempio: nelle relazioni gran parte del messaggio è veicolato dal corpo. Quando siamo on line, la parte del corpo che vedono gli altri è molto limitata: testa, collo, spalle e in più lo sfondo. Il nostro cervello, abituato a riconoscere e dare significato a stimoli tradizionali, si trova ad avere un surplus di lavoro che comporta l’utilizzo di una mole superiore di energie. Come venirgli in aiuto? Modulando i nostri comportamenti da relatore e da partecipante.
Scoperte inimmaginabili riguardano il linguaggio e il tempo: nascono proprio dal cervello!
Se queste dichiarazioni vi hanno sollecitato curiosità, possiamo condividerle in un corso dedicato ad imparare ad avere un intimo rapporto costruttivo e affettuoso con il nostro motore principale: il cervello! Lui ce ne sarà grato e noi... saremo più carichi!