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Vaccino Covid-19: i colli di bottiglia

Montagne
Ph. Federico Radi / Montagne

Sempre più difficile scrivere il Cameo. Per definizione lui deve essere esente, sia delle subdole fake truth, sia delle oscene fake news. Oggi avrà la forma di quei memorandum che nelle multinazionali il CEO prepara per il Board quando ci sono problemi molto complessi con responsabilità diversificate. Anche se quella finale è sempre e solo del CEO.

1 Il Premier aveva detto che il “Vaccino anti COVID 19” sarebbe stato pronto a Natale. Era una fake truth non avendo precisato che si trattava delle fiale per le autorizzazioni da parte delle istituzioni sanitarie di certificazione nazionali e internazionali, al momento non ancora avvenute.

2 Meglio sentire allora l’inventore-produttore del “Vaccino”, la multinazionale AstraZeneca (con al traino Oxford University e IRBM di Pomezia): “Con tutte le autorizzazioni previste, la distribuzione avanzata (?) per tutti (a 2 € a fiala) avverrà entro marzo 2021”. Finalmente c’è la data di distribuzione primaria, manca quella dove il Vaccino diventa operativo, quindi quando deve fare il suo mestiere.

3 Quindi siamo alla fase della distribuzione primaria, siamo alla parola magica su cui si regge il CEO capitalism dominante: la Logistica, il nuovo dittatore del mondo. Con il suo magico mondo dei “colli di bottiglia”.

4 Meglio allora sentire Confetra, rappresenta il 60% delle attività nostrane di logistica. Questa ha chiesto alla ministra Paola De Micheli di aprire subito un tavolo per progettare la rete del trasporto dei vaccini. Sono sobbalzato. Un tavolo? Perché? La logistica italiana distribuisce vaccini da mezzo secolo. Cosa si inventano?

5 Meglio sentire allora il direttore generale di Confetra Ivano Russo. Parte con una sciabolata “E’ la più grande sfida logistico-farmaceutica del secolo (intenderà il Novecento?) per non ripetere i tragici errori che abbiamo avuto con le mascherine, bloccati senza certificazione INAIL.” Il problema quindi è molto importante e strategico.

Poi ho finalmente capito, c’è un “collo di bottiglia” in purezza. Tutti i “Vaccini” antiinfluenzali si movimentano con una refrigerazione a 2-8 gradi (il frigo di casa), il “Vaccino COVID 19” no. Ha bisogno di una catena del freddo a meno 70 gradi (sic!). Eccolo lì il primo grande snodo strategico, che mescola tutte le carte.

6 Allora precipitiamoci a sentire il Presidente degli spedizionieri aerei Alessandro Albertini che è secco: “La catena del freddo a meno 70 gradi riguarda aeroporti e porti che non hanno celle adeguate per garantire la conservazione, visto che i “Vaccini COVID 19” devono qua sostare per 3-4 giorni”. Ci siamo, la nebbia si sta diradando. Ora è tutto chiaro.

7 L’altro collo di bottiglia credo di averlo individuato da solo leggendo cosa fanno Germania e Belgio: hanno un piano operativo, che noi non abbiamo, per velocizzare le spedizioni di vaccini verso grandi strutture, attrezzate all’uopo (che noi non abbiamo), dove vaccinare milioni di persone in brevissimo tempo. Noi siamo attrezzati per distribuire capillarmente (camioncini verso ASL e farmacie) 9 milioni di vaccini antiinfluenzali (dati 2019) però a “temperatura frigo”. Tutt’altra cosa sono 70 milioni di vaccini a temperatura meno 70 gradi da somministrare in tempi stretti a 50 milioni di persone. Ecco il secondo snodo strategico, logisticamente tutt’altra cosa.

8 L’unica certezza è che noi cittadini sappiamo di affidare la nostra vita a quattro persone: il premier Conte, i ministri Speranza e De Micheli, il super commissario Arcuri e il Deep State che li supporta.

Che Dio ce la mandi buona.

Zafferano.news