7 regole per ascoltare

Saper ascoltare significa possedere, oltre al proprio, il cervello degli altri.
Leonardo Da Vinci
Ho ripreso in mano in questo periodo “L’arte di ascoltare e mondi possibili” della sociologa Marianella Sclavi. Un bel trattato sulla gestione ecologica del conflitto e sulla negoziazione (che tanto trova spazio negli interessanti spunti sulla giustizia riparativa dei nostri cari Grazia Mannozzi e Giovanni Lodigiani). Ci invita ad una riflessione sulle regole per ascoltare, un ascoltare per capire e non solo per rispondere, per vedere l’altro e per vedere noi stessi. Le riporto e condivido (grazie Barbara Neri per lo spunto sulla Condivisione (Link) perché sono un ottimo spunto per supportarci nel costruire relazioni personali e professionali ricche e funzionali.
- Non avere fretta di arrivare a delle conclusioni. Le conclusioni sono la parte più effimera della ricerca.
- Quel che vedi dipende dalla prospettiva in cui ti trovi. Per riuscire a vedere la tua prospettiva, devi cambiare prospettiva.
- Se vuoi comprendere quel che un altro sta dicendo, devi assumere che ha ragione e chiedergli di aiutarti a capire come e perché.
- Le emozioni sono degli strumenti conoscitivi fondamentali se sai comprendere il loro linguaggio. Non ti informano su cosa vedi, ma su come guardi. Il loro codice è relazionale e analogico.
- Un buon ascoltatore è un esploratore di mondi possibili. I segnali più importanti per lui sono quelli che si presentano alla coscienza come al tempo stesso trascurabili e fastidiosi, marginali e irritanti perché incongruenti con le proprie certezze.
- Un buon ascoltatore accoglie volentieri i paradossi del pensiero e della comunicazione. Affronta i dissensi come occasioni per esercitarsi in un campo che lo appassiona: la gestione creativa dei conflitti.
- Per divenire esperto nell’arte di ascoltare devi adottare una metodologia umoristica. Ma quando hai imparato ad ascoltare, l’umorismo viene da sé.
Ricordiamo come dice il saggio filosofo Henry Thoreau: “Il complimento più grande che mi è mai stato fatto fu quando uno mi chiese cosa ne pensassi, e attese la mia risposta.”
Come al solito qualche domanda per ascoltare meglio (senza essere il lupo di Cappuccetto Rosso):
- Che cosa mi impedisce di ascoltare l’altro mentre parla?
- Che cosa mi impedisce di ascoltare i miei bisogni?
- Che cosa mi può aiutare ad ascoltare meglio?
- Chi posso ascoltare di più?
- Che cosa succede se l’altro ha ragione?
Rimaniamo in ascolto di noi e degli altri!