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Assegno unico: da gennaio in funzione a pieno regime. Ecco tutte le novità

Teatro Antico di Taormina
Ph. Francesca Russo / Teatro Antico di Taormina

Da gennaio 2022 entrerà ufficialmente in vigore dell’assegno unico e universale. In realtà detta agevolazione per le famiglie italiane c’è già da luglio 2021, con una proroga concessa dal Governo fino al 30 ottobre 2021 (rispetto alla scadenza iniziale, fissata al 30 settembre 2021) per dare più a professionisti, partite Iva e disoccupati di lungo corso che ancora non hanno presentato domanda all’Inps per chiedere l’aiuto temporaneo senza perdere gli arretrati.

Con l’arrivo della nuova misura, che sostituirà quelle attualmente in vigore, non mancheranno di certo ostacoli sulla transazione degli assegni familiari. Saranno, comunque, premiate le famiglie con entrambi i genitori che lavorano.

Ma vediamo nel dettaglio tutte le novità che ci porterà il nuovo anno.

 

Assegno unico da gennaio: come funzionerà

Già da questa settimana potrebbe arrivare sul tavolo del Consiglio dei Ministri il Decreto Legislativo che attua la Legge Delega n. 46/2021 per il riordino delle misure a sostegno delle famiglie, approvata a marzo dello scorso anno con voto unanime del Parlamento.

Oltre a premiare le famiglie con entrambi i genitori che lavorano, la legge delega introdurrà per i figli under 21 una maggiorazione per il secondo percettore di reddito, in modo tale da non disincentivare il lavoro femminile.

Circa 30 euro, dunque, verranno aggiunti all’assegno unico delle famiglie con due genitori dipendenti.

L’obiettivo è fare in modo che la nuova misura non diventi indirettamente un ulteriore disincentivo per le madri che intendono continuare a lavorare.

Per ottenere l’assegno unico sarà necessario presentare una domanda ad hoc all’INPS a partire da gennaio. Gli importi saranno modulati in base all’Isee: 175-80 euro per ogni figlio minorenne, con un aiuto ulteriore da 80-90 euro dal terzo figlio in poi (l’ammontare, quindi, salirebbe a 240-250 dal terzo nato in poi). Gli importi scenderanno progressivamente fino a 40-50 euro a figlio per le famiglie con un Isee superiore ai 40 mila euro. La cifra piena, infatti, sarà assegnata a chi possiede un Isee più basso (i conteggi puntano su una soglia intorno ai 15 mila euro).

Resteranno invece in vigore tutte le altre detrazioni fiscali per i familiari a carico e quelle per i figli con età superiore ai 21 anni per cui non è previsto l’assegno unico.

Sono considerati a carico tutti i familiari con reddito inferiore a 2.840,51 euro e solo per i figli di età inferiore a 24 anni il limite è elevato a 4 mila euro. Per i maggiorenni in ogni caso l’assegno unico sarà di importo ridotto fino a 21 anni con l’obbligo di essere inseriti in percorsi di formazione, avviamento al lavoro o liste di collocamento. La nuova misura poi cancellerà gli assegni per le famiglie numerose erogati dai Comuni, bonus bebé e premio alla nascita per i neo-genitori.

A restare sarà il bonus nido e le altre maggiorazioni previste dalla nuova legge come quella per i figli disabili e per le giovani madri under 21.

Per i percettori del reddito di cittadinanza le somme saranno depurate dalla quota di reddito collegata alla presenza di figli, con un meccanismo di sterilizzazione pensato per evitare un doppio sostegno alla medesima condizione

 

Assegno unico: come cambia la busta paga da gennaio

Con l’assegno unico di gennaio 2022 cambieranno le buste paga dei dipendenti, su cui i sostituti di imposta ogni mese applicano le detrazioni fiscali per i figli a carico, integrate con gli assegni al nucleo familiare (Anf). Chi lo avvertirà di più rischia di ritrovarsi con qualche centinaio di euro in meno.

Facciamo un esempio per capire la portata del cambiamento: un genitore a tempo indeterminato con reddito superiore a quello del coniuge, due figli minori di cui uno con meno di tre anni (reddito da lavoro dipendente 22.750 euro, reddito familiare 40.700 euro), rischia a fine gennaio, in teoria, una busta paga più leggera di più leggera di circa 293 euro a causa dell’eliminazione di circa 143 euro di detrazioni al 100% per i due figli a carico e 75 euro di Anf, maggiorati di altrettanti 75 circa per effetto del decreto ponte 79/2021.