Decreto Covid: dall’obbligo vaccinale per gli over 50 allo smart working
Decreto Covid: dall’obbligo vaccinale per gli over 50 allo smart working come fermare il covid?
Obbligo vaccinale: nel 2022 il numero dei soggetti contagiati continua a salire, il decessi aumentano mentre il tasso di ospedalizzazione crea preoccupazione. L’Italia, così come i principali stati europei, ha adottato le nuove misure anti covid-19, soprattutto a causa della nuova ondata legata alla variante Omicron. Due sono le ipotesi poste all’attenzione del Consiglio dei Ministri. La prima riguarda l’estensione del super green pass. La seconda l’introduzione dell’obbligo vaccinale per gli over 50.
Obbligo Vaccinale per gli over 50
Il Governo ha valutato la concreta possibilità di introdurre l’obbligo vaccinale per i soggetti over 60 prima, e solo a seguito all’incontro di due ore del 5 gennaio ha disposto l’obbligo vaccinale per gli over 50
In realtà, questi sono solo alcuni dei soggetti interessati, poiché l’obbligo vaccinale si estende a tutti i soggetti a rischio. Si tratta di una misura molto forte che avrebbe potuto “spaccare” gli accordi di governo. Infatti, il PD è sempre stato favorevole all’introduzione di tale misura, mentre M5S e Lega si erano dimostrati contrari. Giuseppe Conte ha affermato: “ Chiediamo che siano consentiti tempi rapidi di vaccinazione in tutte le aree del Paese, stante la diffusa criticità che diffusamente viene registrata nelle prenotazioni delle dosi booster. Appare paradossale ragionare di obbligo vaccinale quando anche coloro che volontariamente si rendono disponibili per la terza dose incontrano difficoltà a farlo in tempi brevi".
Neutrale è apparsa la posizione di Italia Viva e Forza Italia. Il consiglio dei Ministri ha disposto l’obbligo vaccinale fino al 15 giugno per tutti gli over 50.
Tuttavia, è stata prevista una deroga all’obbligo vaccinale per coloro che hanno un certificato medico. Coloro che sono guariti dovranno vaccinarsi obbligatoriamente dopo 6 mesi. L’unica sanzione prevista è quella relativa il pagamento di 100 euro per coloro che violano l’obbligo di vaccinarsi.
Oltre all’obbligo vaccinale arriva l’obbligo del super green pass per i lavoratori
L’obbligo vaccinale non è l’unica misura per contenere il covid 19 e la variante omicron. Il Governo ha analizzato l’ipotesi di introdurre l’obbligo del super green pass per i lavoratori. Come per l’obbligo vaccinale, anche per il super green pass sorgono dubbi e differenti visioni politiche.
I principali dubbi sorto nei giorni passati erano: l’introduzione del super green pass è per tutti i lavoratori oppure solo per determinate categorie? Le ipotesi di risposta sono molteplici: da una parte si potrebbe introdurre l’obbligo del super green pass per tutti i lavoratori; dall’altra parte si potrebbe costituire l’obbligo del super green pass solo per determinate categorie, come per allenatori di squadre sportive, allenatori di palestre, oppure per tutti coloro che lavorano in luoghi aperti al pubblico.
Appare evidente l’ennesimo dubbio: l’obbligo del super green pass solo per i pubblici dipendenti o anche per quelli privati? Il Ministro Brunetta ha valutato la situazione per quanto riguarda il settore pubblico, mentre il Ministro Orlando per quello privato. Forza Italia evidenzia la necessità del super green pass per garantire la salute di tutti i cittadini, fragili e non. Per tale ragione ha chiesto che “venga esteso il Super green pass a tutti i lavoratori pubblici, privati e autonomi”. Differenti opinioni sono rappresentate da Cgil, Cisl e Uil. Infatti, Cgil e Uil considerano la vaccinazione per tutti come elemento imprescindibile per superare la situazione emergenziale. La Cisl sottolinea che il super green pass costituisce già un elemento importante ed auspica in futuro l’obbligo per tutti.
Il Governo, oltre l’obbligo vaccinale, ha disposto dal 15 febbraio l’obbligo del super green pass. Tale obbligo si rivolge a tutti i lavoratori, sia pubblici sia privati, per i magistrati e per tutti coloro che lavorano nel settore della Giustizia. La norma non si applica né agli avvocati né ai soggetti che intervengono nel processo.
Sul posto di lavoro è il datore di lavoro che è tenuto a controllare il super green pass. Coloro che non hanno la certificazione verde rafforzata sono considerati assenti ingiustificati, "con diritto alla conservazione del rapporto di lavoro e senza conseguenze disciplinari", ma con la sospensione dello stipendio e di qualunque "altro compenso o emolumento comunque denominato".
Chi entra in un luogo di lavoro privo di certificazione sarà sottoposto ad una sanzione che va da 600 a 1.500 euro.
Obbligo Vaccinale e lo smart working
Il governo non ha disposto solo l’obbligo vaccinale, ma anche lo smart working per i lavoratori. Nelle Pubbliche amministrazioni è possibile disporre una rotazione del personale settimanale o mensile al fine di programmare in modo efficiente ed efficace l’uso dello smart working. Si tratta di uno strumento estremamente flessibile, che può essere utilizzato per ridurre il numero dei contagi. Ogni amministrazione ha autonomia nel determinare le modalità organizzative per effettuare il lavoro agile e quello in presenza.
Evidenti contrasti erano sorti tra le diverse forze politiche sul tema dello smart working Giuseppe Conte ha affermato l’importanza di tale misura, soprattutto per gli effetti che ha prodotto sin da subito. “Condizione preliminare perché si possano prendere in considerazioni ulteriori restrizioni è che si introduca subito il ricorso allo smart working. È inaccettabile che l’Europa faccia ricorso a questa misura, e proprio noi che siamo stati i capofila l’abbiamo dismessa in questa fase della pademia”.
Così, il Ministro Brunetta ha richiesto alle Amministrazioni di “adottare gli schemi già presenti in maniera intelligente e flessibile”. Si invitano i datori di lavoro di usare lo strumento del lavoro agile “per le attività che possono essere svolte al proprio domicilio o in modalità a distanza”.
Obbligo vaccinale, Super green pass e per la scuola?
Non solo l’obbligo del green pass o l’obbligo vaccinale, ma il Governo sta analizzando anche il problema delle scuole. Le scuole dovrebbero riaprire il 10 gennaio. Tuttavia, ha valutato la revisione del numero di contagi che determina la dad per tutta la classe. Le Regioni hanno richiesto la divisione per le diverse classi di età.
Per la scuola dell’infanzia è necessario un solo positivo in classe per determinare la dad per 10 giorni.
Per la scuola primaria e secondaria di primo grado bastano due positivi.
Per la scuola secondaria di secondo grado sono necessari tre positivi per la dad per 10 giorni.
"E' un intervento molto articolato che va incontro alle richieste delle Regioni - dice il ministro Bianchi - la scelta per una scuola in presenza e in sicurezza".
Obbligo vaccinale per gli over 50, super green pass e poi?
Alcuni giorni fa è stato disposto il limite sul prezzo delle mascherine Ffp2. il General Figliolo e FederFarma, AssoFarm e FarmacieUnite hanno raggiunto l’accordo per determinare il prezzo calmierato di 75 centesimi di euro. È evidente che molti rivenditori hanno venduto e vendono ancora mascherine a prezzi rincarati, approfittando delle esigenze di mercato. Si auspicano maggiori controlli in merito.
Ulteriore tema è quello della capienza degli stadi. Oggi la capienza massima consentita è del 50 % ma potrebbe ridursi alla luce dell’andamento dei contagi. In Germania, per esempio, è stata disposta la chiusura totale degli impianti sportivi ai tifosi.