Followership
“La followership domina le nostre vite e le nostre organizzazioni, ma non il nostro pensiero, poiché la nostra preoccupazione rispetto alla leadership ci impedisce di considerare la natura e l’importanza del follower”
(R.Kelley)
Si parla molto (e a ragione) di leadership. A questo proposito rimando con piacere al ricco spunto di Barbara Neri (Il leader imperfezionista). La definizione di leader è sostanzialmente che ha dei follower. Dedichiamo qualche riga invece a chi il leader lo segue. Facciamo qui riferimento ai lavori di R. Kelley, uno dei primi ad avere parlato ampiamenti di followership. Qualcuno di noi è manager (nel senso che gestisce persone), leader (nel senso che influenza il lavoro dei colleghi), ma sostanzialmente siamo tutti dei follower. Un leader senza follower non è un leader. Ma allora soffermiamoci a capire come possiamo essere dei buoni follower. La prima cosa è essere consapevoli del nostro valore. Ma che cosa fa un follower nel concreto?
Pensando al nostro lavoro come un viaggio (finalmente possiamo riprendere a farlo e non solo metaforicamente), noi follower possiamo:
- intuire la via, arricchire il viaggio,
- contribuire a disegnarne il percorso,
- criticare costruttivamente le scelte di chi lo precede,
- proporre nuovi sentieri o nuovi modi per percorrerli,
- guidare intravvedendo le tappe successive e, perché no, la meta.
Poi cerchiamo di capire che tipo di follower siamo:
- Distaccati: siamo passivi e poco motivati, ma indipendenti e critici nelle modalità di pensiero. Siamo competenti ma spesso scettici, un po’ demotivati.
- Conformisti: siamo attivi ma pensatori acritici e dipendenti. Siamo “yes people”, facciamo se abbiamo le idee chiare su che cosa fare.
- Passivi: manchiamo di pensiero critico e abbiamo bisogno di forti spinte ad agire. Abbiamo bisogno di una forte guida da parte del manager.
- Efficaci: siamo indipendenti e con senso critico sviluppato, datati di coraggio e senso etico. Motivati, ci impegniamo con passione
- Pragmatici: ci adattiamo a quello che la situazione ci richiede (nel bene e nel male)
E infine, stiamo sul nostro coraggio (Coraggio, grazie Grazia):
- Coraggio di offrire supporto al leader e contribuire ai successi collettivi
- Coraggio di assumersi le responsabilità verso gli obiettivi comuni
- Coraggio di sfidare leader, gruppo e organizzazione
- Coraggi odi partecipare al cambiamento
- Coraggio di prendere posizione sui valori per noi importanti
- Coraggi di esprimere il nostro pensiero
- Coraggio di dire di no
Qualche domanda come sempre a noi e al nostro responsabile (se ci va di farlo):
- Che follower sono?
- Che cosa mi impedisce di essere un collaboratore efficace?
- Che cosa posso fare da domani mattina per lavorare meglio?
Buona followership a tutti!