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La pandemia burocratica che fiacca l’economia

E covid fu
Ph. Luca Martini / E covid fu

Abstract

Continua l’inutile e solo mediatico terrorismo “informativo” sulla variante influenzale omicron: la definizione “ammorbidita” e di non letalità è dei principali istituti di ricerca e dei virologi più accreditati al mondo, da ultimo del Direttore dell’Ospedale di eccellenza del nostro paese, lo Spallanzani di Roma.

 

Terrorismo mediatico

Il Professor Vaia ha testualmente affermato di “non aver capito” ancora quali siano le regole per le quarantene, che ha definito inoltre “inutili” per i vaccinati, specie se con terza dose.

Il grande e riconosciuto scienziato ha inoltre detto a chiare lettere che “la scienza deve restituire fiducia ai cittadini, non chiuderli in casa”.

Gli imprenditori lamentano un “lock-down di fatto. Illuminante poi l’amministratore delegato di una delle catene alberghiere più importanti del nostro paese che ricorda anch’egli l’inutilità delle restrizioni per i positivi e le perdite del 70% del fatturato 2020, 40% nel 2021.

Al turismo il Pnrr dedica risorse per l’1 per cento del PIL, mentre il comparto costituisce tra il 15 e il 17% della stessa variabile macroeconomica. Gli investimenti (soprattutto quelli del Pnrr) non corrono, dato che anche lì, oltre al fatto che materialmente non ci sono tutti i soldi disponibili, le modalità di erogazione sono affidate alla farraginosa e tediosa burocrazia dei controlli.

 

Economia bloccata

Andando con ordine, Pil “da rimbalzo”; casse integrazioni non rinnovate, ceto medio falcidiato da chiusure dissennate e mancati aiuti, inflazione in risalita, spread pure. Ma lo scandalo vero è nel comparto sanità. Nemmeno di fronte all’annunciata nuova ondata ad ottobre si è posto mano ai presìdi fondamentali, quelli ospedalieri e sanitari di territorio, tanto che oggi si trovano spiazzati dalle varianti, seppure con numeri gestibili, grazie innanzitutto ai vaccini e alla scarsa gravità della nuova malattia.

Il caro energia non è nemmeno commentabile: l’innalzamento incontrollato e speculativo dei prezzi e dei costi di bolletta andrebbe fatto oggetto di indagini apposite.

L’Inps non riconosce l’indennità da quarantena, così confermando la tesi cui sopra si accennava, e oltre 7,5 milioni di italiani sono a casa con una positività asintomatica, abili a lavorare, ma non possono uscire non si sa in base a quale regola certificata.

Qui aggiungiamo le perdite per le attività in presenza (convegnistica, ricreazione, cinema e teatri), nell’illusoria convinzione che aprire con restrizioni alle presenze e mascherine obbligatorie (chissà perché ora vanno di moda le FFP2) invogli ad andare a vedere concerti o film, dato che la gente è terrorizzata dalla possibile positività del vicino, anche di strada.

Ovviamente queste considerazioni sono legittime, e a bassa probabilità di confutazione, poiché i dati sono tratti da fonti ufficiali; ma soprattutto a motivo del fatto che il nostro debito pubblico intanto corre.