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Manager olonico

Il termine olonico deriva dal concetto di olistico, in senso organizzativo inteso come sistema che, per le interrelazioni e interdipendenza funzionali tra le sue parti, presenta caratteristiche proprie che lo rendono unico.
Manager olonico
Manager olonico

Manager olonico


Il termine olonico deriva dal concetto di olistico, in senso organizzativo inteso come sistema che, per le interrelazioni e interdipendenza funzionali tra le sue parti, presenta caratteristiche proprie che lo rendono unico e non semplicemente riconducibile alla somma delle parti stesse e quindi comparabile a sistemi simili. Concetto derivato dalla interpretazione olistica (e non meccanica) dei sistemi biologici. L’olismo prevede che ogni singolo componente del sistema sia una un oggetto a sé (olone) il quale congiuntamente all’insieme degli oggetti di un dominio costituisce l’insieme del dominio stesso (una comunità come insieme di persone, una singola persona come insieme di cellule, una istituzione o una impresa come insieme di persone, e così via).

In ambito aziendale e soprattutto organizzativo questa concezione di impresa/istituzione rappresenta il superamento della concezione di una organizzazione come insieme di parti direttamente rappresentative della struttura scomposta in funzioni, divisioni, servizi, uffici, ossia della pura identificazione dell’organizzazione come divisione specialistica di attività tecniche e di loro ricomposizione per coordinamento mediato dalla gerarchia (il capo), dai sistemi verticali (procedure funzionali, comunicazione bottom up/top down, etc.) od orizzontali (processi orizzontali, comunicazione trasversale, ruoli di raccordo orizzontale, sistemi integrati è così via).

Nell’organizzazione olistica sono gruppi di lavoro autorganizzati (nei casi più estremi di delega totale) che decidono, progettano, realizzano, controllano, valutano e modificano il lavoro sulla base di obiettivi generali e di competenze fortemente condivise. I capi svolgono un ruolo di guida ad alto livello e di monitoraggio del raggiungimento degli obiettivi (nelle situazioni a struttura totalmente piatta, rarissime, i capi non esistono). La capacità dei singoli gruppi (team in senso proprio) di pensare, attivarsi e intra/inter-relazionarsi produce una performance di ordine superiore alla singola performance di ogni parte: il sistema policellulare (Landier, 1988) dell’organizzazione che realizza esponenzialmente (Ismail, 2014) obiettivi ad alto livello di qualità di risultato, ne garantisce l’ottenimento grazie alla consapevolezza delle persone di quale sia il grado di responsabilizzazione loro delegato, e alla forte carica motivazionale che le spinge ad assumerla.

 In questo contesto l’attività di management assume a sua volta caratteristiche olistiche. I manager sono pochi, hanno un ruolo contestuale di allenatore, mentore, tutor, ossia di leader ad altissimo livello che riassume in sé gli elementi della leadership totale avente come oggetto lo sviluppo delle persone e il controllo degli obiettivi, e che sa ed accetta l’incertezza, il rischio di delegare avendo fiducia nelle competenze, e creando i presupposti per la ulteriore crescita delle persone che ha in affidamento. Non da solo: con gli altri manager, ed in questo è cellula del sistema olistico orizzontale dei manager della organizzazione; con il suo/suoi team, ed in questo è cellula del sistema olistico verticale della area di attività che rappresenta nella organizzazione. Congiuntamente, è cellula del sistema olistico complessivo, con il compito di essere performante non di per sé ma con gli altri.

Stiamo parlando di formula organizzativo-manageriale ideale? Niente affatto, esistono da tempo organizzazioni simili, dapprima mosche bianche, oggi che iniziano a diffondersi.

Per il loro funzionamento occorrono alcune condizioni che qui possiamo solo citare. Tra queste il riconoscimento di ciascuno della propria identità professionale come insieme di competenze tecniche e capacità relazionali di alto livello; la consapevolezza da parte del management che gli obiettivi si ottengono attraverso le persone e con la necessaria capacità di delegare, avendo creato le condizioni per riporre fiducia nei collaboratori e per dare loro la possibilità di dimostrarla. E quest’ultimo è in realtà il punto di attacco per una trasformazione in tale direzione organizzativa: la consapevolezza dei capi che i manager olonici possono realizzare un management olistico che riconosce nelle persone la leve fondamentale per quello che viene modernamente chiamato sistema organizzativo sostenibile.