x

x

Mercato immobiliare italiano in buona salute, ma con qualche incognita

Ecco quanto emerge dall’ultima indagine quadrimestrale di FIMAA Confcommercio
immobili
immobili

Mercato immobiliare italiano in buona salute, ma con qualche incognita

L’immobiliare, si sa, è uno dei settori trainanti dell’economia nazionale e un punto di osservazione privilegiato rispetto a questo fondamentale mercato è quello dei soggetti che quotidianamente operano “sul campo”: gli agenti immobiliari.

Per questo motivo ci sembra utile soffermarci sull’ ultima indagine realizzata da FIMAA, Federazione italiana mediatori agenti d’affari aderente a Confcommercio-imprese per l’Italia, attraverso il suo Ufficio Studi e relativa al primo quadrimestre 2022, diffusa nei giorni scorsi.

Un’indagine che nasce da un questionario inviato agli operatori del settore di varie città e province italiane, campione rappresentativo dell’intero territorio nazionale, e precisamente Agrigento, Alessandria, Ancona, Aosta, Arezzo, Ascoli Piceno, Asti, Belluno, Bergamo, Bologna, Bolzano, Brescia, Brindisi, Cagliari, Campobasso, Catania, Chieti, Como, Cosenza, Cremona, Crotone, Cuneo, Enna, Ferrara, Firenze, Foggia, Genova, Gorizia, Grosseto, Imperia, La Spezia, Latina, Lecce, Lecco, Livorno, Lucca, Mantova, Milano, Modena, Napoli, Novara, Nuoro, Oristano, Padova, Parma, Pavia, Pesaro e Urbino, Pescara, Piacenza, Pisa, Pistoia, Pordenone, Prato, Ragusa, Ravenna, Reggio Calabria, Rieti, Rimini, Roma, Savona, Siena, Siracusa, Sondrio, Taranto, Teramo, Trapani, Trento, Treviso, Trieste, Udine; Varese, Venezia, Verbano-Cusio_Ossola, Vercelli, Verona, Viterbo.

Come si vede, un ampio spettro di indagine, dal Nord al Sud del Paese.

Scopo della raccolta di informazioni è cogliere il sentiment degli operatori sulla situazione strettamente attuale del mercato immobiliare nazionale, sulla base della loro esperienza diretta.

La percezione degli agenti immobiliari interpellati è quella di un mercato italiano complessivamente in buona salute, seppure con qualche incognita in prospettiva.

Come ricorda Andrea Oliva, coordinatore Ufficio Studi Fimaa, nello scorso anno 2021 sono state realizzate quasi 749.000 compravendite di abitazioni in Italia, nuovo record dal 2008, con oltre il 23,9% di compravendite in più rispetto al 2019 (anno che ha preceduto la stasi dovuta all’esplosione della pandemia di covid-19).

Ciò premesso, quanto al trascorso primo quadrimestre 2022 il volume di compravendite è percepito come stabile rispetto all’ultimo quadrimestre del 2021 dalla maggioranza degli operatori (il 54,2% degli intervistati), attestandosi dunque su livelli decisamente vivaci.

Scomponendo i dati, si osserva che per una netta maggioranza degli interpellati (77,2%) la domanda di immobili è stabile o in aumento, a fronte invece di un’offerta che per oltre la metà degli interpellati è in diminuzione.

Guardando in avanti, le aspettative quanto al numero o al volume di compravendite relativamente al prossimo quadrimestre 2022 sono stabili per il 62,2% degli operatori, anzi in aumento per un 8,5% del campione intervistato. I prezzi sono visti come tendenzialmente stabili.

Gli attuali punti di forza del mercato immobiliare vengono prevalentemente individuati dagli intermediari immobiliari

nelle agevolazioni (estese fino a tutto il 2022) per i giovani con meno di 36 anni (25,6% delle risposte),

nell’appetibilità come investimento (23,4%) e

nei mutui ancora convenienti (20,3%).

In misura minore, vengono visti come fattori favorevoli anche l’interesse crescente all’acquisto immobiliare da parte degli stranieri, i prezzi ritenuti ancora tutto sommato competitivi e l’interesse per i centri storici.

Particolarmente vivace è visto attualmente dagli operatori il segmento di mercato delle case per vacanza. 

Ci sono tuttavia anche alcuni fattori di debolezza del mercato che emergono dall’indagine e cioè, in ordine decrescente:

  • Le preoccupazioni per le attese di rialzo dei tassi d’interesse sui mutui;
  • Le incognite legate alla guerra in corso tra Russia e Ucraina e agli scenari internazionali;
  • Le caratteristiche dell’offerta di immobili che fatica a incontrare le richieste del mercato;
  • Il rincaro delle materie prime che genera aumenti nel prezzo delle abitazioni nuove;
  • Le incertezze del quadro economico;
  • I deludenti esiti del superbonus 110%.

Sono fattori di debolezza che, pur in un quadro attualmente positivo, pongono qualche interrogativo sul medio-lungo termine.

Per quanto attiene al mercato delle locazioni, nel corso del 2021 il numero di abitazioni locate in Italia è stato oltre 1.365.000, quasi il 6% in più rispetto all’anno precedente; in base alla distribuzione di risposte ottenute dagli operatori immobiliari, nei primi quattro mesi del 2022 la domanda di appartamenti in locazione non dà segnali di calo, mentre al contrario si registra un’offerta di immobili in tendenziale contrazione.

Nello specifico, la domanda di case in affitto è vista

in aumento da quasi la metà (48,9%) degli operatori,

stabile per il 48,1%,

in diminuzione da un esiguo 3,1%.

L’offerta di case in affitto, al contrario, è vista

stabile dal 56,6%,

in diminuzione dal 40,4%,

in aumento solamente dal 3%

dei mediatori immobiliari intervistati.

I canoni di locazione, prevedibilmente date le premesse viste poc’anzi, sono previsti come stabili se non in aumento: una situazione che può creare qualche grattacapo a chi cerca casa in affitto, ma che apre certamente prospettive interessanti per chi, in un’ottica di investimento, volesse oggi mettere a reddito il suo immobile.

Si ringrazia per le informazioni FIMAA, Federazione italiana mediatori agenti d’affari e in particolare Santino Taverna, presidente nazionale, e Andrea Oliva, coordinatore Ufficio Studi.