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Quarantena non pagata per il 2022

Lavoratori in quarantena, cosa dicono le nuove regole
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La quarantena come malattia fino al 2021

Fino al 31 dicembre 2021, la quarantena pagata è stata garantita per tutti i lavoratori dipendenti del settore privato.

Dai lavoratori del settore agricolo a quelli dello spettacolo, infatti, i dipendenti del settore privato potevano accedere all’indennità di malattia INPS anche in caso di quarantena da Covid-19, come indicato nel decreto-legge del 21 ottobre 2021 (n. 146).

I parametri per il pagamento dell’importo della quarantena erano quindi gli stessi dei casi di malattia: “50% della retribuzione media giornaliera del lavoratore, importo applicato dal quarto al ventesimo giorno di malattia. Successivamente, a partire dal 21° fino al 180° giorno di malattia l’indennità corrisposta è del 66,66% della retribuzione media giornaliera” (per gli importi specifici dovuti a ogni tipologia di lavoratore, si rimanda all’articolo di Qui Finanza da cui si è appena citato).

Dal primo giorno del nuovo anno, invece, le regole sono cambiate. L'isolamento per Covid-19 (o per contatto con un positivo) non è più considerato alla stregua di malattia, e il risultato è presto detto: quarantena non pagata.

Una scelta che sembra essere naturale a fronte del cambiamento della durata e delle modalità della quarantena dal 2020 a oggi, ma che avrà pesanti conseguenze sul mondo del lavoro.

Quali sono le categorie di lavoratori che ne risentiranno maggiormente?

 

quarantena non pagata: le nuove regole
quarantena non pagata: le nuove regole

Quarantena non pagata: quali lavoratori sono più a rischio

A rimetterci sono, in primo luogo, coloro che hanno ricevuto la seconda dose di vaccino da più di 5 mesi senza aver fatto ancora la terza dose booster. In caso di contatto con un positivo, infatti, dovranno entrare in isolamento e chiedere (sperando di ottenere) che il proprio datore si faccia carico dei giorni di assenza.

Le categorie a rischio non sono poche, a partire da tutti coloro che non hanno la possibilità di lavorare in smart working.

Ma questi lavoratori non sono gli unici a essere rimasti senza tutele a seguito sia del Milleproroghe, sia della Manovra di Bilancio.

I dipendenti che hanno figli, infatti, non avranno più diritto al bonus baby sitter (prorogato solo per il 2021), nonostante possano ancora richiedere il congedo parentale con indennità del 50% fino al 31 marzo 2022 nel momento in cui il figlio (minore di 14 anni) risultasse positivo.

I lavoratori cosiddetti fragili, ossia gli immunodepressi e i malati oncologici, rimangono comunque tra i più colpiti. Se fino allo scorso anno la loro assenza dal lavoro a tutela da un’eventuale contagio era equiparata a ricovero ospedaliero, da gennaio 2022 potrebbero dover ricorrere alle ferie per non perdere l’impiego.

Come riporta anche il Fatto Quotidiano, il decreto del 24 dicembre precisa in merito che, secondo un altro decreto del Ministero della Salute in corso di attuazione, per “le patologie croniche con scarso compenso clinico e con particolare connotazione di gravità sarà possibile fino al 28 febbraio 2022 che la prestazione lavorativa sia normalmente svolta (…) in modalità agile, anche attraverso l’adibizione a diversa mansione”.