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Resilienza (o stanchezza?)

Scorcio
Ph. Paolo Panzacchi / Scorcio

Avete il potere sulle vostre menti, non sugli eventi esterni. Rendetevi conto di questo, e troverete forza.

Marco Aurelio

Diciamo prima di tutto una cosa: il titolo che metterei adesso a queste poche righe è stanchezza.

Siamo stanchi, siamo arrabbiati, siamo frustrati, siamo tristi, siamo preoccupati, siamo in ansia, siamo senza energia. È del tutto normale. Concediamocelo e legittimiamocelo. Sono crollate tutte le nostre certezze e abbiamo dovuto cambiare abitudini, comodità, metodi, strumenti, relazioni, gradi di libertà.

Abbiamo già messo in atto tante strategie per cercare il nostro benessere: mantenere relazioni professionali e personali (questa ricca e stimolante comunità ne è un esempio), condividere le emozioni e gli stati d’animo, fare movimento per liberare le endorfine, fare meditazione per abbassare il cortisolo e altri ormoni dello stress, creare nuove routine quotidiane, cercare il bello in quello che facciamo (mostre virtuali, serie tv, canzoni, profumi, libri), chiedere aiuto per non sentirsi sopraffare dalla solitudine e dagli impegni che sembrano ingigantiti e pesanti come macigni. Ma se ora state leggendo e io sto scrivendo è perché possediamo una grande risorsa: la resilienza. Termine forse abusato in questo periodo (concediamoci anche di non essere originali), ma che ci mostra la nostra capacità di sostare nell’incertezza, di “danzare sotto la pioggia”, di riuscire a resistere (accettando) e reagire (agendo) alle situazioni stressanti. È il recuperare le nostre risorse, il valorizzare quello che siamo riusciti a fare in situazioni difficili. Il pensiero che possiamo accettare serenamente le cose che non possiamo cambiare e agire per cambiare quello che possiamo ci dà energia e forza. Siamo vulnerabili ma non impotenti.

Per cui più che suggerimenti, mi piace l’idea che proviamo a rispondere a qualche domanda (vale più una domanda di 100 consigli):

  • Come ho fronteggiato questa situazione?
  • Che cosa ho imparato di me? Cosa ho imparato dagli altri?
  • Che cosa ho fatto per gli altri? (aiutare gli altri aiuta se stessi)
  • Che cosa ho fatto per me stesso?
  • Quali sono stati momenti in cui mi sono sentito forte ed efficace?
  • Che cosa mi ha fatto ridere (l’umorismo è una grande risorsa)

Le risposte sono le nostre risorse, recuperiamole! E se per ora non ci riusciamo…concediamocelo e concediamoci del tempo!

Sarò molto felice di continuare questo confronto “virtuale” nel nostro sito web di Umanesimo Manageriale: www.umanesimomanageriale.it