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Vittorio Sereni, Domenica dopo la guerra 

Un piccolo gioiello poetico contenuto nella raccolta "Stella variabile" del 1981
Vittorio Sereni
Vittorio Sereni

Vittorio Sereni (1913-1983) è stato un poeta e scrittore italiano. Trascorse la giovinezza a Luino, sua città natale, per poi trasferirsi - all'età di dodici anni - a Brescia, dove il padre dovette stabilirsi a causa della sua professione come funzionario di dogana. Per quanto breve, il periodo infantile trascorso a Luino è quello che ha lasciato la traccia maggiore nella sensibilità del poeta, ed i luoghi limitrofi al Lago Maggiore sono fra quelli da cui Sereni trarrà la sua ispirazione poetica più alta.

In questa poesia, tratta dalla raccolta "Stella variabile", Sereni ci parla dell'intensità abbacinante di un amore, l'amore tra due persone di cui non conosciamo l'identità, due amanti, che si ritrovano vicini, una domenica dopo la guerra.

Le paure della guerra, l'incertezza del futuro cedono il posto alla gioia, al desiderio, all'entusiasmo, e i due sconosciuti protagonisti della poesia si amano con quella stessa forza che ci mettono i soldati quando combattono una battaglia.

Alla fine, poi, non è necessario che sia domenica: per un amore così ogni giorno è festa, occasione di gioia, momento per lasciarsi andare.

Capita spesso che le nostre domeniche siano un momento di pace, a volte di noia (come ci dice Leopardi), un momento di compensazione, in cui, dopo aver lavorato duramente e vissuto paure, fatiche, dolori, ci si lascia andare al riposo, e si cercano gli affetti, quelli più veri.

Sereni, in questo piccolo gioiello in poesia, si chiede: può rifiorire il deserto del mare? Beh, per noi sì, perché due persone che si amano sono capaci di compiere ogni miracolo.

 

Vittorio Sereni

Domenica dopo la guerra 

 

Per due che si ritrovano in una
domenica dopo la guerra
allora può
rifiorire il deserto del mare?

... amami - lui dice - di ritorno
amami a tutta forza con forza
di rivalsa per tutti questi anni ...
Ma

... nei primi tempi di guerra
quando le domeniche non erano
che blanda disperazione, stordimento
di campane, rimasuglio
di fumo attardatosi al largo
dell’ultimo postale da Amsterdam ...

E si divorano con gli occhi, si
cercano si tendono le mani
di nascosto sulla fiandra del tavolo.

... mare per anni solitario
di anni computabili in onde
braccio di mare divenuto attonito
di tempo pietrificato in spazio
di mutismo ...
Rifiorire può dunque il deserto del mare?

Ma no che si annusano e studiano
gentili e teneri quasi
- britannico lui lei fiamminga -
e poi si buttano a trattare l'affare
oggi che nemmeno è domenica.

Poesia tratta da "Stella variabile", Garzanti, 1981