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Assegno unico familiare non parte. Si va al 2022

Salta la partenza prevista per il mese di luglio
Assegno unico familiare
Assegno unico familiare

Partirà da gennaio 2022 l'assegno unico familiare originariamente previsto per il mese di luglio 2021, come avevamo già anticipato in questo articolo.

Per sei mesi saranno ancora erogati assegni vecchi assegni familiari e i bonus bebè. Inizia però sin da subito la raccolta delle domande per l’assegno unico familiare.

Assegno unico familiare: il rinvio

“L’assegno unico e universale completo partirà a regime da gennaio del prossimo anno ma il percorso comincerà dal primo luglio. Siccome i dipendenti oggi stanno percependo le loro detrazioni in busta paga, visto che ci sono stati degli anticipi, questi primi sei mesi devono innestarsi su un percorso di detrazione fiscale che deve continuare. Le detrazioni fiscali saranno poi completamente assorbite nell’assegno unico da gennaio“.

Sono queste le parole con cui la ministra per le pari opportunità e per la famiglia, Elena Bonetti, ha presentato il rinvio dell’assegno unico familiare, previsto per luglio di quest’anno

Motivi di opportunità, dunque, per salvaguardare le famiglie, che si sarebbero trovate in difficoltà, evitando disagi ai lavoratori per arrivare ad essere sostituito gradualmente, con un sistema più progressivo.

Assegno unico familiare: le reazioni della politica

Parte del sistema politico è stato molto critico verso questo inatteso rinvio. Il PD ha fatto sapere il proprio disappunto  per mezzo delle parole dei deputati Graziano Delrio e Stefano Lepri, che, in una nota congiunta, fanno sapere:

Apprendiamo oggi che l’assegno unico per i figli partirà a pieno regime da gennaio 2022 e non più a luglio 2021. La decisione provoca delusione ma non sorprende, perché la crisi di governo e la pandemia hanno fatto perdere mesi preziosi e perché la trasformazione dal vecchio al nuovo regime, chiaramente indicata dalla legge delega, richiede ancora molto lavoro”.

Assegno unico familiare: cos’è e come funziona

Riassumiamo le già indicate modalità di funzionamento dell’assegno unico familiare.

L’assegno unico familiare è il nuovo contributo previsto per i figli a carico e che sarà riconosciuto a entrambi i genitori (metà per ciascuno) per ciascun figlio dal 7° mese di gravidanza fino ai 18 anni di età. L'assegno verrà concesso fino al compimento dei 21 anni, ma con importo ridotto qualora i figli studino o siano impegnati in programmi di formazione, tirocini oppure svolgano il Servizio civile universale.

L’assegno unico familiare si definisce unico perché mira a raggruppare gli altri benefici già in essere (bonus bebè, bonus natalità e adozione, assegni familiari, bonus per nuclei familiari numerosi) e gradualmente a sostituirli tutti in un unico benefit.

Assegno unico familiare: a chi spetterà?

L'assegno spetta a tutte le famiglie che hanno almeno un figlio fino a 21 anni a carico. Avrà un valore massimo di 250 euro: in questa cifra globale confluiranno una parte fissa e una variabile, legata al reddito complessivo della famiglia.

Il beneficio verrà attribuito per la prima volta a tutti i lavoratori, che siano dipendenti, autonomi o incapienti, mentre prima spettava solo ai dipendenti.

Per ottenerlo si dovrà avere la cittadinanza italiana o essere cittadini extracomunitari con permesso di soggiorno europeo, risiedere e pagare le tasse in Italia.

Potranno richiederlo tutte le mamme a partire dal settimo mese di gravidanza

Dai 18 anni di età, inoltre, si potrebbe avere diritto a una somma ridotta rispetto all'assegno ed essere accreditata direttamente al figlio qualora questo:

- sia iscritto all’università;
- sia un tirocinante;
- sia iscritto a un corso professionale;
- svolga il servizio civile;
- svolga un lavoro a basso reddito.

Assegno unico familiare: quali saranno le maggiorazioni?

Il contributo di base prevede una serie di aumenti e maggiorazioni nei seguenti casi:

- per i figli successivi al secondo (o al terzo);

- per le madri con meno di 21 anni;

- per i figli disabili (con un aumento che starà tra il 30% e il 50%).