Benarrivato

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Ah, Bartleby! Ah, umanità!

H. Melville (1853)

 

Sono un uomo di una certa età”, così inizia l’enigmatico e noto racconto Bartleby lo scrivano, di H. Melville. Questa è la presentazione in prima persona dell’avvocato, che narra il proprio lavoro, i propri copisti e l’incontro con Bartleby: “in risposta ad una mia inserzione [era aumentato il lavoro e quindi aveva bisogno di aiutanti], una mattina, trovai un giovane che se ne rimaneva immobile sulla soglia aperta del mio ufficio… Posso ricordare quella figura: pallida e pulita, miserevolmente rispettabile, incurabilmente infelice! Era Bartleby. Dopo alcune parole riguardo alle sue capacità, lo assunsi, felice di avere nella mia schiera di copisti un uomo di aspetto così particolarmente tranquillo, che pensavo avrebbe potuto esercitare un’influenza benefica sul carattere turbolento di Turkey e su quello irascibile di Nippers [da tempo suoi copisti]”.

Collocato in un cantuccio dello studio dell’avvocato, da lui separato da “un paravento verde”, lo scrivano inizia a copiare in modo solerte ed instancabile i documenti, ma quando gli sarà chiesto di collaborare con gli altri a collazionarli, risponderà con la frase, diventata famosa, “Preferirei di no”. Tale rifiuto, ripetuto più volte, sarà stigmatizzato da tutti gli altri copisti, che si alleano con il loro datore di lavoro.

Soffermiamoci sull’incontro con Bartleby: non vi è un buongiorno, un benarrivato, un invito ad entrare, una presentazione agli altri collaboratori dello studio, nonostante nel racconto vi siano descrizioni psicologiche e comportamentali, vissuti e sentimenti di partecipazione molto pertinenti e raffinate da parte del narratore. La relazione lavorativa (ed umana) nasce in modo distocico ed evolverà inevitabilmente male.

L’assenza di quelle brevi parole, di gesti ed azioni che avviano l’incontro, da cui poi evolverà la vicenda lavorativa (sempre relazione molteplice fra una persona ed un gruppo di lavoro, sia esso un’istituzione, un ente, un ufficio, ecc.), riduce il nostro personaggio ad un manichino, un automa che ripete poche parole “Preferirei di no”, ad ogni sollecitazione. Esse, interpretate ora come sfida, ora come disobbedienza o resistenza passiva, che però presuppongono sempre l’esistenza di una relazione, possono avere il significato, a mio parere, di assenza/carenza di una relazione umana, di un rapporto mai nato.

Benarrivato è farsi incontro al nuovo, aprirsi al reciproco riconoscimento e conoscenza, e pone le premesse per la nascita di una relazione, anche lavorativa, di collaborazione.