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Conciliare lavoro e famiglia

Cofamiglia
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Conciliare lavoro e famiglia

 

Conciliare lavoro e famiglia rientra in quel concetto che gli studiosi chiamano work life balance e che consiste nella “capacità e possibilità di bilanciare in modo equilibrato il lavoro e la vita privata di donne e uomini”.

Sapere come conciliare lavoro e famiglia riguarda entrambi i sessi, anche se, nella maggior parte dei casi e soprattutto nel nostro Paese, colpisce in particolar modo le donne.

Spesso le donne, quando diventano mamme, sono costrette a smettere di lavorare o a modificare la loro attività lavorativa, per potersi dedicare alla famiglia, con ripercussioni negative sulla propria carriera professionale e sulla propria soddisfazione personale. Se a questo si aggiunge anche il cosiddetto “gender pay gap”, ovvero la differenza di stipendio tra uomini e donne, comprendiamo perché tutto ciò spesso determina che una donna rinunci al lavoro e che abbia minori possibilità di fare carriera e quando diventano madri queste condizioni peggiorano sensibilmente.

“In Italia per le donne il mondo del lavoro è ancora caratterizzato da molte difficoltà. Tanto che una su cinque finisce per lasciarlo dopo essere diventata madre. E il nostro paese si posiziona fanalino di coda nell'Ue per il tasso di occupazione femminile”, come potete leggere sull’articolo Ansa che mi permetto di segnalarvi.

La carriera femminile è pertanto osteggiata da una serie di cause e concause: pregiudizi in famiglia e sul luogo di lavoro, stereotipi sulle capacità femminili, difficoltà di inserirsi in contesti in cui le donne-madri lavoratici non vengono adeguatamente sostenute o ancor peggio ostacolate, assenza di servizi che sostengano le famiglie nell’accudimento non solo dei propri figli ma anche dei loro genitori.

All’interno di questo scenario è giusto e spontaneo chiedersi come sia possibile conciliare lavoro e famiglia, considerato che si tratta di un problema strutturale che, non coinvolge le singole famiglie, ma l’intera comunità.

Per avere un work life balance positivo è utile e necessario che non solo i lavoratori, ma anche le aziende possano favorire il benessere dei propri dipendenti.

Le aziende possono adottare politiche ed iniziative diverse come: benefici economici, smartworking, maggiore flessibilità, orari personalizzati, fino all’introduzione di servizi di assistenza per i bambini e gli anziani, i congedi parentali, la predisposizione di asili nido e centri estivi aziendali.

Purtroppo, le strutture pubbliche a sostegno delle famiglie sono ancora insufficienti ed in alcuni casi inadeguati per accogliere tutti i bambini per cui ce ne sarebbe la necessità, questo avviene soprattutto nelle grandi città, dove la richiesta è molto alta.

Da donna lavoratrice e mamma di due gemelli, che quest’anno hanno anche iniziato il loro percorso scolastico, vivo quotidianamente in prima persona l’enorme difficoltà, ma anche mi permetto di dire la grande necessità ed urgenza di capire come poter raggiungere un work life balance positivo, non solo perché ci tengo alla mia crescita professionale e personale, ma anche e soprattutto perché i miei figli e la mia famiglia sono il fulcro della mia vita e ritengo fondamentale riuscire a fare coesistere entrambi.

Ho letto al riguardo e fatto tante ricerche che mi hanno aiutata a fare molte riflessioni che riassumo condivido di seguito con voi.

Ognuno di noi con la giusta organizzazione e motivazione, che può adottare una serie di semplice ed efficaci azioni per poter raggiungere la conciliazione lavoro-famiglia, come di seguito elencato.

 

Accettare l’aiuto degli altri

Imparare a chiedere aiuto alle persone vicine, che sia in primis il compagno, un familiare quando possibile, un amico, un parente è la prima cosa da fare per conciliare al meglio lavoro e famiglia. È fondamentale capire ed entrare nell’ottica di “non poter fare tutto da sola”.

I nonni rappresentano una grande risorsa e ricchezza soprattutto per le famiglie italiane, non solo perché possono alleviare mamme e papà da incombenze e problemi che sempre più spesso si sovrappongono con le loro attività lavorative, ma anch’essi possono trarre giovamento dall’accudimento dei nipotini, continuando ad avere impegno e mantenendosi così in attività. Non dimenticando la ricchezza e l’amore ineguagliabile che i nostri figli ricevono dai loro nonni. Purtroppo però per diversi motivi non tutti possono avere questa fortuna, con l’aumentare dell’età media dei genitori, anche l’età dei nonni è nettamente cresciuta e può capitare che molti nonni lavorino ancora. In tal caso a sostegno della famiglia possono comunque essere sfruttate le reti sociali: la collaborazione reciproca tra parenti, amici di famiglia, vicini di casa e colleghi di lavoro, rimane sempre un’altra valida ed importante soluzione.

Il sostegno di qualcuno ci permetterà di organizzarci meglio in casa, con i propri figli, familiari, consentendoci di dedicarci al lavoro in maniera più serena e produttiva.


Selezionare le priorità

Strettamente connesso al saper chiedere aiuto è l’individuazione delle nostre priorità. Fare una lista delle priorità giornaliere, delegando li dove possibile le attività in eccesso ci permetterà di fare tutto quello che ci siamo prefigurati nella giornata, consentendoci il raggiungimento degli obiettivi proposti e sentendoci più tranquille.


Non inseguire una perfezione che non esiste

Pensare di poter conciliare lavoro e famiglia in maniera perfetta e colpevolizzarsi se ciò non accade è sbagliato e non ci porterà ad alcun risultati.

Pertanto se rispetto alla nostra lista non riusciamo a portare a termine tutti i nostri obiettivi che ci eravamo prefigurati per quella giornata e soprattutto se non ci accaniamo a voler far tutto in maniera impeccabile e perfetta, riusciremo a vivere meglio e a poter essere sia bravi professionisti, che bravi genitori.


Ognuno deve avere un ruolo

Definire dei ruoli ben precisi, ma anche un ambito di competenza per ogni membro della famiglia è sicuramente un altro fattore molto importante per conciliare lavoro e famiglia. Questo ovviamente è possibile se si hanno dei figli abbastanza grandi, in questo modo ognuno potrà essere responsabile di una specifica area o attività che è bene che venga assegnata tenendo conto delle preferenze e capacità di ognuno. Questo potrebbe apparire come uno schema troppo rigido, “militaresco”, ma aiuta a risparmiare tempo, fatica ad essere più sereni ed efficienti sul lavoro, ma anche a trovare più tempo da godere con la propria famiglia. In base all’età dei bambini è buona abitudine coinvolgere loro anche nella gestione delle attività domestiche, come diceva anche la Montessori. Questo inizialmente per una mamma può rivelarsi un aggravio di lavoro, ma è fortemente educativo e formativo per i bambini.


Imparare a dire di “no” quando è necessario.

Nel caso in cui si hanno figli piccoli e quindi non è possibile definire dei ruoli se non con il marito o compagno, oppure non è possibile delegare mansioni domestiche o poter contare sull’aiuto di un familiare o di un amico, dobbiamo inevitabilmente “imparare a dire di no” a certe richieste. Questo soprattutto nei casi di sovraccarico di lavoro, che fino a quando diventano eventi sporadici od occasionali possono in qualche modo essere ammissibili, ma se dovessero incominciare a diventare una “regola” o “abitudine” bisogna imparare a dire di no per il bene non solo personale e fisico, ma anche per la propria famiglia.

È pertanto fondamentale avere il coraggio di chiedere aiuto e fermarsi quando è necessario.

Avere un lavoro e una famiglia è fonte di gioia, ma al giorno d’oggi con i ritmi lavorativi che ci vengono imposti e la frenesia delle grandi città è sicuramente diventato molto difficile.

La speranza è che negli anni a venire vi sia una maggiore consapevolezza e un cambio di rotta sia a livello culturale e sociale sia a livello politico, con l’introduzione di servizi e misure a sostegno delle famiglie.