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Nel 2022 diremo addio al Green pass?

Scilla, settembre 2021
Ph. Francesca Russo / Scilla, settembre 2021

Ormai il Certificato verde è diventato uno strumento praticamente indispensabile per la vita di tutti i giorni nel nostro Paese. L’Italia, infatti, è la prima Nazione ad imporre ai propri cittadini l’obbligo della Certificazione verde per accedere anche nei luoghi di lavoro.

Già dal 6 agosto detto obbligo è previsto per entrare nei ristoranti e nei bar al chiuso, per andare in palestra, al cinema, per partecipare alle manifestazioni sportive e culturali, per viaggiare e per prendere parte ai concorsi.

Ma cosa ne sarà del Green pass nel 2022? In vista della scadenza dello stato di emergenza, prevista per il 31 dicembre 2021, la domanda sorge spontanea.

 

Dal 15 ottobre senza Green Pass non si lavora

Il 15 ottobre ormai è vicinissimo. Sono in arrivo le linee guida messe a punto dal Ministero della Pubblica amministrazione per il rientro degli statali nei luoghi di lavoro e un Dpcm ad hoc con il quale tracciare il percorso dei software e delle applicazioni necessari per la verifica della Certificazione ai tornelli.

Secondo i dati diffusi dal Governo, sono circa 18 milioni i lavoratori sia del pubblico sia del privato interessati dalla nuova misura. Di questi, 13,9 milioni sono già provvisti di Certificato verde, mentre 4,1 milioni non sono muniti di documentazione. Nello specifico, nel settore privato l’80 % è in possesso della Certificazione (circa 11 milioni di persone), mentre 3,7 milioni ne sono ancora sprovvisti e difficilmente riusciranno a procurarsi un Green Pass da tampone ogni 48 ore (o 72 con il molecolare).

Per quanto riguarda i controlli, questi potranno avvenire con un’applicazione che, grazie a un database, evita la verifica del Qr Code a tutti i dipendenti al momento dell’ingresso.

Le imprese avranno, comunque, la possibilità di scegliere se effettuare controlli giornalieri all’accesso in azienda, oppure a campione (in misura non inferiore al 20% e con un criterio di rotazione) o a tappeto, con o senza l’ausilio di sistemi automatici.

Per i dipendenti che non esibiranno la Certificazione all’ingresso del luogo di lavoro scatterà da subito l’assenza ingiustificata e la sospensione dello stipendio, senza perdere il loro rapporto di lavoro.

È abbastanza evidente che le criticità che dovranno affrontare le aziende, sia pubbliche che private, non saranno affatto poche. Ma venerdì mattina tutti i nodi verranno sicuramente al pettine.

 

Il Green pass dopo il 31 dicembre 2021

Ma una volta terminato lo stato di emergenza cosa succederà? Nel 2022 ci sarà ancora il Green pass?

Il 31 dicembre 2021 ormai non è così lontano. Con il nuovo anno alle porte non è escluso che vi siano delle novità sul fronte Green pass. È lo stesso Sottosegretario alla Sanità, Andrea Costa, ad affermarlo. “Mentre ora siamo di fronte ad una applicazione totale del Certificato verde, si potrebbe passare ad una sua applicazione parziale. Sarà possibile rivedere ed eventualmente ridurre l’attuale applicazione del Certificato con l’inizio del nuovo anno se i dati dell’epidemia di Covid-19 continueranno a mostrare un trend di miglioramento, ma una valutazione più precisa sarà fatta a dicembre in concomitanza con la scadenza dello stato di emergenza che auspichiamo possa avere termine”, chiarisce Costa.

Il Certificato verde continuerà ad avere una validità di dodici mesi, a partire dalla data di somministrazione della terza dose per chi la farà o della seconda dose per chi non rientra nelle categorie indicate per il richiamo.

Secondo Costa la scadenza dei Green pass non deve essere vista come una problematica imminente da risolvere. Per la gran parte della popolazione la Certificazione sarà valida fino al 2022 inoltrato. Pertanto, ci sarà tempo a sufficienza per affrontare la questione ed eventualmente per trovare altre soluzioni.

Al momento ci troviamo davanti ad una situazione in cui senza il Certificato verde la vita diventa quasi impossibile. Ma, secondo il Sottosegretario Costa, la totale applicazione del Certificato verde oggi potrebbe diventare parziale con l’anno nuovo se l’andamento dell’epidemia da Covid-19 continuerà ad essere positivo.