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Reddito di cittadinanza: cosa cambia dal 2022

Le novità della Legge di bilancio.
Bologna, ottobre 2014
Ph. Francesca Russo / Bologna, ottobre 2014

Il reddito di cittadinanza non sarà abolito nel 2022. Nel Documento Programmatico di Bilancio è, infatti, previsto il rifinanziamento della misura, che con ulteriori 800 milioni di euro arriverà a uno stanziamento totale di 8,6 miliardi, lo stesso previsto per il 2021, somma recentemente aumentata per far fronte alle nuove richieste derivanti dalla crisi pandemica.

Nonostante la conferma per il prossimo anno, detta misura subirà importanti modifiche al fine di evitare che i furbetti del sussidio ne approfittino.

Vediamo quali saranno le novità che verranno introdotte con la Legge di bilancio.

 

Reddito di cittadinanza: cosa sarà introdotto nel 2022

Non è stata solo la crisi della pandemia a richiedere uno sforzo maggiore per la copertura del reddito di cittadinanza: una discreta porzione di fondi è finita infatti nelle mani di chi non ha diritto a detta misura. Chi ha percepito indebitamente il sostegno dovrà, pertanto restituirlo.

Per questo motivo il nuovo anno e la nuova Manovra dovrebbero portare nuove misure volte al rafforzamento dei controlli preventivi e delle procedure per l’ottenimento del sostegno.

Tra le diverse misure proposte in campo, che potrebbero finire nella Legge di bilancio 2022, ci sarà una progressiva riduzione dell’importo dell’assegno fino a un minimo di 300 euro.

In particolare, da gennaio è prevista una riduzione mensile di 5 euro dal sesto mese di percezione.

La riduzione, che opererebbe come già avviene per la Naspi, andrebbe a intaccare solo gli assegni dei percettori occupabili, mentre non verrebbero toccati quelli dei nuclei con figli minori di tre anni, di anziani e persone con disabilità.

Inoltre, il reddito di cittadinanza, oltre ad essere una misura di assistenza, nasce anche per il reinserimento lavorativo dei richiedenti.

Per questo motivo i destinatari del sostegno devono sottoscrivere un Patto per il Lavoro presso i Centri per l’Impiego o un Patto per l’inclusione sociale nel caso di bisogni più complessi. Nel primo caso, per mantenere il beneficio è necessario accettare almeno un’offerta di lavoro nei 18 mesi.

Qui potrebbero intervenire le nuove regole, con la sospensione dell’assegno al rifiuto della seconda offerta di lavoro. Inoltre, il programma GOL (Garanzia per l’Occupabilità del Lavoratori) prevede il potenziamento delle risorse presso i Centri per l’Impiego.

 

Reddito di cittadinanza: cos'è e a chi spetta

Il reddito di cittadinanza è una misura di politica attiva del lavoro e di contrasto alla povertà, alla disuguaglianza e all'esclusione sociale. Si tratta di un sostegno economico ad integrazione dei redditi familiari.

Detto reddito è associato ad un percorso di reinserimento lavorativo e sociale, di cui i beneficiari sono protagonisti sottoscrivendo un Patto per il lavoro o un Patto per l’inclusione sociale.

requisiti per ottenerlo sono:

- essere cittadino italiano o europeo o lungo soggiornante e risiedere in Italia da almeno 10 anni, di cui gli ultimi 2 in via continuativa;

- avere un ISEE aggiornato inferiore a 9.360 euro annui;

- possedere un patrimonio immobiliare, diverso dalla prima casa di abitazione, non superiore a 30.000 euro;

- avere un patrimonio finanziario non superiore a 6.000 euro che può essere incrementato in funzione del numero dei componenti del nucleo familiare e delle eventuali disabilità presenti nello stesso;

- avere un reddito familiare inferiore a 6.000 euro annui moltiplicato per la scala di equivalenza. La soglia del reddito è elevata a 9.360 euro nei casi in cui il nucleo familiare risieda in una abitazione in affitto