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Festa della donna con Wislawa Szymborska

8 marzo, la festa della donna vista dalla poesia di Wislawa Szymborska (Kórnik, 2 luglio 1923 – Cracovia, 1º febbraio 2012)
festa della donna
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Festa della donna tra storia e leggenda

8 marzo, un altro 8 marzo, per ricordare la festa della donna, tra una pandemia che sta allentando la sua morsa e una guerra che ha appena iniziato a digrignare i denti.

Un giorno scelto ormai 113 anni fa, quello della donna, perché forse non tutti sanno che la prima Giornata Nazionale della donna (così si chiama precisamente) fu celebrata il 28 febbraio 1909 negli Stati Uniti per iniziativa del Partito Socialista Americano, che scelse questa data in memoria dello sciopero di migliaia di camiciaie newyorkesi che, l'anno prima, avevano richiesto con tenacia migliori condizioni di lavoro.
 

Quando arrivò la festa in Italia?

Dopo essere stata festeggiata in diversi stati europei, a partire dal 1910 in avanti,  la prima Giornata internazionale della donna fu festeggiata il 22 marzo 1922.

Dal 1946, su proposta di Teresa Noce, Rita Montagnana e Teresa Mattei, fu scelta la mimosa come simbolo della festa della donna, in omaggio alla stagione di fioritura di questo fiore, che avviene sempre nei primi giorni di marzo, e ai suoi costi, piuttosto popolari

Il giallo, poi, rappresenta il colore che marca il passaggio dalla morte alla vita.
 

Da quando si festeggia l'8 marzo?

La festa della donna cominciò a essere festeggiata il giorno 8 marzo di ogni anno a partire dal 1914, ma fu una scelta casuale.

Nel 1917 a San Pietroburgo, le donne protestarono con decisione per chiedere  la fine della guerra: Quattro giorno dopo in seguito alla  caduta dello zar. Il governo provvisorio diede finalmente alle donne il diritto di voto.

Fu infine Vladimir Lenin a istituire l'8 marzo come festività ufficiale della donna.

Dunque, nessun incendio e nessuna morte per repressione di lotte sindacali dietro la scelta dell'8 marzo per la festa della donna. Solo una lotta, quella della donna, portata avanti per secoli.


Festa delle donne in poesia con Wislawa Szymborska

Per celebrare in poesia la festa di tutte le donne, abbiamo scelto una magnifica poesia della poetessa polacca Wislawa Szymborska

 

Ritratto di donna

di Wislawa Szymborska
 

Deve essere a scelta.
Cambiare, purché niente cambi.

È facile, impossibile, difficile, ne vale la pena.
Ha gli occhi, se occorre, ora azzurri, ora grigi,
neri, allegri, senza motivo pieni di lacrime.

Dorme con lui come la prima venuta, l'unica al mondo.
Gli darà quattro figli, nessuno, uno.
Ingenua, ma è un'ottima consigliera.

Debole, ma sosterrà.
Non ha la testa sulle spalle, però l'avrà.
Legge Jaspers e le riviste femminili.

Non sa a che serve questa vite, e costruirà un ponte.
Giovane, come al solito giovane, sempre ancora giovane.
Tiene nelle mani un passero con l'ala spezzata,
soldi suoi per un viaggio lungo e lontano,
una mezzaluna, un impacco e un bicchierino di vodka.

Dove è che corre, non sarà stanca?
Ma no, solo un poco, molto, non importa.
O lo ama, o si è intestardita.
Nel bene, nel male, e per l'amor di Dio.

La poesia è tratta dal libro "Grande numero", Milano, Scheiwiller, 2006, nella traduzione di Pietro Marchesani