I colori dell’Italia: rossa, arancione e gialla. Nuove misure restrittive previste dal DPCM in vigore dal 6 novembre

Borghetto, ottobre 2020
Ph. Francesca Russo / Borghetto, ottobre 2020

Per leggere gli ulteriori aggiornamenti "Covid-19: mezza Italia si colora di giallo. Restano in zona arancione Umbria, Puglia, Sardegna, Sicilia e Provincia autonoma di Bolzano".

 

Il nuovo DPCM del 3 novembre scorso, in vigore dal 6 novembre fino al 3 dicembre 2020, individua nuove misure restrittive per fronteggiare l’emergenza sanitaria da Covid-19.

Questa volta però, l’Italia è stata divisa in tre aree (rossa, arancione e gialla), corrispondenti ai differenti livelli di criticità nelle Regioni del Paese.

Il nuovo Decreto prevede una valutazione su base settimanale delle restrizione in atto che avranno durata minima di 15 giorni, comunque non oltre il 3 dicembre, in considerazione del fatto che una Regione classificata come zona rossa dovrà rimanere nella predetta area per almeno due settimane.

Vediamo nel dettaglio a quale area appartiene ogni singola Regione e le misure adottate nelle tre diverse zone individuate dal Governo.

 

Area gialla

Nella zona gialla (livello di rischio moderato) vi rientrano le seguenti Regioni: Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Province di Trento e Bolzano, Sardegna, Toscana, Umbria, Veneto.

Scatta dalle 22 alle 5 del mattino il “coprifuoco” nelle Regioni che rientrano nell’area gialla e arancione, vale a dire il divieto di circolazione, salvo per comprovati motivi di lavoro, studio, di necessità e salute, con raccomandazione di evitare ogni tipo di spostamento.

Il DPCM impone la chiusura dei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi ad eccezione delle farmacie, parafarmacie punti vendita di generi alimentari, tabaccherie ed edicole al loro interno.

È prevista anche la chiusura di musei e mostre, oltre la sospensione di attività di sale giochi, sale scommesse, bingo e slot machine anche nei bar e tabaccherie.

Sul tema della scuola, per la zona gialla del Paese è prevista la didattica a distanza per le scuole superiori, fatta eccezione per gli studenti con disabilità e in caso di uso di laboratori. Mentre è consentita dal DPCM la didattica in presenza per le scuole dell’infanzia, scuole elementari e scuole medie. Restano chiuse le università, salvo alcune attività per le matricole e per i laboratori.

Nulla di nuovo per bar e ristoranti. Confermata la chiusura alle ore 18 (misura restrittiva introdotta dal DPCM del 24 ottobre 2020). L’asporto è consentito fino alle 22 e non sono previste restrizioni per la consegna a domicilio. Per approfondire sul tema ristorazione si rinvia all’articolo “Covid-19: al ristorante tavoli da quattro persone e chiusura alla 18” su Filodiritto.

Per i mezzi di trasporto il Governo ha imposto il riempimento limitato al 50 per cento della capienza su mezzi pubblici del trasporto locale e ferroviario regionale.

Restano chiuse piscine palestre, teatri e cinema. Mentre continuano ad essere aperti i centri sportivi.

 

Area arancione

Nella zona arancione (livello di criticità medio-alta) vi rientrano Puglia e Sicilia.

Anche nella zona arancione del Paese, come in quella gialla, è previsto il divieto di circolare dalle ore 22 alle 5 del mattino, ma le misure restrittive in detto contesto risultano più rigide. Infatti il DPCM prevede il divieto di ogni spostamento, in entrata e in uscita, dalla Regione, salvo che per comprovate esigenze di lavoro, salute e urgenza. Sono, inoltre, consentiti solo gli spostamenti strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza e nei limiti in cui la stessa risulta consentita, con conseguente possibilità di rientro nel proprio domicilio o nella propria residenza.

È vietato ogni spostamento in un comune differente da quello di residenza, domicilio o abitazione, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di studio, motivi di salute, situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi e non disponibili nel proprio comune.

A differenza della zona gialla, sono sospese le attività dei servizi di ristorazione (7 giorni su 7), ad esclusione delle mense e del catering e della ristorazione con consegna a domicilio. È, però, consentito l’asporto fino alle 22 e non sono previste restrizioni per la consegna a domicilio.

Come per la zona gialla, è prevista la chiusura dei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi ad eccezione delle farmacie, parafarmacie punti vendita di generi alimentari, tabaccherie ed edicole al loro interno. Chiuse anche piscine palestre, teatri e cinema, musei, cinema e restano sospese le attività di sale giochi, sale scommesse, bingo e slot machine anche nei bar e tabaccherie. Mentre continuano ad essere aperti i centri sportivi.

Per i mezzi di trasporto è previsto il riempimento limitato al 50 per cento della capienza su mezzi pubblici del trasporto locale e ferroviario regionale.

Per la scuola nulla di diverso dalle restrizioni previste nella zona gialla. Favorita la didattica a distanza per le scuole superiori, fatta eccezione per gli studenti con disabilità e in caso di uso di laboratori. Mentre è consentita dal DPCM la didattica in presenza per le scuole dell’infanzia, scuole elementari e scuole medie. Restano chiuse le università, salvo alcune attività per le matricole e per i laboratori.

 

Area rossa

La zona rossa è quella con maggiore criticità, dove vi rientrano le seguenti Regioni: Lombardia, Piemonte, Calabria e Valle d’Aosta.

Le misure adottate dal Governo in questa zona sono simili a quelle imposte nel primo lockdown. Infatti, anche questa volta è previsto il divieto di spostamento, anche all’interno del proprio Comune, in qualsiasi orario, salvo che per motivi di lavoro, necessità e salute (con apposita autocertificazione), con divieto di spostamento anche da una Regione all’altra e da un Comune all’altro.

Come per la zona arancione, sono sospese le attività dei servizi di ristorazione (7 giorni su 7). È consentito l’asporto fino alle 22 e non sono previste restrizioni per la consegna a domicilio.

A differenza delle altre aree, nella zona rossa è prevista la chiusura dei negozi, fatta eccezione per i supermercati, beni alimentari e di necessità, edicole, tabaccherie, farmacie e parafarmacie, lavanderie, parrucchieri e barbieri. Chiusi, invece, i centri estetici.

Chiuse anche piscine palestre, teatri e cinema, musei, cinema e restano sospese le attività di sale giochi, sale scommesse, bingo e slot machine anche nei bar e tabaccherie.

Come per le zone gialla e arancione è previsto il riempimento limitato al 50 per cento della capienza su mezzi pubblici del trasporto locale e ferroviario regionale.

Mentre, a differenza delle zone gialle e arancione, la didattica a distanza è obbligatoria per la scuola secondaria di secondo grado, per le classi si seconda e terza media. Restano aperte solo le scuole dell’infanzia, le scuole elementari e la prima media. Anche in zona rossa restano chiuse le università.

Nell’ambito dello sport il DPCM ha previsto la sospensione di tutte le competizione sportive, salvo quelle riconosciute di interesse nazionale dal CONI e CIP. Infine, sono sospese le attività nei centri sportivi (a differenze delle zone gialla e

arancione dove, invece, restano aperti).

È concessa la possibilità di svolgere attività motoria nei pressi della propria abitazione e attività sportiva solo all’aperto e in forma individuale.

 

Per leggere gli ulteriori aggiornamenti "Covid-19: mezza Italia si colora di giallo. Restano in zona arancione Umbria, Puglia, Sardegna, Sicilia e Provincia autonoma di Bolzano".