Niente Reddito di cittadinanza al primo rifiuto di un lavoro

Le novità della Legge di bilancio.
Lecce, San Cataldo
Ph. Antonio Capodieci / Lecce, San Cataldo

All’interno del testo della Legge di Bilancio, che arriverà al Senato nelle prossime ore, trovano spazio le modifiche al Reddito di cittadinanza (RdC). La misura, quindi, continuerà ad esistere, ma con alcune variazioni. Tra queste, vi sarà l’introduzione di un meccanismo di decalage che tagli mensilmente l’importo del Reddito di cittadinanza già a partire dal primo “no” ad un’offerta congrua da parte del beneficiario.

Ma vediamo nel dettaglio quali saranno le novità che verranno introdotte con la nuova Legge di bilancio.

 

Reddito di cittadinanza: cosa cambia

Non è stata solo la crisi della pandemia a richiedere uno sforzo maggiore per la copertura del Reddito di cittadinanza: una discreta porzione di fondi è finita infatti nelle mani di chi non ha diritto a detta misura. Chi ha percepito indebitamente il sostegno dovrà, pertanto restituirlo.

Per questo motivo il nuovo anno e la nuova Manovra dovrebbero portare nuove misure volte al rafforzamento dei controlli preventivi e delle procedure per l’ottenimento del sostegno.

La bozza della Legge di Bilancio entrata in Consiglio dei Ministri lo scorso 28 ottobre, introduceva il principio della revoca del RdC al secondo rifiuto di un’offerta di lavoro congrua, prevedendo una riduzione mensile di 5 euro dal sesto mese di percezione.

Questa misura è stata corretta con l’introduzione appunto di un decalage che scatta al primo no di un’offerta congrua.

Si ha, pertanto, lo stop al sussidio dopo il rifiuto, da parte del beneficiario, di una prima proposta di lavoro congrua.

Per i percettori del Reddito di cittadinanza, la ricerca attiva del lavoro è verificata presso il centro per l’impiego in presenza con frequenza almeno mensile. In caso di mancata presentazione senza comprovato giustificato motivo si applica la decadenza dal beneficio.

Per quanto riguarda la certificazione di questo rifiuto, il Ministro Orlando ha affermato che su questo fronte si sta perfezionando una misura ad hoc, vale a dire una normativa di dettaglio che espliciterà le modalità in cui questa effettiva comunicazione si realizzerà.

Intanto, nella bozza della Legge di Bilancio si legge che sono considerate congrue tutte quelle proposte di impiego che distano 80 km dalla dimora di residenza, o che possono essere raggiunte entro 100 minuti con l’ausilio di mezzi pubblici.

Va precisato, tuttavia, che alla seconda offerta di lavoro viene a decadere il vincolo territoriale, perciò ogni postazione di lavoro risulta congrua, purché si trovi naturalmente in Italia.

Si chiude, poi, il contratto dei 2.500 navigator. A fine anno non verrà rinnovato. Al loro posto vi saranno le Agenzie per il lavoro iscritte all’Albo che potranno svolgere attività di mediazione tra domanda e offerta.

 

Reddito di cittadinanza: tutti i controlli per fermare i furbetti

A cambiare saranno anche i controlli sui percettori del reddito minimo, che saranno molto più approfonditi. Il premier vuole infatti ampliare le verifiche dell’Inps sui requisiti patrimoniali indicati nella dichiarazione sostitutiva unica da parte dei futuri percettori, con particolare attenzione anche ai beni posseduti all’estero.

 

Reddito di cittadinanza: cos'è e a chi spetta

Il reddito di cittadinanza è una misura di politica attiva del lavoro e di contrasto alla povertà, alla disuguaglianza e all'esclusione sociale. Si tratta di un sostegno economico ad integrazione dei redditi familiari.

Detto reddito è associato ad un percorso di reinserimento lavorativo e sociale, di cui i beneficiari sono protagonisti sottoscrivendo un Patto per il lavoro o un Patto per l’inclusione sociale.

requisiti per ottenerlo sono:

- essere cittadino italiano o europeo o lungo soggiornante e risiedere in Italia da almeno 10 anni, di cui gli ultimi 2 in via continuativa;

- avere un ISEE aggiornato inferiore a 9.360 euro annui;

- possedere un patrimonio immobiliare, diverso dalla prima casa di abitazione, non superiore a 30.000 euro;

- avere un patrimonio finanziario non superiore a 6.000 euro che può essere incrementato in funzione del numero dei componenti del nucleo familiare e delle eventuali disabilità presenti nello stesso;

- avere un reddito familiare inferiore a 6.000 euro annui moltiplicato per la scala di equivalenza. La soglia del reddito è elevata a 9.360 euro nei casi in cui il nucleo familiare risieda in una abitazione in affitto.