Pensioni: nel 2022 si torna a casa con Quota 102

Quota 102 e altre novità per le pensioni
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Ph. Giacomo Martini / Nel verde

Pensioni: disciplina in dettaglio!

Pensioni: il Disegno di legge di bilancio 2022 ha apportato diverse modifiche nell’ordinamento; modiche che non hanno potuto non investire anche il sistema pensionistico italiano.

Nello specifico, dopo diversi e accesi dibattiti –ben lungi dalla loro conclusione-, per l’anno 2022, è stata innestata la cosiddetta Quota 102, che prevede l’ingresso dei lavoratori nel sistema pensionistico a 64 anni di età e 38 anni di contributi. I summenzionati requisiti dovranno concretarsi nell’anno 2022 e il diritto –conseguito entro il 31 dicembre – potrà essere esercitato anche successivamente.

 

Pensioni: l’opzione donna

Il Disegno di legge riconosce il trattamento pensionistico nei confronti delle lavoratrici che entro il 31 dicembre 2021 hanno maturato un’anzianità contributiva pari o superiore a trentacinque anni e un’età pari o superiore a 60 anni per le lavoratrici dipendenti e a 61 anni per quelle autonome.
 

Pensioni: modifiche anche alla normativa sull’Ape sociale

Novità di tal portata non potevano non riguardare il mondo pensionistico nella sua visione di insieme, accarezzando anche misure volte ad agevolare determinati lavoratori –tassativamente individuati – fino al raggiungimento dell’età pensionistica. In particolare, novellata risulta essere anche l’APE

Tale misura –introdotta in via sperimentale, ad opera della Legge di bilancio 2017, e consistente in un’indennità di accompagnamento alla pensione, corrisposta per 12 mensilità annue – è stata prorogata fino al 31 dicembre 2022.

Al di là dell’ulteriore proroga –che potrebbe far presumere l’abbandono del suo carattere sperimentale – le novità che più rilevano concernono:

  • l’estensione della misura a nuove categorie di lavoratori, come magazzinieri e maestre di scuola materna e primaria;
  • l’eliminazione della condizione di conclusione della prestazione di disoccupazione da almeno 3 mesi per poter accedere all’APE sociale.

 

Pensioni: Legge Fornero, Quota 100 e Quota 102 a confronto!

Come ha affermato lo stesso Presidente del Consiglio dei Ministeri, Mario Draghi, l’intenzione è di tornare al contributivo.

La Legge Fornero prevedeva la pensione di vecchiaia con 67 anni di età, definendo l’ammontare pensionistico in base ai contributi versati, sulle note del principio del “più versi e più avrai”.

È evidente la distanza tra Quota 102, che fissa l’età pensionistica a 64 anni di età e 38 di contributi, e Quota 100, che consentiva al lavoratore di uscire dal mondo lavorativo, facendo il suo ingresso in quello pensionistico, una volta che la somma tra la sua età anagrafica e il numero di anni di contributi accreditati fosse 100 (ad esempio, 60 anni di età e 40 di contributi).

 

Pensioni: la risposta dei sindacati

La nuova disciplina ha provocato i dissensi dei sindacatiche hanno espresso a viva voce la loro delusione inerente alle modifiche da introdursi, facendo già intravedere prospettive di mobilitazione.

La delusione riguarda, in particolare, la temporaneità di Quota 102 e il progressivo ritorno alla Legge Fornero. 

Roberto Ghiselli, segretario confederale della Cgil, ha infatti sostenuto che “non vi è dubbio che il punto più controverso sono le pensioni. Il Governo ha ribadito l’intenzione di confermare l’impianto della legge Fornero superando Quota 100 con degli “scalini”.

Nonostante l’apertura ad “un intenso confronto con le parti sociali”, spiega il Presidente Mario Draghi, “per quanto riguarda le pensioni, l’impegno del Governo è di tornare al contributivo”.

Insomma, le pensioni costituiscono –ancora oggi – una materia fortemente dibattuta e un accordo con i sindacati è lungi dall’essere trovato. 

Non resta, dunque, che aspettare e, come Manzoni, affidiamo “ai posteri” (Governi) “l’ardua sentenza”.