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Social e minori: serve il sì di entrambi i genitori

Ordinanza del Tribunale di Trani in tema di consenso e diritto all'immagine dei minori
sottrazione di minori
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Social e minori: la madre deve rimuovere foto e video della figlia dai social

Social e minori: è quanto disposto dal Tribunale di Trani l’ordinanza emessa il 30 agosto 2021 secondo la quale vanno rimossi i video e le foto dai social che ritraggono una figlia minorenne senza il consenso del padre.

Nel caso di specie la bambina, che all’epoca dei fatti aveva 9 anni, era presente in molti video, soprattutto sulla piattaforma di TikTok.

Nonostante il padre avesse accesso al profilo che trasmetteva i video della figlia, per giudici il poter visionare i contenuti non equivale ad accettazione, ma l’aver proposto il ricorso è, anche a distanza di mesi, sinonimo di mancato consenso il quale deve invece essere chiaramente dichiarato.

Il Tribunale ha quindi stabilito che, entro il 10 settembre 2021, la madre dovrà rimuovere immagini, video, dati sensibili e rilevanti della figlia.

 Per ogni giorno di ritardo la donna è tenuta a versare una somma di cinquanta euro sul conto della figlia ed è altresì condannata alle spese processuali.
 

Social e minori: cosa dice la legge

La pubblicazione di immagini dei figli minori senza il consenso di entrambi i genitori comporta una serie di violazioni di legge, siano esse interne e/o comunitarie.

L’articolo 10 del nostro codice civile a tutela della riservatezza d’immagine sancisce che «qualora l'immagine di una persona o dei genitori, del coniuge o dei figli sia stata esposta o pubblicata fuori dei casi in cui l'esposizione o la pubblicazione è dalla legge consentita (…) l'autorità giudiziaria, su richiesta dell'interessato, può disporre che cessi l'abuso».
 

Sul tema si vedano i seguenti contributi (I; II)già pubblicati su Filodiritto.

La convenzione di New York sui diritti del fanciullo, ratificata in Italia con la Legge del 27 maggio 1991 n. 176 all’articolo 3, stabilisce che «gli Stati si impegnano ad assicurare al fanciullo la protezione e le cure necessarie al suo benessere, in considerazione dei diritti e dei doveri dei suoi genitori, dei suoi tutori o di altre persone che hanno la sua responsabilità legale, e a tal fine essi adottano tutti i provvedimenti legislativi e amministrativi appropriati».

E l’articolo 8 del Regolamento Europeo 679 del 2016 (Regolamento generale sulla protezione dei dati), introdotto nel nostro ordinamento dal decreto legislativo 101 del 2018, ha fissato a 14 anni il limite di età per il consenso alla pubblicazione delle fotografie o video da parte dei minorenni.
 

Social e minori: i rischi connessi

Il caricamento di foto e video sui vari social network costituisce un comportamento pregiudizievole nei confronti dei minori, tenendo conto che la diffusione delle immagini avviene tra un numero indeterminato di persone e che non sempre queste possano dirsi benevoli.

In una platea così vasta (solamente TikTok conta 689 milioni di utenti attivi in tutto il mondo) si rischierebbe di esporre un bambino a condotte lesive di cui si sente sempre più spesso parlare.

Basti pensare alla non poco diffusa pratica di scaricare e modificare foto di minori, a loro volta condivise su siti pedopornografici, o al fenomeno del “child grooming” ossia dell’adescamento on-line.

L’inasprimento delle pene non garantisce, comunque, una riparazione al vulnus creatosi nel corso del tempo, soprattutto per il continuo avanzamento tecnologico.