Bruce Chatwin, il viaggiatore che non scriveva di viaggi
Bruce Chatwin, il viaggiatore che non scriveva di viaggi
Bruce Chatwin (Sheffield, 13 maggio 1940 – Nizza, 18 gennaio 1989) è stato uno scrittore e viaggiatore britannico, autore di racconti di viaggio e romanzi
Prima di diventare viaggiatore, e poi scrittore, Bruce Chatwin ha svolto diversi mestieri, tra cui quello di archeologo e poi di esperto d’arte per Sotheby’s.
Si racconta che si debba ad un oculista l’accensione della miccia della passione per i viaggi.
Un giorno, infatti, un oculista a cui si era rivolto per un problema agli occhi gli consigliò di evitare guardare molto da vicino dei dipinti. Bruce Chatwin rimase perplesso, poi gli chiese: “Scusi, ma allora cosa dovrei guardare?”. “Guardi l’orizzonte” fu il consiglio del medico. Bruce Chatwin lo prese in parola: riempì una sacca e partì per il Sudan.
E così nacque il Bruce Chatwin viaggiatore, e poi scrittore. Anche se in realtà è famoso per il libro “In Patagonia”, Bruce Chatwin non era uno scrittore di viaggi. Tutte le altre sue opere, infatti, sono romanzi. spunti di verità plasmate secondo la propria fantasia, da alcuni riconosciuta come molto fervida (pure troppo, secondo altri), fermata sui taccuini “Moleskine”.
Un giorno, nel 1969, Bruce Chatwin disse a Tom Maschler, editore e amico: “La domanda cui cercherò di rispondere è la seguente: perché gli uomini invece di stare fermi se ne vanno da un posto all’altro?” Strana domanda per un viaggiatore inquieto e affamato di sapere come lui.
Forse con il libro “In Patagonia” è riuscito a rispondere.
A Tale proposito si narra che fu una donna a dargli l’ispirazione per il famoso viaggio. Correva l’anno 1972, Eileen Gray era una arredatrice e architetto novantatreenne, e Bruce Chatwim ci racconta nel libro “The songlines” che la donna lo esortò a visitare quella terra lontana e sconosciuta, un luogo che da sempre lo attirava. Da quel viaggio nacque, appunto, il suo primo libro, per il quale è famoso in ogni dove.
C’è un ultimo aneddoto che vogliamo riportare, quello secondo il quale Bruce Chatwin si licenziò dal suo lavoro alla Casa d’aste soltanto dopo aver raggiunto la terra tanto desiderata. Lo fece con un telegramma, laconico e lapidario:
“Sono andato in Patagonia” diceva. E fu la fine di un lavoro e l’inizio di un amore.